Lettera aperta al Presidente della Repubblica

PRESENTAZIONENell’ottobre scorso un gruppo di 57 genitori della province di Milano, Torino, Varese, Roma e Ancona ha lanciato una “Lettera Aperta al Presidente della Repubblica” per denunciare le conseguenze della “riforma” Moratti che cominciavano ad emergere con l’inizio dell’anno scolastico e per chiedergli di intervenire con un messaggio pubblico alle Camere in virtù dei poteri attribuitigli dalla Costituzione.
Nel giro di poche settimane migliaia di insegnanti, genitori, cittadini di tutto il Paese hanno sottoscritto la “Lettera Aperta” e all’inizio di dicembre il Presidente Ciampi ha inviato, tramite il capo dell’Ufficio per le Relazioni Costituzionali, una prima risposta.
Sentito il parere di un costituzionalista membro della Cassazione, che ha confermato la legittimità e la validità della richiesta al Presidente di intervenire pubblicamente, i promotori hanno scritto nuovamente a Ciampi per chiedergli di ricevere una delegazione: “Noi non le chiediamo di crederci sulla parola. Il dialogo che Lei ha accettato è per noi molto importante: ci impegniamo a raccogliere i dati, le testimonianze, i fatti che stanno avvenendo nelle scuole italiane in un “Dossier” di denuncia sulle conseguenze della legge 53. Le chiediamo fin d’ora di ricevere una nostra delegazione appena questo Dossier sarà pronto, in modo che Lei possa a sua volta basarsi su fatti precisi”.
Nel mese di gennaio sono cominciati ad arrivare i primi contributi per il Dossier.
Pur nel limite del numero dei casi esposti, da essi emerge già in tutta la sua gravità la situazione che la “riforma” Moratti sta producendo.
Invitiamo tutti i genitori, gli insegnanti, i cittadini, a leggere e diffondere questi primi contributi e a farci pervenire al più presto le testimonianze concrete, anche utilizzando il modulo per il rilevamento dati che il “Manifesto dei 500” ha predisposto.
I promotori della “Lettera Aperta” stanno preparando per metà aprile un'”Assemblea Nazionale” dei firmatari della Lettera al Presidente Ciampi”, che al momento hanno superato il numero di 10.000, da più di 600 Comuni italiani (su circa 5.000 di tutto il paese).
Iscrivetevi fin d’ora all’Assemblea Nazionale che concluderà la campagna firme e costituirà la delegazione al Presidente della Repubblica.
Diffondete la “Lettera Aperta” tra gli insegnanti, i genitori, i cittadini, nei luoghi di lavoro.
Inviateci le firme e i vostri contributi per arrivare ad un vero libro “Dossier-Denuncia”.

