La scuola e il welfare sono due cose distinte! I pericoli del Piano scuola per l’estate del Ministro Bianchi

Il “Piano scuola” per l’estate presentato dal Ministero dell’Istruzione il 27 aprile 2021 rappresenta il primo passo dell’opera di de-istituzionalizzazione della scuola e dell’istruzione che il Ministro Patrizio Bianchi ha più volte esplicitato, fin da quando non ricopriva ancora il ruolo attuale?

In particolare, il Documento del 13 luglio, che come “Manifesto dei 500” abbiamo analizzato e denunciato (1) e che delinea una scuola “diluita” in un rivolo di attività formali e informali, pubbliche e private, genericamente culturali e sociali, interne ed esterne agli istituti, sotto la responsabilità di persone di ogni tipo, più simile ad una grande animazione che ad un’istituzione della Repubblica, rischia di trovare con questo Piano una prima applicazione.

E’ il confine tra ciò che è scuola e ciò che è “altro”… (continua a leggere la Dichiarazione cliccando qui)

Appello per la restituzione di 100 posti nella scuola primaria a Torino

Cliccare su Appello per aderire alla petizione per la restituzione dei 100 posti di scuola primaria e dell’infanzia tagliati in provincia di Torino

Incredibilmente, mentre il governo dichiara di “mettere la scuola al centro”, “investire sulla formazione”, ”diminuire il numero degli alunni nelle classi” e addirittura “generalizzare il Tempo Pieno”; mentre dispone di somme mai viste attraverso il Recovery fund, dopo un anno nel quale gli insegnanti e i bambini hanno frequentato la scuola in condizioni difficili, con poco spazio a disposizione, spesso esposti al pericolo, a Torino molte scuola primarie e dell’infanzia  si sono viste comunicare un taglio di posti!
Sui badi bene: non per una diminuzione di classi o di alunni, ma a parità di iscritti e in alcuni casi anche con un aumento di classi!

Immediatamente è partita dal basso la mobilitazione di insegnanti e famiglie che si stanno rivolgendo all’USR Piemonte e al Ministero per la restituzione immediata dei posti tagliati (circa 100).
Qui allegato trovate un Appello partito in particolare da 40 insegnanti di quattro Istituti Comprensivi: vi invitiamo ad aderire compilando il form che troverete aprendo l’Appello stesso.
Sulla base delle firme raccolte, i promotori intendono organizzare ulteriori iniziative, fino alla restituzione dei posti.
Firmate l’Appello, fatelo conoscere: è inammissibile che, mentre il governo stanzia centinaia di milioni per il Piano estate che rischia di risultare un cuneo per far entrare i privati nella scuola e per attaccare il contratto nazionale, in nome del “non lasciare indietro nessuno”, si cominci con l’attaccare la struttura portante della scuola: i docenti e i posti, in particolare quelli a Tempo Pieno!

Invito visione e dibattito cortometraggio storia e geografia

Il Collettivo di insegnanti 
MA CHE STORIA E’ QUESTA?

Invita 

alla visione e al dibattito del cortometraggio

La storia e la geografia 
in un curricolo progressivo, coerente e a spirale

Venerdì 16 aprile, ore 20.45

Per accedere alla visione prenotarsi su

https://forms.gle/6A5MZS3c92rTNjfz5

Il Collettivo di insegnanti “Ma che storia è questa?” si è recentemente costituito per rilanciare il lavoro sull’insegnamento della storia e della geografia che si era sviluppato a partire dal 2004, quando le Indicazioni Nazionali eliminarono lo studio ciclico, “a spirale”, dalla scuola primaria e secondaria di primo grado.

Il rifiuto di quella impostazione e la conseguente resistenza hanno avuto nel corso degli anni alterne vicende, tra le quali due incontri al Ministero e una sperimentazione approvata dall’USR-Piemonte condotta da cinque scuole di Torino e provincia e una di Acqui Terme tra il 2013 e il 2016.

Il cortometraggio è il prodotto di quella sperimentazione e costituisce oggi la base del Collettivo.

