Presidio a Torino

“Manifesto dei 500 insegnanti e genitori per la difesa della scuola pubblica”

NO ALLA “RIFORMA” MORATTI!
NO ALLA DISTRUZIONE DELLA SCUOLA PUBBLICA

In questi giorni sta passando in Parlamento la “riforma” Moratti. Il ministro e il governo stanno cercando di convincere il Paese che questa legge rappresenterebbe un passo avanti per la scuola italiana.

MA IL MINISTRO E IL GOVERNO NON DICONO CHE LA LEGGE…

porta alla soppressione del Tempo Pieno e dei Moduli
istituisce i gruppi flessibili, con i ragazzi che cambierebbero insegnanti e compagni in continuazione
elimina centinaia di ore di insegnamento in ogni ordine di scuola
abolisce mezzo programma di storia e geografia nella scuola dell’obbligo e una parte importante di quello di matematica, aprendo la strada ad un pauroso abbassamento culturale che si riverserà sulla scuola superiore, sull’università e sulla ricerca scientifica
abolisce i programmi nazionali e istituisce i programmi individuali
elimina i diplomi attualmente rilasciati a 19 anni e li sposta a 21-22 con corsi di tipo universitario pagati con tasse di milioni di vecchie lire all’anno
elimina l’obbligo scolastico e prevede la sostituzione della frequenza scolastica con il lavoro dei giovani, al di fuori dei contratti, incentivando lo sfruttamento dei ragazzi e l’abbandono scolastico
regionalizza gli Istituti Professionali, aprendo la strada alla distruzione dei contratti nazionali.
rende facoltative alcune materie che si potrebbero svolgere presso privati

Noi non vogliamo essere complici di tutto questo. In questo grave momento, sosteniamo tutte le iniziative per fermare la legge, aderiamo ai presidi promossi dalla CGIL, ci battiamo per l’unità e invitiamo gli insegnanti, i genitori, gli studenti, al

Presidio contro la riforma Moratti Giovedì 13 febbraio, ore 17.30
Prefettura di Torino, Piazza Castello 205

La legge dovrà comunque tornare al Senato. Intendiamo esercitare tutta la pressione possibile per dire al governo: “Non accettiamo questa legge, continueremo a batterci contro la sua applicazione”

Mentre prepariamo il presidio, sommergiamo di fax i deputati con la lettera aperta riportata sul retro.

Forza Italia: 06/6796940 Alleanza Nazionale: 06/67602155 Lega Nord: 06/67603091 UDC: 06/67602517 DS:06/6791604 Margherita: 06/69940112 Verdi: 06/67602140 Rifondazione Comunista: 06/67603937

Il “Comitato Nazionale di collegamento per la difesa della scuola pubblica” si è costituito a Roma il 23 giugno 2001 al termine di un incontro nazionale promosso dal “Coordinamento ins-gen di Roma” (riunito intorno alla rivista “Il Bambino e l’acqua sporca”) e dal “Manifesto dei 500 insegnanti e genitori”. A questo incontro avevano partecipato insegnanti e genitori di tutta Italia, delegati e responsabili sindacali e di associazioni, rappresentanti di movimenti e partiti. Riunitosi a Firenze per la terza volta il 24 novembre 2001, il “Comitato” ha approvato un “Manifesto per la difesa della scuola pubblica” (disponibile sul sito di riferimento) che ha raccolto migliaia di adesioni in 17 province italiane. L’8 maggio 2002 una delegazione dei firmatari ha incontrato in Parlamento i rappresentanti di tutti i partiti per chiedere il ritiro della “riforma” Moratti. A seguito della delegazione, è stata promossa una campagna di invio di fax in massa ai parlamentari. Tutte le iniziative sono completamente autofinanziate. Contatti: Lorenzo Varaldo, c/o sc. el. “S. Aleramo”, v. Lemie, 48, 10149 Torino. Mario Sanguinetti, 06/99805457. Fax 011/8192074. e-mail: [email protected] – sito Internet: http://manifestodei500.altervista.org


Onorevoli Deputati: votate NO alla distruzione della scuola pubblica, votate NO alla “riforma” Moratti”.

