Solidarietà preside Vo’ Euganeo

Solidarietà con il Dirigente Scolastico dell’IC di Vo’ Euganeo

Il “Manifesto dei 500”, associazione di insegnanti e genitori nata nel 1999 e da allora sempre attiva in difesa della scuola pubblica, esprime la sua solidarietà al Dirigente Scolastico Alfonso D’Ambrosio, dell’Istituto Comprensivo di Vo’ Euganeo, contro il quale l’amministrazione ha aperto un procedimento disciplinare a seguito delle critiche che il preside ha espresso attraverso Facebook al Ministro dell’Istruzione, on. Azzolina, in merito alla gestione della crisi Covid da parte del governo.

Premesso che dagli elementi emersi nessuna dichiarazione del dirigente scolastico risulta ingiuriosa nei confronti del Ministro, né calunniosa, ma resta nell’ambito dell’opinione e della riflessione, è evidente che il metterlo sotto procedimento disciplinare si configura come un atto grave dal punto di vista della libertà di espressione, primo elemento che contraddistingue una società democratica, tutelata dall’art. 21 della nostra Costituzione.

Per noi, indipendentemente dal pensiero del dirigente D’Ambrosio come di chiunque altro, nonché dai canali utilizzati per diffondere le proprie idee, la questione delle libertà democratiche viene al primo posto.

Il fatto che qualche forza politica possa eventualmente utilizzare strumentalmente la vicenda non è un motivo per non evidenziarne la gravità, che inevitabilmente porta a mettere sotto pressione il mondo della scuola e di conseguenza la società nel suo insieme. Ci stupiamo piuttosto che qualche forza politica non si sia unita alla denuncia dell’avvio del procedimento disciplinare.

Cogliamo positivamente le parole del Ministro Azzolina, che rivolgendosi allo stesso Dirigente Scolastico ha affermato: “Resto fermamente convinta, come Ministra e, ancor prima, come cittadina e come insegnante, che la libertà di manifestazione del pensiero debba essere sempre tutelata, come sancito dalla nostra Costituzione all’articolo 21: ciascuno di noi deve poter esprimere il proprio pensiero”.

Il Ministro ha aggiunto che il potere politico non può intervenire sul procedimento disciplinare, che viene avviato in modo autonomo dall’amministrazione, dicendosi certa che la vicenda “potrà essere chiarita nella sede deputata”.

Nell’augurarci che queste parole possano far riflettere coloro che hanno avviato il procedimento, mettiamo in evidenza come l’amministrazione responsabile sia diretta emanazione del Ministero e ad esso debba rispondere qualora si accertassero forzature o abusi.

Da parte nostra chiediamo il ritiro del procedimento e siamo pronti a sostenere il preside D’Ambrosio per arrivare a questo risultato.

“Manifesto dei 500”, 5 gennaio 2021

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