La nuova versione della Lettera Aperta al Presidente

Gent.mo Presidente della Repubblica,

ci rivolgiamo nuovamente a Lei dopo che nei mesi scorsi più di 10.000 genitori, insegnanti, cittadini, da più di 600 Comuni di tutto il Paese, hanno sottoscritto la “Lettera Aperta” che un gruppo di 57 genitori delle province di Torino, Milano, Roma, Varese, Ancona aveva promosso ad inizio anno scolastico..

Eravamo a settembre. Oggi la situazione è grave, il Suo intervento è urgente.

In 100 genitori, insegnanti, cittadini di Torino e provincia ci siamo riuniti oggi, 14 marzo 2005, in assemblea per discutere della riforma Moratti e in particolare del decreto sulla scuola superiore che il governo ha presentato.

A distanza di 6 mesi i fatti e le testimonianze che abbiamo raccolto parlano chiaro: la distruzione dei Programmi Nazionali sta portando ad una vera frantumazione della scuola e dei livelli di apprendimento, con genitori che cominciano ad allarmarsi vedendo che i propri figli che frequentano oggi la scuola si trovano ad avere una preparazione nettamente inferiore ai loro fratelli di soli due o tre anni più grandi!

Constatiamo situazioni paradossali, con alunni che frequentano le stesse classi avendo svolto i programmi più diversi e avendo la preparazione più differenziata.

A gennaio si è verificato poi un fatto gravissimo e sorprendente: per la prima volta dal 1920 lo Stato non ha più fornito le schede nazionali, uguali per tutti. Il caos e la frammentazione assoluta hanno avuto il sopravvento: il Governo e lo Stato hanno cominciato ad abbandonare le scuole! Ma c’è di più: le scuole hanno dovuto spendere una cifra consistente destinata ad altro (attività didattiche, materiale….) per stamparsi le schede in proprio!

A settembre le segnalavamo poi come la non concessione di tutti i posti richiesti stesse portando alla creazione dei

“gruppi flessibili” al posto delle classi, “con danni gravi all’attività e alla stabilità psicologica dei bambini.”.

E’ un fatto: nella nostra città si è arrivati ad avere 11 insegnanti che ruotano su una sola classe prima, e non si tratta di casi isolati. Lei comprenderà sicuramente a quale destrutturazione della persona si vada incontro.

Intanto un nuovo, inquietante pericolo si annuncia: il decreto di applicazione della riforma alle superiori.

Se sarà approvato, per i nostri figli non ci saranno più gli attuali diplomi validi nel mondo del lavoro. Gli Istituti Tecnici, stimati in tutto il mondo, saranno soppressi e i Professionali regionalizzati e ridotti di un anno. Non si potrà più diventare periti, ragionieri, geometri, tecnici di laboratorio etc.. a 19 anni, ma bisognerà frequentare corsi universitari fino a 22 anni, pagando tasse universitarie. Ciò significa espellere dalla scuola milioni di ragazzi e preparare per loro un futuro di precarietà totale.

Il decreto prevede che le ore di scuola dei Professionali passino a 15 alla settimana, mentre il resto si potrà non frequentare e in una parte di orario i ragazzi saranno obbligati a lavorare gratuitamente!

E che dire dell’abbassamento culturale che investirebbe i licei, dove intere materie come Scienze Naturali spariscono letteralmente? Che dire del fatto che l’ultimo anno si potrà “saltare” in presenza di una buona media?

Per il Ministro e per il Governo i programmi di questo ultimo anno sono dunque inutili? Dopo il taglio dei programmi di storia, geografia, italiano, inglese nella scuola Elementare e Media, si vogliono davvero creare generazioni che non siano in grado di conoscere le proprie origini e le basi della democrazia, strumenti fondamentali per partecipare con consapevolezza dei propri diritti alla vita civile nel nostro Paese e nel mondo?

Gent.mo Presidente della Repubblica, Lei ha accettato il dialogo con noi, scrivendoci che avrebbe trasmesso al Ministro e al Governo la nostra Lettera, “attesa la rilevanza dell’argomento”.

Oggi la situazione è grave. Il Ministro e il Governo, ancora una volta, non hanno tenuto in alcun conto le Sue segnalazioni, le nostre preoccupazioni e quelle dei nostri sindacati e le grandi manifestazioni che si sono susseguite nel Paese. Ora stanno procedendo sulla loro strada di demolizione del sistema scolastico nazionale.