Vi invitiamo a scaricare l’Invito, ad iscrivervi alla serata e a far conoscere largamente l’iniziativa in tutta Italia.

Venerdì 12 marzo, ore 20.45, dibattito online: dove va la scuola con il nuovo ministro?

Venerdì sera, alle 20.45, si terrà il dibattito online sul documento “Allerta! Dove va la scuola con il nuovo ministro?” che abbiamo pubblicato settimana scorsa.
Abbiamo ricevuto diversi consensi a questo documento, insieme ad alcune prime riflessioni di approfondimento.
Insieme, vogliamo riprendere i temi e poi discutere quali iniziative concrete lanciare per difenderci dall’attacco alle classi, alle discipline, al livello dell’insegnamento e alla libertà d’insegnamento, dalle privatizziamo in più o meno striscianti, degli “stipendi al merito” che si vorrebbero riproporre e che proprio oggi Brunetta ha fatto capire di voler inserire nella “riforma” della Pubblica Amministrazione, scuola compresa.
Vi aspettiamo, collegatevi anche qualche minuti prima cliccando sul link riportato qui di seguito.
Invitate altri colleghi, allarghiamo la discussione e il raggruppamento di chi vuole difendere la scuola pubblica statale e la professione insegnante!

Richiedere il link di accesso inviando una mail a [email protected]

Dove va la scuola con il nuovo ministro?

Allerta! 

Invitiamo a scaricare e a leggere il documento allegato che analizza le principali e pericolosissime posizioni espresse dal nuovo ministro dell’Istruzione, prof. Bianchi.
Proprio ieri, il ministro ha dichiarato che “la didattica a distanza continuerà anche dopo il Covid”.
Purtroppo, questa affermazione inquietante, che arriva in un momento nuovamente drammatico per il Paese e per la scuola, non è l’unica.
Nei diversi documenti pubblicati, Bianchi ha infatti apertamente e ripetutamente sostenuto teorie che vanno nel senso di  distruggere l’organizzazione per classi (definite addirittura “gabbie del ‘900”), attaccare le discipline, abbassare ancora il livello delle conoscenze (da “essenzializzare” al massimo), far entrare i privati nella scuola, riproporre lo stipendio al merito, attaccare la libertà d’insegnamento, addirittura privatizzare gli edifici scolastici!

Con il documento che pubblichiamo prendiamo in analisi punto per punto questi pericoli ed esprimiamo le motivazioni pedagogiche, educative, sociali, culturali che sono alla base del nostro NO, ma che, in realtà, non fanno che mostrare ciò che dovrebbe essere di “buon senso”, specie in un periodo come quello che viviamo.

Vi invitiamo a leggere e far circolare questo documento e a venire a discuterne nell’assemblea online che abbiamo convocato 

Venerdì 12 marzo, alle ore 20.45
(piattaforma Zoom. Il link verrà inviato in settimana) 

Buona lettura a tutti, appuntamento a venerdì prossimo! 

Nuova valutazione scuola primaria: Lettera Aperta alla Ministra, on. Azzolina

Pubblichiamo la Lettera Aperta alla Ministra dell’Istruzione in merito al nuovo sistema di valutazione della scuola primaria che prende il via con il quadrimestre che sta per finire.

Vi invitiamo a diffonderla e discuterla nelle scuole, non solo primarie, ma anche secondarie di primo e secondo grado che oggi non sono direttamente investite dal problema, ma per le quali è già stato detto e scritto che si deve andare nella stessa direzione.
Questo sistema di valutazione è infatti direttamente collegato alle teorie “pedagogiche” di questi anni che stanno rimettendo in causa il ruolo della scuola e la sua funzione di istruzione e di uguaglianza dei diritti.

Per molti aspetti ci sembra paradossale che in un momento così grave come quello che viviamo con la pandemia la scuola si trovi investita da questo tema. Ciò non toglie che i problemi che questo modello di valutazione solleva siano gravi e meritino di essere sollevati dal punto di vista di chi si batte per la scuola pubblica statale.