“Egregi deputati,
nei prossimi giorni sarete chiamati ad esprimervi sulla “riforma” della scuola proposta dal Ministro Moratti. Nei mesi passati il ministro ha cercato di nascondere in tutti i modi il contenuto reale di questa legge, presentandola al Paese come un miglioramento del sistema scolastico. Non si tratta di questo: essa si inserisce purtroppo all’interno di una politica di attacco alla scuola pubblica che ha portato negli ultimi anni colpi durissimi. Le ultime Leggi Finanziarie rappresentano la punta più avanzata di questo processo e avranno come conseguenza un ulteriore abbassamento della qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento. Ora la legge su cui sarete chiamati ad esprimervi rischia di rappresentare un colpo decisivo che annullerebbe decenni di conquiste, di ricerche, di sperimentazioni.Alcuni elementi di distruzione e dislocazione del sistema scolastico sono presenti direttamente nella legge:
– il danno psicologico e didattico che deriverà dalla deregolamentazione totale dell’età di ingresso dei bambini alla scuola elementare e materna;
– l’eliminazione dell’esame di quinta;
– l’abolizione degli Istituti Tecnici e la regionalizzazione degli Istituti Professionali, che nei fatti segnerebbero una separazione netta, a 13-14 anni, tra coloro che continueranno a studiare (cioè quelli che potranno permettersi l’Università) e i ragazzi che saranno avviati direttamente al lavoro;
– la sostituzione della frequenza scolastica e dello studio con il lavoro dei giovani, al di fuori dei contratti, tramite l’alternanza scuola-lavoro e l’apprendistato. Questo punto rappresenta un vero e proprio incentivo allo sfruttamento dei giovani e all’abbandono scolastico;
– l’eliminazione dei diplomi attualmente rilasciati a 19 anni e del loro valore legale.
– l’eliminazione di fatto dell’obbligo scolastico

Altri aspetti, pur non essendo direttamente nella legge, sono indicati ormai espressamente nella sperimentazione che il ministro ha attuato e che vorrebbe generalizzare:
– l’eliminazione del Tempo Pieno o la sua trasformazione in un servizio, in parte a pagamento, che nulla avrebbe a che vedere con la qualità di questo modello di scuola;
– l’eliminazione di intere materie che diventerebbero facoltative e si potrebbero svolgere presso privati, lezioni individuali, ditte…, aprendo in questo modo la scuola ad un vero e proprio mercato, in contrasto con i principi di democrazia, uguaglianza dei diritti, sviluppo della libera cultura
– un abbassamento culturale enorme, attraverso il taglio di intere parti di programma di storia, geografia, scienze, matematica, che si riverserà sull’università, sulle professioni e sulla ricerca scientifica;
– centinaia di ore in meno in ogni ordine e grado di scuola;
– la creazione di insegnanti di serie “A”, titolari sulla classe, e di altri di serie “B”, titolari di spezzoni di orario su diverse classi e scuole.

Egregi senatori,
voi avete oggi una responsabilità particolare: potete ancora fermare tutto questo.
Noi, genitori, insegnanti, cittadini, in questi mesi abbiamo raccolto decine di migliaia di firme su documenti che si esprimono contro questa legge. Mentre voi discutete, presidi e manifestazioni, tra cui quello organizzato dal nostro comitato a Torino, si stanno svolgendo in tutta Italia. Abbiamo provenienze e convinzioni diverse sul futuro della scuola, ma su un fatto siamo uniti: questa “riforma” costituirebbe un passo indietro per la scuola pubblica italiana.
Contrariamente a quanto cerca di propagandare il ministro in dibattiti senza contraddittorio e interventi di propaganda, questa “riforma” non ha alcun consenso nel Paese. E’ vero invece che la disinformazione creata ad arte fa in modo che moltissimi insegnanti, genitori, cittadini non sappiano nemmeno quello che si prepara.
Non siete stati eletti per distruggere la scuola pubblica: rispettate la volontà della maggioranza, votate NO alla distruzione della scuola pubblica, votate NO alla “riforma” Moratti”, prendete posizione contro le sperimentazioni che stanno anticipando la legge prima ancora che sia stata varata.

Il “Comitato Nazionale di collegamento per la difesa della scuola pubblica”, 7 febbraio 2003

Aderisco a questa iniziativa in qualità di:
ins. gen studente altro della scuola ……………………… di …………………

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