“Lettera Aperta al Presidente della Repubblica”
11.000 adesioni da 700 Comuni di tutto il Paese
“Gent.mo Presidente Ciampi, ci rivolgiamo a Lei, perché la questione della scuola è una questione costituzionale.
La nostra Repubblica è “una e indivisibile” e Lei “rappresenta l’unità nazionale” e tutte le conquiste sociali e democratiche sancite nel Testo costituzionale.Queste norme costituzionali, questi diritti e questa unità sono oggi rimessi in causa dall’applicazione della “riforma” Moratti. Il suo intervento è urgente.L’abrogazione della “riforma” Moratti è più che mai necessaria per salvare la scuola italiana, per difendere l’unità del Paese, per difendere i diritti democratici sanciti nella Costituzione.
Le chiediamo di ricevere una nostra delegazione per portarle tutti gli elementi che abbiamo raccolto a sostegno della richiesta di un Suo intervento”
(testo integrale all’interno)
Da dove arriva questa Lettera Aperta. Nel settembre scorso, un gruppo di 57 genitori di Torino, Milano, Varese, Roma e Ancona, su iniziativa del “Manifesto dei 500” e del “Coordinamento Zona 8” di Milano, hanno lanciato una “Lettera Aperta al Presidente delle Repubblica”. Preoccupati per la situazione che cominciava a delinearsi nelle scuole e nel Paese con la prima applicazione della legge, i promotori chiedevano al Presidente di intervenire con un messaggio pubblico alle Camere per denunciare la “riforma”, come previsto dall’art. 87 della Costituzione. La “Lettera Aperta”, sottoscritta da migliaia di insegnanti, genitori, cittadini in tutta Italia, ha avuto una prima risposta della Presidenza della Repubblica a dicembre. Sentito il parere di un giudice Costituzionalista, i promotori hanno rilanciato chiedendo al Presidente Ciampi di ricevere una loro delegazione per consegnare un “Dossier-Denuncia” che testimonia le conseguenze reali dell’applicazione della “riforma”.
Il 16 aprile 2005 si è svolta a Milano un’Assemblea Nazionale dei firmatari, al termine della quale è stato approvato questo nuovo testo.
Per tutte le informazioni e per compilare la griglia di rilevamento dati per il Dossier: E.mail: [email protected] Sito Internet : manifestodei500.altervista.org 340/2932826. fax 011/6690142. Inviare le firme e le griglie compilate a: “Manifesto dei 500”, c/o Lorenzo Varaldo, sc. el. “Sibilla Aleramo”, 10149, Torino.
Gent.mo Presidente della Repubblica,
riuniti oggi, 16 aprile 2005 a Milano in 127 in Assemblea Nazionale ci rivolgiamo nuovamente a Lei per chiederle un appuntamento urgente.
Più di 11.000 insegnanti, genitori, cittadini, da quasi 700 Comuni italiani, hanno sottoscritto la “Lettera Aperta” a Lei rivolta con cui si chiede un suo intervento per fermare la riforma Moratti.
Noi ci rivolgiamo a Lei, perché la questione della scuola è una questione costituzionale.
La nostra Repubblica è “una e indivisibile” e Lei “rappresenta l’unità nazionale” e tutte le conquiste sociali e democratiche sancite nel Testo costituzionale.
L’unità del nostro Paese non è un fatto astratto, ma è unità culturale, politica, sociale e gli articoli 9, 33 e 34 della Costituzione, collegati all’art. 3, che sancisce che “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”, definiscono il quadro generale all’interno del quale la scuola contribuisce ad essa.
Queste norme costituzionali, questi diritti e questa unità sono oggi rimessi in causa dalla Riforma Moratti.
Da quest’anno programmi diversi si applicano da zona a zona, da regione a regione, da scuola a scuola, da alunno ad alunno. I livelli di preparazione dei ragazzi risultano sempre più differenziati e nessuno può avere più la certezza di accedere al successivo grado di istruzione o di cambiare classe senza doverne pagare le conseguenze. Nelle classi e nelle scuole dove si applicano i “Piani di Studio Personalizzati”, decine di migliaia di alunni arriveranno all’inizio della Terza Media senza aver mai sentito parlare del Risorgimento, dell’Unità d’Italia, delle Guerre Mondiali, del Fascismo, del Nazismo, della Resistenza.