La Lettera si chiude con una richiesta alla Ministra di ricevere una nostra delegazione. Vi terremo informati, intanto fateci avere i vostri commenti e i report delle discussioni (inviare a [email protected]).

Solidarietà preside Vo’ Euganeo

Solidarietà con il Dirigente Scolastico dell’IC di Vo’ Euganeo

Il “Manifesto dei 500”, associazione di insegnanti e genitori nata nel 1999 e da allora sempre attiva in difesa della scuola pubblica, esprime la sua solidarietà al Dirigente Scolastico Alfonso D’Ambrosio, dell’Istituto Comprensivo di Vo’ Euganeo, contro il quale l’amministrazione ha aperto un procedimento disciplinare a seguito delle critiche che il preside ha espresso attraverso Facebook al Ministro dell’Istruzione, on. Azzolina, in merito alla gestione della crisi Covid da parte del governo.

Premesso che dagli elementi emersi nessuna dichiarazione del dirigente scolastico risulta ingiuriosa nei confronti del Ministro, né calunniosa, ma resta nell’ambito dell’opinione e della riflessione, è evidente che il metterlo sotto procedimento disciplinare si configura come un atto grave dal punto di vista della libertà di espressione, primo elemento che contraddistingue una società democratica, tutelata dall’art. 21 della nostra Costituzione.

Per noi, indipendentemente dal pensiero del dirigente D’Ambrosio come di chiunque altro, nonché dai canali utilizzati per diffondere le proprie idee, la questione delle libertà democratiche viene al primo posto.

Il fatto che qualche forza politica possa eventualmente utilizzare strumentalmente la vicenda non è un motivo per non evidenziarne la gravità, che inevitabilmente porta a mettere sotto pressione il mondo della scuola e di conseguenza la società nel suo insieme. Ci stupiamo piuttosto che qualche forza politica non si sia unita alla denuncia dell’avvio del procedimento disciplinare.

Cogliamo positivamente le parole del Ministro Azzolina, che rivolgendosi allo stesso Dirigente Scolastico ha affermato: “Resto fermamente convinta, come Ministra e, ancor prima, come cittadina e come insegnante, che la libertà di manifestazione del pensiero debba essere sempre tutelata, come sancito dalla nostra Costituzione all’articolo 21: ciascuno di noi deve poter esprimere il proprio pensiero”.

Il Ministro ha aggiunto che il potere politico non può intervenire sul procedimento disciplinare, che viene avviato in modo autonomo dall’amministrazione, dicendosi certa che la vicenda “potrà essere chiarita nella sede deputata”.

Nell’augurarci che queste parole possano far riflettere coloro che hanno avviato il procedimento, mettiamo in evidenza come l’amministrazione responsabile sia diretta emanazione del Ministero e ad esso debba rispondere qualora si accertassero forzature o abusi.

Da parte nostra chiediamo il ritiro del procedimento e siamo pronti a sostenere il preside D’Ambrosio per arrivare a questo risultato.

“Manifesto dei 500”, 5 gennaio 2021

Autonomia differenziata: un primo risultato da cui ripartire subito!

Invitiamo a leggere la dichiarazione del Comitato per il ritiro di qualunque Autonomia differenziata a seguito dello stralcio dalla Legge di bilancio del DDL che avrebbe dato il via all’AD.
Si tratta davvero di un primo risultato importante e la dichiarazione, nel sottolineare il ruolo che ha avuto la mobilitazione della quale da due anni siamo promotori con molti altri, volge subito lo sguardo alle possibilità che si aprono nella lotta, ma anche ai pericoli che restano in campo.

Un 2020 molto grave e pesante per tutti si chiude con questa notizia positiva, che speriamo possa rappresentare uno dei passi necessari alla svolta di cui abbiamo bisogno, certamente prima di tutto in campo sanitario, ma anche per ciò che riguarda la scuola, l’economia, la società nel suo insieme.

Nel fare gli auguri a tutti quelli che ci seguono e in particolare a chi vive momenti difficili legati alla pandemia, vi invitiamo a far conoscere la dichiarazione e in più in generale le nostre attività, sia quelle che promuoviamo direttamente sia quelle che ci vedono in campo con altri gruppi, associazioni, comitati.

