Dichiarazione dopo l’approvazione della legge Moratti

“Manifesto dei 500 insegnanti e genitori per il ritiro della riforma dei cicli e la difesa della scuola pubblica”

Dichiarazione del 12 marzo 2003 dopo l’approvazione della legge Moratti
No alla “riforma” Moratti. No ai decreti applicativi Abrogazione della legge votata in Parlamento

Con quale coraggio il Ministro Moratti ha annunciato oggi, poche ore dopo l’approvazione della sua “riforma”, che “la prima preoccupazione del governo, di tutto il governo, è stata quella di mettere al centro di questa legge la persona e il suo sviluppo” ?

Chi credono di prendere in giro?
Aboliscono l’obbligo scolastico; preparano la distruzione del Tempo Pieno e dei Moduli sostituendoli con un modello di scuola elementare in cui i bambini, a partire dall’età di 5 anni e mezzo, avranno 7-8 maestri di riferimento e cambieranno compagni in continuazione; preparano il disorientamento totale di bambini di 5 anni e mezzo mescolandoli con altri di 7, e di bambini di 2 anni e mezzo con altri di 6 mezzo; rendono facoltative alcune materie che i più ricchi potranno svolgere all’esterno; distruggono i programmi nazionali e li sostituiscono con curricoli addirittura più che dimezzati in alcune materie; aboliscono centinaia di ore di lezione; istituiscono nelle superiori la possibilità di andare a lavorare gratuitamente anziché a scuola con il pretesto della formazione, aprendo la strada allo sfruttamento senza fine delle generazioni future; aboliscono i diplomi attualmente rilasciati a 19 anni, spostandoli a 21-22 con corsi universitari dequalificati e molto costosi; regionalizzano gli istituti professionali.

E hanno il coraggio di dichiarare che “la prima preoccupazione è stata mettere al centro la persona” !

Nessun insegnante, nessun genitore, nessun sindacato, nessuna organizzazione che abbia a cuore la giustizia, la democrazia, la sorte delle generazioni future può accettare la manipolazione che sta passando in queste ore.
L’esempio forse più paradossale di questa manipolazione? La “riforma” viene presentata come la legge che introduce l’inglese fin dalla prima elementare”.
Ebbene, che tutti lo sappiano: le ore di lingua straniera alle elementari diminuiscono rispetto a oggi !

Noi non accettiamo. Pur con tutte le difficoltà che si presentano, non possiamo accettare questa distruzione.
Per mesi ci siamo battuti per l’unità, raccogliendo migliaia e migliaia di firme rivolte alle direzioni sindacali su un appello che dice “Troppe volte abbiamo fatto esperienza della divisione e sempre questa strada si è dimostrata catastrofica. E’ urgente che le organizzazioni sindacali unite convochino una grande manifestazione nazionale per il ritiro della “riforma” Moratti e la difesa della scuola pubblica”.
Sulla base di questo appello noi saremo a Roma, il prossimo 26 marzo, per portare le firme raccolte alle segreterie dei sindacati e far sentire la voce della maggioranza che dice: basta con le divisioni, il momento è grave, aprite una prospettiva per salvare la scuola pubblica.
Per il prossimo 24 marzo è stato convocato uno sciopero generale unitario della scuola. Noi diciamo: è necessario che i sindacati convochino a Roma, in questa data, davanti alla sede del governo, una manifestazione nazionale per il contratto e per l’abrogazione della “riforma”.

A tutti gli insegnanti, i genitori, gli studenti diciamo: fate circolare questa dichiarazione nelle scuole, fate leggere i nostri documenti che spiegano in modo dettagliato quello che si prepara. Venite con noi alle manifestazioni. Preparate cartelli e striscioni in ogni città, in ogni manifestazione per dire: “Unità, abrogazione della legge”.
Proponiamo fin d’ora a tutti di realizzare una “Conferenza Nazionale per l’abrogazione della “riforma” Moratti”, a Roma, nel mese di maggio.

Una legge è stata votata, una legge può essere abrogata:
da questo istante la nostra mobilitazione avrà questo solo obiettivo

Il “Manifesto per il ritiro della riforma dei cicli e la difesa della scuola pubblica” viene promosso nell’ottobre del 1999 da 500 insegnanti e genitori di Torino, Milano e Lodi. Più di 15.000 insegnanti e genitori di 20 province italiane hanno aderito. Nel rispetto delle tradizioni culturali, pedagogiche, didattiche, politiche, religiose di ognuno, il “Manifesto” si batte per unire più largamente possibile gli insegnanti, i genitori, gli studenti, le organizzazioni sindacali in difesa della scuola pubblica. Il “Manifesto dei 500” ha organizzato in questi anni manifestazioni, assemblee, riunioni pubbliche, conferenze in tutta Italia e ha promosso delegazioni che sono state ricevute in Parlamento, al Ministero e a Palazzo Chigi. Insieme al “Coordinamento insegnanti e genitori” di Roma e Firenze e a rappresentanti di altri gruppi, associazioni, sindacati e partiti di tutta Italia, ha dato vita ad un “Comitato Nazionale di collegamento per la difesa della scuola pubblica”. Tutte le iniziative sono completamente autofinanziate. Contatti: Lorenzo Varaldo, c/o sc. el. “S. Aleramo”, v. Lemie, 48, 10149 Torino. E.mail: [email protected] Sito Internet : http://manifestodei500.altervista.org

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