I Programmi Nazionali, lungi dal rappresentare un arido elenco di obiettivi, sono il “territorio culturale” comune a tutta la nazione all’interno del quale i ragazzi vengono guidati al raggiungimento di un loro personale rapporto con le materie, con le conoscenze, con la cultura. Senza di loro, il diritto di uguaglianza di cui parla l’art .3 della Costituzione viene svuotato di ogni contenuto concreto.
Per la prima volta dal 1920, quest’anno le scuole non hanno più ricevuto le schede di valutazione nazionali e gli esami di quinta sono stati soppressi, mentre le prove INVALSI, contrarie al dettato costituzionale, cominciano a mettere in concorrenza le scuole.
Intanto un nuovo grave taglio degli organici viene attuato per il prossimo anno.
Il segnale è evidente: lo Stato si ritira, rinuncia ai doveri costituzionali, apre la strada allo smembramento della scuola italiana.
La “riforma” Moratti prevede poi la soppressione dei diplomi e dei titoli di studio attualmente rilasciati, regionalizzando gli Istituti Professionali ed abrogando gli Istituti Tecnici, riconosciuti in tutto il mondo..
Ma questi diplomi nazionali rappresentano la speranza di un lavoro stabile all’interno di un contratto a sua volta nazionale, con diritti e doveri comuni a tutto il Paese e con la possibilità di difenderli.
I nuovi piani di studio dei licei prevedono che l’intera letteratura italiana venga condensata in due anni al posto degli attuali tre e che lo studio di Foscolo, Manzoni, Leopardi, Verga e di tutti gli autori del ‘900, tra cui i nostri Premi Nobel, venga confinato agli ultimi mesi del quarto anno. D’altra parte intere discipline, come “Scienze naturali”, spariscono letteralmente.
Gent.mo Presidente della Repubblica,
tutto questo è in aperta contraddizione con il dettato costituzionale e mina l’unità della nazione di cui Lei è garante.
Rimettere in causa i Programmi Nazionali, le conoscenze, i diplomi, l’unità della classe e i rapporti educativi stabili vuol dire aprire la strada ad una destrutturazione globale dei giovani, delle loro coscienze, del loro futuro. Vuol dire privarli della possibilità di conoscere le proprie origini e le basi della democrazia, strumenti fondamentali per partecipare con consapevolezza dei propri diritti e doveri alla vita civile del nostro Paese e del mondo. Vuol dire renderli “adatti” ad accettare ogni forma di precarietà, di sfruttamento, di condizionamento. Tutto questo apre la porta alla divisione del Paese.
Di fronte a questa situazione il suo intervento è urgente: in virtù dell’art. 87 della Costituzione e in qualità di garante dell’unità della nazione, Lei ha il potere e la responsabilità di intervenire con un messaggio alle Camere e all’intero Paese.
L’abrogazione della “riforma” Moratti è più che mai necessaria per salvare la scuola italiana, per difendere l’unità del Paese, per difendere i diritti democratici sanciti nella Costituzione.
Noi le chiediamo di ricevere una nostra delegazione per portarle tutti gli elementi che abbiamo raccolto a sostegno della richiesta di un Suo intervento.
Da parte nostra ci rivolgiamo a tutti gli insegnanti, i genitori, i cittadini, gli eletti nelle istituzioni, i dirigenti sindacali, le personalità.
La situazione è difficile, ma noi abbiamo fiducia: un enorme numero di persone, sempre crescente, si è mobilitato negli ultimi anni e ha dimostrato di avere la forza e la volontà per fermare tutto questo, per difendere la scuola pubblica, per riconquistare le cose perse. Migliaia di scuole in tutto il Paese hanno cercato di resistere al processo di distruzione e hanno difeso le classi, i Programmi Nazionali, i diplomi.