E’ per questo che ci rivolgiamo nuovamente a Lei. A seguito della Sua risposta noi l’abbiamo accertato:

Lei ha, in virtù dell’art. 87 della Costituzione Italiana, il potere di intervenire con un messaggio pubblico alle Camere e all’intero Paese, per denunciare il disastro che sta avanzando con la “riforma” Moratti della scuola, per aprire la strada alla sua abrogazione.

Questo potere è oggi anche la Sua responsabilità: “l’unità della cultura italiana” e del Paese di cui Lei è garante e che ha ricordato citando Petrarca sono in pericolo. Il futuro dei nostri figli, dei nostri allievi è in gioco. Le chiediamo di usare il potere che è nelle Sue facoltà e di intervenire con un messaggio pubblico alle Camere e all’intero Paese. Da parte nostra siamo tutti uniti, insegnanti, genitori, cittadini e insieme realizzeremo a Milano, il 16 Aprile prossimo, un’Assemblea Nazionale dei firmatari della Lettera Aperta.

Come Le abbiamo annunciato, stiamo raccogliendo fatti e testimonianze sulle conseguenze della legge 53 per portargliele in delegazione. Le chiediamo fin d’ora di riceverci, affinché il dialogo avviato possa approfondirsi e Lei stesso possa avere gli elementi per intervenire prima della fine dell’anno scolastico, prima che sia troppo tardi.

Gent.mo Presidente della Repubblica,

la situazione è grave, il Suo intervento urgente Lei ha, in virtù dell’art. 87 della Costituzione Italiana, il potere di intervenire con un messaggio pubblico alle Camere e all’intero Paese, per denunciare il disastro che sta avanzando con la “riforma” Moratti della scuola, per aprire la strada alla sua abrogazione. Le chiediamo di usare questo potere prima della fine dell’anno scolastico, prima che sia troppo tardi.

nome cognome indirizzo tel o e.mail ins/gen/altro firma

_______________________________________________________________

_______________________________________________________________

_______________________________________________________________

_______________________________________________________________

_______________________________________________________________

_______________________________________________________________

_______________________________________________________________

_______________________________________________________________

_______________________________________________________________

_______________________________________________________________

_______________________________________________________________

 

Scaricate dal sito del “Manifesto dei 500” la griglia per il rilevamento dati per il “Dossier-Denuncia”. Iscrivetevi all’Assemblea Nazionale del 16 aprile a Milano.

Spedire le firme, i contributi per il Dossier e le iscrizioni a: “Manifesto dei 500”, Lorenzo Varaldo, c/o sc. el. “Sibilla Aleramo”, v. Lemie, 48, 10149, Torino.

Da dove arriva la Lettera Aperta al Presidente della Repubblica. Nel settembre 2004 un gruppo di 57 genitori delle province di Torino, Milano, Varese, Ancona e Roma, allarmati per le prime conseguenze della “riforma” Moratti, hanno lanciato una prima “Lettera Aperta al Presidente della Repubblica” con la quale si chiedeva, in virtù dei poteri che gli attribuisce l’art, 87 della Costituzione, di intervenire con un messaggio alle Camere (testo sul sito del “Manifesto dei 500”) Nel giro di qualche mese la Lettera ha raccolto oltre 10.000 adesioni di genitori, insegnanti, cittadini, da più di 600 Comuni italiani. Il 2 dicembre il presidente Ciampi ha risposto, tramite il capo dell’Ufficio Affari Costituzionali, sollevando il problema della sua impossibilità ad intervenire, riferendosi però all’art. 76 della Costituzione stessa. Sentito il parere di un giudice costituzionalista, membro della Cassazione, che ha confermato la tesi dei promotori, una seconda Lettera è stata scritta al Presidente Ciampi con la quale, ribadendo la richiesta di intervenire, si diceva: “Noi non le chiediamo di crederci sulla parola. Il dialogo che Lei ha accettato è per noi molto importante: ci impegniamo a raccogliere i dati, le testimonianze, i fatti che stanno avvenendo nelle scuole italiane in un “Dossier” di denuncia sulle conseguenze della legge 53. Le chiediamo fin d’ora di ricevere una nostra delegazione appena questo Dossier sarà pronto, in modo che Lei possa a sua volta basarsi su fatti precisi”.

E’ su questa base che i promotori stanno organizzando per il 16 aprile, a Milano, un’Assemblea Nazionale dei firmatari, per fare il punto della situazione, definire il Dossier e preparare la delegazione.

Contatti: sito Internet manifestodei500.altervista.org e.mail: [email protected]

Print Friendly, PDF & Email