18 dicembre: in tutta Italia, NO Autonomia differenziata!

Venerdì 18 dicembre si svolgeranno in tutta Italia, su iniziativa del Comitato Nazionale per il ritiro di qualunque Autonomia differenziata e della Rete dei Numeri pari, presidi e sit-in per impedire che l’Autonomia Differenziata venga inserita nel collegato alla Legge di bilancio.

In particolare a Roma si terrà davanti al Parlamento l’iniziativa centrale, proprio nel momento in cui la Legge di bilancio andrà in discussione. I partecipanti cercheranno di discutere con i parlamentari la Lettera aperta indirizzata a loro che chiede una posizione chiara e netta per il NO all’inserimento dell’AD nella Legge di bilancio.

Il Comitato di scopo di Torino per il ritiro di qualunque AD, che ha organizzato il suo presidio per le ore 18, davanti alla Prefettura di piazza Castello, si è riunito lunedì scorso con quelli della provincia ed ha sottolineato come questa “partita nella partita” (evitare che l’AD passi con la legge di bilancio) sia preliminare e quindi fondamentale per proseguire la lotta che ci vede attivi da due anni.

A tutti i nostri contatti lanciamo dunque l’appello: 
– se siete della provincia di Torino, fate girare il volantino, venite al presidio, portate altre persone per aiutare il successo dell’iniziativa
– se abitate in province diverse da Torino, partecipate ai presidi delle vostre città (vedere link)

Questa battaglia ci ha visto da sempre impegnati e si collega a tutte le altre che conduciamo: tutti in piazza il 18 dicembre! 

Manifesto dei 500, 17 dicembre 2020

Per informazioni sulla mobilitazione:
Le altre piazze (in aggiornamento)  clicca qui
Lettera al Parlamento  clicca qui
Campagna  clicca qui
Articolo di presentazione  clicca qui

“Nuova” valutazione in pieno Covid: un’offesa ai docenti e un’attacco alla scuola della Repubblica

Riunione online del “Manifesto dei 500”
Venerdì 11 dicembre, ore 17.30

Nel momento in cui emergono i dati veri del pericolo e dei contagi nella scuola e in particolare tra i docenti e il personale, dati allarmanti che parlano di una incidenza doppia, tripla, quadrupla rispetto alla media, il Ministero ha il coraggio di pubblicare un’Ordinanza sulla valutazione nella scuola primaria (n. 172) che disarticola completamente il sistema nazionale a favore di migliaia e migliaia di schede diverse scuola per scuola, da elaborare con un sistema complicato, burocratico, macchinoso, che “cala” sulla scuola commissioni, elaborazioni, discussioni, stesura di documenti, quando la scuola avrebbe bisogno di semplicità e tranquillità per affrontare i problemi quotidiani urgenti.

E’ una vergogna, questa ordinanza va immediatamente ritirata! 

Un Ministero e un governo che si sono vantati che “le scuole sono luoghi sicuri” non solo non fanno nulla per rimediare alla realtà che ora si mostra alla luce del sole e per la quale quale hanno ampie responsabilità, ma addirittura scaricano sui docenti un lavoro burocratico enorme, del tutto inutile e anche dannoso, come se fosse la “priorità”!

Mai si era visto un tale disprezzo per il lavoro di chi sta a scuola, in prima linea, tutti i giorni, tra mille difficoltà, timori, problemi da affrontare, dimostrando con i fatti  l’attaccamento alla scuola, alle istituzioni e agli allievi.

Per discutere di questi problemi, analizzare l’Ordinanza ministeriale, prendere posizione su di essa e sulla sicurezza, il Manifesto dei 500 invita alla riunione del gruppo organizzativo, allargata a tutti gli interessati

Venerdì 11 dicembre, ore 17.30, online sulla piattaforma Zoom

Per motivi di sicurezza il link della riunione verrà inviato un’ora prima dell’inizio solo a chi si iscriverà inviando una mail a [email protected]