OCSEEEEE?

Cari amici,
molti di voi avranno visto gli articoli di giornale e i servizi di radio e TV a proposito delle indagini OCSE, dalle quali risulterebbe che l’Italia sarebbe agli ultimi posti nella graduatoria mondiale dell’istruzione e ai primi in quella dell’ignoranza.
Da quale pulpito viene la predica!
A parte l’attendibilità di certe notizie, ci vuole veramente coraggio a dire cose simili, visto che l’OCSE è stato, insieme all’UE, alla testa e alla regia di tutte le “riforme” di questi anni che hanno cominciato ad abbassare paurosamente la preparazione, aumentato i costi, mirato a privatizzare la scuola pubblica, tagliato le spese per l’istruzione, inserito elementi gravissimi di differenziazione tra le scuole attraverso la distruzione dei programmi nazionali.
Mi permetto di invitarvi a rileggere il numero di “Lettere dalla scuola” del marzo 2002 (sul nostro sito) dedicato interamente alle direttive OCSE e UE a proposito della scuola. La lettura può essere nuovamente molto istruttiva.
Se però qualcuno non avesse tempo per rivedere tutto quel numero, penso gli sarà sufficiente rileggere o conoscere per la prima volta questo passaggio tratto proprio da una direttiva OCSE del 1996: “Dopo queste descrizioni di misure rischiose, si possono consigliare, al contrario, numerose misure che non creano alcuna difficoltà politica (…). Si possono ridurre per esempioi finanziamenti di scuola e università, ma sarebbe pericoloso ridurre il numero di immatricolazioni. Le famiglie reagirebbero violentemente se non si permette ai loro figli di immatricolarsi, ma non faranno fronte ad un abbassamento graduale della qualità dell’insegnamento e la scuola può progressivamente e puntualmente ottenere un contributo economico dalle famiglie o eliminare alcune attività. Questo si fa prima in una scuola e poi in un’altra, ma non in quella accanto, in modo da evitare il malcontento generalizzato della popolazione”. Segnaliamo anche la fonte, visto che la citazione è veramente “incredibile”: Centro de dessarrollo de la OCDE, Quaderno di politica economica n 13, OCDE, 1996, art. di Morrison Christian, “La faisabilitè politique de l’ajustement”.
Agghiacciante penso sia il commento più appropriato.
E ora, nel momento in cui decine di migliaia di famiglie cominciano a toccare con mano cosa voglia dire frequentare una scuola dove si applicano le indicazioni della Moratti (abbassamento pauroso della preparazione, ignoranza completa in alcuni campi alla fine della scuola elementare e per quasi tutta la scuola media, nessun consolidamento delle conoscenze…) che sono in modo evidente l’applicazione pratica di queste direttive, l’OCSE osa ancora esprimere le sue classifiche!
Ora mi chiedo: come comprendere che le Indicazioni Nazionali della Moratti non siano ancora state abolite dal nuovo governo? Come comprendere che il ministro lasci le scuole libere di fare i programmi più incredibili, nel caos totale e non abbia ancora dato ordine alle case editrici di ristampare immediatamente i libri secondo i programmi precedenti? Come comprendere che il ministro non faccia un programma per far recuperare ai ragazzi il terreno perso a causa della Moratti (e del suo stesso ritardo)?
Come comprendere che la legge Finanziaria preveda altri tagli ai servizi pubblici, agli Enti Locali (cosa che si ripercuoterà sulla scuola) e persino alla Pubblica Istruzione direttamente? Come comprendere che si parli tanto di “Tempo Pieno” ma nessun passo sia stato fatto per ristabilirlo davvero? Come comprendere che si progetti l’aumento dell’obbligo a 16 anni, ma prevedendo di poterlo assolvere anche nella formazione professionale regionale privatizzata?
E’ esattamente questo che vogliamo andare a chiedere al ministro e ai capigruppo dei partiti dell’Unione. Vogliamo chiedere: cosa avete da dirci?
Non è arrivato ancora il momento di cambiare rotta completamente partendo dall’abolizione della “riforma” Moratti? Oppure si vuole continuare a seguire le direttive OCSE e UE per sentirci dire tra qualche anno che siamo più in basso di qualche Paese africano devastato dalla guerra civile e dall’AIDS?
Ma per dare forza a queste doamnde, per poter portare nuovamente un contributo importante alla mobilitazione per l’abrogazione definitiva della “riforma” Moratti abbiamo bisogno ancora una volta dell’aiuto e dell’impegno di tutti.
Per questo invito tutti a venire alle prossime assemblee del “Manifesto dei 500” di inizio ottobre nelle quali approveremo la versione definitiva della “Lettera aperta al Ministro” sulla quale cominceremo una campagna di adesioni nelle scuole, tra gli insegnanti e i genitori. L’appuntamento è per mercoledì 4 ottobre ad Abbiategrasso per la provincia di Milano (ore 17, ex scuola di Castelletto) e giovedì 5 ottobre a Torino (sc. el. Aleramo, v. Lemie 48).
Tutto quello che si è ottenuto è stato strappato grazie alla mobilitazione.
Tutto si può ancora riconquistare per aprire la strada ad un vero sviluppo della scuola se sapremo andare fino in fondo.
Vi aspettiamo ad Abbiategrasso e a Torino.
E a tutti gli altri gruppi e comitati diciamo: mettiamo tutti inisieme alle strette il ministro e il governo, non si può più attendere.Lorenzo Varaldo.

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