“Manifesto dei 500”, 14 febbraio 2004

Gent.mo Presidente della Repubblica,
siamo genitori di bambini che hanno iniziato da qualche giorno la scuola.
Ci rivolgiamo a Lei perché l’abbiamo sentita all’inaugurazione dell’anno scolastico ricordare il valore della scuola per l’unità del Paese, citando Petrarca che si batteva per “l’unità della cultura italiana” e sottolineando l’importanza “di approfondire la storia antica e moderna” e in particolare il Risorgimento. Abbiamo letto il suo riferimento a Dante, “Fatti non foste a viver come bruti”, per sottolineare come la “scuola sia la vera anima dell’Italia democratica” e come essa debba permettere a tutti di diventare veri cittadini, con pari diritti e doveri.
Noi siamo pienamente consapevoli del valore della scuola ed è per questo che, dopo un’attenta analisi della “riforma” Moratti che comincia a partire, siamo estremamente preoccupati per il futuro dei nostri figli.
Abbiamo scoperto, per esempio, che con i nuovi piani di studio, alla fine della quinta si arriverà solo ai Romani che venivano studiati in terza elementare; quindi i nostri ragazzi arriveranno alle soglie della terza media senza aver mai studiato l’Unità d’Italia, le Guerre Mondiali, il Fascismo, il Nazismo, la Resistenza. Per quanto riguarda la geografia, mentre Lei parla di Europa unita, i nostri figli studieranno nelle elementari soltanto l’Italia, senza più affrontare lo studio dell’Europa e degli altri continenti che invece nei Programmi Nazionali precedenti alla Riforma era previsto per la classe quinta. Alcuni di noi hanno scoperto che con i “nuovi” libri di testo i bambini ripeteranno in quarta le stesse cose di storia, geografia, matematica e italiano che avevano affrontato in terza. Altri torneranno persino indietro nel programma. Altri ancora non studieranno mai più l’intera antichità!
Per quale motivo i bambini che frequentano la scuola della Riforma Moratti dovrebbero avere una cultura e una formazione nettamente inferiori ai loro fratelli e amici che hanno frequentato prima la scuola elementare e media?
Scopriamo poi che con la “riforma” le ore di italiano passano nelle Medie da 7 a 5 alla settimana e che persino l’insegnamento della lingua inglese, sempre alle Medie, passa da 3 ore a una e mezza alla settimana.
Per quale motivo gli alunni dovrebbero rinunciare a quella formazione che Lei ha ricordato come fondamentale?
Oggi i ragazzi di 19 anni possono diventare geometri, periti, ragionieri, tecnici di laboratori, odontotecnici…
Noi abbiamo scoperto che la Riforma elimina i Programmi Nazionali e tutti questi diplomi, sostituendoli con un generico portfolio e profili personalizzati, privi di qualunque valore legale e riconoscimento nel mondo del lavoro.
Per quale motivo i nostri figli non avrebbero diritto ad un diploma con valore legale? I programmi ‘personalizzati’ rimettono in causa proprio il compito della scuola: assicurare a tutti pari diritti. Dovremmo accettare che chi dispone di maggiori mezzi raggiunga obiettivi alti, mentre chi è svantaggiato si accontenti di obiettivi bassi?
Scopriamo anche che in molte scuole non c’è il numero necessario di insegnanti per attivare i Tempi Pieni richiesti. Così i maestri hanno dovuto, in molti casi, rimescolare le classi e stravolgere gli orari o creare i gruppi flessibili, con danni gravi all’attività e alla stabilità psicologica dei bambini.
Per quale motivo non vengono assegnati due insegnanti per ogni classe a Tempo Pieno richiesta da noi genitori?
Mentre il ministro parla di inserire i bambini di 2 anni e mezzo nelle scuole dell’infanzia, scopriamo che migliaia di bambini di 3 anni non hanno trovato posto nelle scuole statali e comunali.
Ci chiediamo: quale futuro prepara il ministro Moratti ai nostri figli?

Risulta evidente che questa “riforma” non permetterà ai ragazzi di conoscere le proprie origini e le basi della democrazia, strumenti fondamentali per partecipare con consapevolezza dei propri diritti alla vita civile del nostro Paese e nel mondo. Risulta evidente che la “riforma” prepara un futuro di precarietà ai nostri figli.
Queste non sono opinioni, ma ciò che emerge dalla lettura e dallo studio dei documenti ministeriali. Siamo indignati ed offesi. Ci sentiamo lesi nei diritti fondamentali.
Negli ultimi due anni si sono susseguite da parte nostra e dei docenti grandi mobilitazioni.
Di fronte all’indifferenza dimostrata dal Ministro noi ci rivolgiamo a Lei, che grazie alla Costituzione “rappresenta l’unità” della nazione. Questa unità è oggi rimessa in causa anche dalla “riforma” Moratti.
La Costituzione dice che Lei “può inviare messaggi alle Camere”.

Lei, Presidente Ciampi, ha oggi come garante della Repubblica una
responsabilità grande: Lei può chiedere pubblicamente al Parlamento
di riaprire la discussione per il ritiro del decreto prima che i danni siano irreparabili.
Noi le chiediamo di farlo, per salvaguardare il futuro delle prossime generazioni. Da parte nostra siamo al fianco degli insegnanti che con coscienza si stanno mobilitando per l’abrogazione di questa legge. Ci rivolgiamo ai sindacati: su questa strada siamo pronti a sostenere la mobilitazione e gli scioperi, per evitare la distruzione della scuola pubblica, in difesa della democrazia e dell’unità del nostro Paese.

