L’incontro con i sindacati nazionali: Campagna Fax

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“Comitato Nazionale di collegamento per la difesa della scuola pubblica”

E’ urgente, è possibile: unità subito, manifestazione nazionale per dire “Abrogazione della “riforma” Moratti, ritiro della devolution, difesa della scuola pubblica!”
Il 26 marzo 2003 una delegazione di insegnanti e genitori del “Comitato Nazionale di collegamento per la difesa della scuola pubblica” è stata ricevuta dai segretari nazionali di CGIL-CISL-UIL e SNALS. Essa rappresentava le migliaia di insegnanti e genitori di tutta Italia che hanno sottoscritto l’appello rivolto ai dirigenti sindacali “per l’unità subito, per una grande manifestazione nazionale a Roma, per il ritiro della riforma Moratti e la difesa della scuola pubblica”.
La delegazione ha incontrato: Fabrizio Dacrema, segretario nazionale CGIL-Scuola; Daniela Colturani, segr. generale CISL-Scuola; Massimo Di Menna, segr. generale UIL-Scuola; Fedele Ricciato, segr. generale SNALS.
Tutti gli incontri confermano completamente le preoccupazioni da noi espresse sul futuro della scuola, sulla politica di attacco del governo, sulle gravi conseguenze della legge Moratti:
Fabrizio Dacrema ha detto che con questa legge “si arriva effettivamente al fondo di un attacco alla scuola pubblica che ha già portato danni enormi in questi anni”.
Daniela Colturani ha detto tra l’altro: “Quello che viene fuori, che ha traumatizzato tutti, è il fatto che qui emerge veramente una cultura diversa della scuola, una vera filosofia di fondo. Oggi si vede chiaramente questa cultura: la scuola dovrebbe dare solo i servizi minimi e poi le famiglie e gli studenti dovrebbero cercare all’esterno il resto, ognuno si cerca il resto sul mercato”.
Massimo Di Menna ha espresso la contrarietà della UIL verso la “riforma”: “Oltre al metodo plebiscitario che si è scelto per fare un finto dibattito per poi decidere quello che vuole, c’è la questione dell’ingresso a 2 anni e mezzo e cinque anni e mezzo, che solleva problemi enormi pedagogici e didattici, c’è la scelta precoce a 13 anni tra canale dell’istruzione e canale della formazione professionale-apprendistato, c’è il problema dell’organizzazione dalle scuola come emerge dalle sperimentazioni…Poi su tutto incombe la devolution, che rappresenterebbe davvero la distruzione della scuola italiana.
Fedele Ricciato, pur dichiarando che lo SNALS vuole attendere i decreti applicativi per dare un giudizio definitivo sulla legge, si è detto “molto preoccupato per quello che sta già succedendo nella scuola e per quello che sembra annunciarsi. Se i decreti andranno nella direzione che si teme noi faremo le barricate”.

La delegazione ha sottolineato come lo sciopero del 24 marzo abbia dimostrato la volontà degli insegnanti e dei genitori di battersi contro la “riforma” e in difesa della scuola pubblica: è sufficiente aprire qualunque giornale per capire che lo sciopero, convocato per il contratto, è stato riempito del contenuto del “NO” alla Moratti in tutte le piazze.
A tutti i dirigenti sindacali la delegazione ha posto il problema: che cosa fate per promuovere l’unità di cui abbiamo bisogno in questa situazione? Noi registriamo e portiamo a conoscenza di tutti che:
la CGIL ha convocato una manifestazione nazionale per il 12 aprile, ma si è detta disponibile a fare una manifestazione nell’unità se ci sono parole d’ordine condivise
la CISL ha dato la sua disponibilità in questo senso per manifestare contro la “riforma” e per la difesa della scuola pubblica, sottolineando l’urgenza di trovare una strada per l’unità
la UIL ha dato disponibilità in questo senso, aggiungendo la necessità di manifestare per il ritiro del progetto di “devolution”. Di Menna ha precisato: “Se c’è la volontà, ci si mette intorno ad un tavolo e si trova un accordo”

Di fronte a questa situazione noi prendiamo posizione: il momento è grave, la scuola pubblica italiana è in pericolo.
Per fermare la distruzione che si prepara è necessaria l’unità per l’abrogazione della “riforma” Moratti e per il ritiro del progetto di devolution.
Non c’è alcun motivo per cui i sindacati non possano trovare subito un accordo per questa unità e convocare insieme una grande manifestazione nazionale.

Noi ci indirizziamo a tutti i segretari nazionali della scuola, ma anche ai segretari generali di CGIL, CISL e UIL, Epifani, Pezzotta, Angeletti.
Gli insegnanti, i genitori, gli studenti sono pronti: realizzate subito l’unità di cui abbiamo bisogno per abrogare la “riforma” e ritirare la devolution.

Il “Comitato Nazionale di collegamento per la difesa della scuola pubblica” si è costituito a Roma il 23 giugno 2001 al termine di un incontro nazionale promosso dal “Coordinamento ins-gen di Roma” (riunito intorno alla rivista “Il Bambino e l’acqua sporca”) e dal “Manifesto dei 500 insegnanti e genitori”. A questo incontro avevano partecipato insegnanti e genitori di tutta Italia, delegati e responsabili sindacali e di associazioni, rappresentanti di movimenti e partiti. Riunitosi a Firenze per la terza volta il 24 novembre 2001, il “Comitato” ha approvato un “Manifesto per la difesa della scuola pubblica” (disponibile sul sito di riferimento) che ha raccolto migliaia di adesioni in 17 province italiane. L’8 maggio 2002 una delegazione dei firmatari ha incontrato in Parlamento i rappresentanti di tutti i partiti per chiedere il ritiro della “riforma” Moratti. A seguito della delegazione, è stata promossa una campagna di invio di fax in massa ai parlamentari. Tutte le iniziative sono completamente autofinanziate. Contatti: Lorenzo Varaldo, c/o sc. el. “S. Aleramo”, v. Lemie, 48, 10149 Torino. Mario Sanguinetti, 06/99805457. Fax 011/8192074. e-mail: [email protected] – sito Internet: http://manifestodei500.altervista.org

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