Riuniti oggi a Milano, rilanciamo l’appello: la difesa della scuola pubblica riguarda tutti. Si tratta del nostro futuro, del futuro dei nostri figli e dei nostri allievi, delle generazioni che verranno. Si tratta della difesa della democrazia.
Uniamo le forze, moltiplichiamo le iniziative, le prese di posizione e la mobilitazione per:
–l’abrogazione definitiva della “riforma” Moratti;
–la difesa e la riconquista dei Programmi Nazionali dell’85 (elementare), ’79 (Medie) e ’91 (Scuola infanzia) e dei diplomi, degli esami nazionali e dei titoli di studio attualmente rilasciati.
–il ripristino della titolarità precisa di due insegnanti ogni TP e 3 ogni Modulo e di tutti i posti soppressi o in pericolo, con la nomina in ruolo su tutti i posti vacanti.
–il NO al tutor, al Portfolio e alle prove INVALSI e il ripristino delle schede nazionali di valutazione.
–Il NO a qualunque forma di regionalizzazione, a partire dal ritiro del decreto delle superiori e dal progetto di “devolution” che apre la strada alla creazione di “20 piccole Italie” in lotta tra di loro.
“Gent.mo Presidente della Repubblica,
in nome della democrazia e dei principi costituzionali le chiediamo di ricevere la delegazione dei firmatari della “Lettera Aperta” e Lei rivolta”
Nome: Cognome:
Indirizzo: Telefono:
E.mail:
Adesione in qualità di (specificare se genitore, insegnante, delegato RSU, responsabile sindacale, consigliere, deputato….):
Firma:
L’Assemblea Nazionale dei firmatari della Lettera Aperta al Presidente Ciampi invita:
- tutti gli eletti nelle istituzioni, i dirigenti sindacali, i delegati RSU, le personalità (docenti universitari, scrittori, giornalisti….) a sottoscrivere la richiesta di appuntamento al Presidente Ciampi.
- I delegati RSU, gli eletti nelle istituzioni etc.. che hanno già sottoscritto la Lettera nei mesi precedenti a firmare nuovamente questo testo e a inviare l’adesione, in modo da poter predisporre un elenco di firme qualificate da inviare alla Presidenza della Repubblica in accompagnamento alla raccolta generale.
Tutti gli insegnanti, i genitori e i cittadini che non hanno ancora sottoscritto la “Lettera Aperta al Presidente Ciampi” possono firmare indistintamente il primo testo di settembre 2004 o la presente lettera approvata dall’Assemblea Nazionale, utilizzando anche la pagina con lo spazio firme.
Inviare le firme a: “Manifesto dei 500”, c/o Lorenzo Varaldo, scuola elementare “Sibilla Aleramo”, v. Lemie, 48 10149 Torino
Oppure per e.mail: [email protected]
“Gent.mo Presidente Ciampi,
ci rivolgiamo a Lei, perché la questione della scuola è una questione costituzionale.
La nostra Repubblica è “una e indivisibile” e Lei “rappresenta l’unità nazionale” e tutte le conquiste sociali e democratiche sancite nel Testo costituzionale.
Queste norme costituzionali, questi diritti e questa unità sono oggi rimessi in causa dall’applicazione della “riforma” Moratti.
Il suo intervento è urgente.
L’abrogazione della “riforma” Moratti è più che mai necessaria per salvare la scuola italiana, per difendere l’unità del Paese, per difendere i diritti democratici sanciti nella Costituzione.
Le chiediamo di ricevere una nostra delegazione per portarle tutti gli elementi che abbiamo raccolto a sostegno della richiesta di un Suo intervento”.
Nome Cognome Indirizzo Città Professione Firma
Spedire le firme a: “Manifesto dei 500”, c/o Lorenzo Varaldo, sc. el. “Sibilla Aleramo”, v. Lemie, 48, 10149, Torino.
Contatti e informazioni: Guido Montanari, 335/5860759; Gabriella Daniele, 349/4776528; Maria Grazia Sala 335/6740638. e.mail: [email protected]; sito Internet: http://manifestodei500.altervista.org