Hanno promosso la “Lettera Aperta” al Presidente Ciampi i seguenti genitori:

Pierluigi Benzoni (impiegato, Torino); Maurizio Bonora (consulente informatico, Torino); Gianluigi Bormida (dirigente ASL, Torino); Ezio Bottero (infermiere professionale, Torino); Carlo Bertot (informatico, Torino); Anna Borroni (insegnante, Caronno Pertusella, Varese); Grazia Burrello (Torino); Veronica Castronovo (archeologa, Torino); Fabio Candido Todesco (ingegnere, Torino); Marcello Ciavarella (insegnante, Torino); Emma Colli (impiegata, Torino); Ugo Croce (artigiano, Torino); Mirella Cropanese (impiegata, Torino); Gabriella Daniele (impiegata, Torino); Alessandra Della Porta (avvocato, Milano); Maria Teresa De Vito (regista, Roma); Paola Dotta (impiegata, Torino); Giovanna Evoli (insegnante); Susanna Falconi (Torino); Clelia Gaggia (insegnante, Saronno); Michelangela Gonella (Funzionario FIAT, Torino); Daniela Magnetti (direttrice Fondazione Palazzo Bricherasio, Torino); Aldo Fusaro (operaio, Settimo T.se); Paola Galimberti (bibliotecaria, Milano); Teresa Gattavara (impiegata marketing commerciale, Milano); Elisabetta Gerbino (impiegata, Torino); Marco Gobbi (ricercatore biomedico, Milano); Maria Criistina Ledda (casalinga, To); Stefania Ledda (casalinga, To); Mauro Longhin (commsso, To); Mariella Lucini (insegnante, Saronno); Moreno Magnaghi (impiegato, Seriate-Milano); Roberto Malanca (informatico, Torino); Giorgio Magrini (agronomo, Torino); Nadia Mazzucato (bancaria, Settimo T.se); Concetta Modesti (impiegata, Torino); Guido Montanari (docente Politecnico, Torino); Annamaria Monti (insegnante, Milano); Adriana Olivari (casalinga, Abbiategrasso, Milano); Angelo Pampuri (commerciante, Boffalora-Milano); Katia Pasciu (casalinga, To); Sandro Pecoraro (artigiano); Paola Pelosin (infermiera professionale, Torino); Paola Pozzo (insegnante, Torino); Loredana Rabino (impiegata, Torino); Monica Rabino (vigile urbano) Paola Rigotti (impiegata, Torino); Marcella Roseo (architetto, Torino); Enrica Rossi (impiegata, Torino); Maria Grazia Sala (insegnante, Milano); Franco Sodaro (impiegato, Torino); Mariagrazia Solimene (amministratore unico ditta informatica, Milano); Gaetano Strano (lavoratore autonomo, informatico, Milano); Maria Chiara Telaro (insegnante, Saronno); Patrizia Tricarico (impiegata, Torino); Giuseppe Totaro (impiegato ATM, Milano); Roberto Vergnano (imprenditore, Torino); Eleonora Vidale (commercialista, Torino); Laura Vidale (commessa, Ancona);

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“Ci rivolgiamo a Lei, che grazie alla Costituzione rappresenta l’unità della nazione.
La Costituzione dice che Lei “può inviare messaggi alle Camere”.
Lei, Presidente Ciampi, ha oggi come garante della Repubblica una
responsabilità grande: Lei può chiedere pubblicamente al Parlamento
di riaprire la discussione per il ritiro del decreto prima che i danni siano irreparabili.
Noi le chiediamo di farlo, per salvaguardare il futuro delle prossime generazioni”

Nome Cognome Indirizzo Città Professione Firma


Spedire le firme a: “Manifesto dei 500”, c/o sc. el. “Sibilla Aleramo”, v. Lemie, 48, 10149, Torino.

Contatti e informazioni: Gabriella Daniele, 3494776528; Maria Grazia Sala 335/6740638. e.mail: [email protected]; sito Internet: manifestodei500.altervista.org


“Ci rivolgiamo a Lei, che grazie alla Costituzione rappresenta l’unità della nazione.
La Costituzione dice che Lei “può inviare messaggi alle Camere”.
Lei, Presidente Ciampi, ha oggi come garante della Repubblica una
responsabilità grande: Lei può chiedere pubblicamente al Parlamento
di riaprire la discussione per il ritiro del decreto prima che i danni siano irreparabili.
Noi le chiediamo di farlo, per salvaguardare il futuro delle prossime generazioni”

Nome Cognome Indirizzo Città Professione Firma


Spedire le firme a: “Manifesto dei 500”, c/o sc. el. “Sibilla Aleramo”, v. Lemie, 48, 10149, Torino.

Contatti e informazioni: Gabriella Daniele, 3494776528; Maria Grazia Sala 335/6740638. e.mail: [email protected]; sito Internet: manifestodei500.altervista.org

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