Nuova risposta alla Presidenza della Repubblica

Al Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi

p. c. al Direttore dell’Ufficio per gli Affari Giuridici e le Relazioni Costituzionali, prof. Marcello Romei

e a tutti gli organi di informazione

Gent.mo Presidente della Repubblica,

vorremmo innanzitutto ringraziarLa, a nome di tutti i firmatari della “Lettera Aperta” a Lei rivolta, per l’attenzione riservata alla nostra iniziativa e per il dialogo aperto, dialogo che ha trovato nello scambio telefonico del 30 marzo con il prof. Romei un secondo importante momento di approfondimento dopo la prima risposta scritta del 2 dicembre.

Come abbiamo avuto modo di ribadire al prof. Romei, noi Le chiediamo un appuntamento per approfondire i temi in questione e in particolare per consegnarLe, oltre alle firme raccolte, il “Dossier-Denuncia” che stiamo preparando e che raccoglie i fatti e le testimonianze di ciò che sta succedendo in conseguenza dell’applicazione della legge 53.

Nel corso della telefonata, il prof. Romei ha avanzato riserve sulla possibilità di un Suo intervento, a causa del ruolo “super partes” che occupa, poiché ciò potrebbe avere il significato di sconfessare la maggioranza e il governo.

D’altra parte, però, lo stesso prof. Romei ha riconosciuto che il potere conferito al Presidente dall’art. 87 della Costituzione è stato, in alcune occasioni nella storia della Repubblica, utilizzato dal Presidente stesso per inviare messaggi alle Camere e/o all’intero Paese.

Si è trattato di casi eccezionali che riguardavano la Costituzione italiana e l’unità del Paese.

Ed è proprio a partire da queste considerazioni che Le rinnoviamo la richiesta di ricevere una nostra delegazione..

E’ evidente, infatti, che il Presidente della Repubblica, proprio in virtù dell’alto livello di democrazia della nostra Repubblica, risponde alla Costituzione e non alla maggioranza o al governo in carica.

Da questo punto di vista l’art. 87 prevede un messaggio pubblico su qualunque materia poiché il Capo dello Stato “rappresenta l’unità nazionale”.

In altri termini, qualora questa unità fosse minacciata il Presidente in carica avrebbe non solo il diritto, ma il dovere di intervenire.

Tutta la discussione si sposta su una sola questione: siamo o non siamo in una situazione di emergenza, in cui l’unità del Paese è minacciata?

La nostra posizione è espressa nella Lettera Aperta: pensiamo che effettivamente la legge 53 stia rappresentando nei fatti, al di là delle intenzioni di chi l’ha varata, un serio pericolo per l’unità del Paese, non solo da un punto di vista culturale, ma più in generale politico e amministrativo.

Certo, come lo stesso prof. Romei ha ricordato, esistono nel Paese diverse posizioni al riguardo e noi le rispettiamo tutte.

Ma la posizione del Presidente della Repubblica non può essere considerata, su questo tema, una tra le tante, poiché Egli è il garante dell’unità nazionale.

Qualora infatti si dovesse realmente dimostrare, in modo inequivocabile, che l’unità del Paese è rimessa in causa da una legge, da un progetto, da una scelta politica, il Presidente della Repubblica avrebbe il dovere di intervenire secondo l’art. 87.

La nostra richiesta di un appuntamento è dunque legittima e si inserisce nella migliore tradizione democratica, che comprende il dibattito più ampio e dialettico al fine di far valere le proprie opinioni: noi chiediamo di essere ricevuti per portare tutti gli elementi che avremo a disposizione e dimostrare che in effetti il pericolo da noi paventato è reale.

Non Le chiediamo naturalmente di condividere a priori la nostra posizione, ma solo di esporre gli argomenti che porteremo a sostegno delle nostre tesi, di approfondire il dialogo, di prendere in considerazione la nostra richiesta che, lo ripetiamo, è costituzionale.

La ringraziamo per aver trasmesso la nostra “Lettera Aperta” al Ministro dell’Istruzione e al Governo, ma la nostra iniziativa è rivolta a Lei e pertanto rinnoviamo, a nome dei più di 10.000 firmatari di 600 Comuni italiani, e in particolare di coloro che stanno preparando l’Assemblea Nazionale che terremo a Milano il prossimo 16 aprile, la richiesta di un appuntamento.

In attesa di una Sua risposta, le alleghiamo le ultime versioni della “Lettera Aperta” approvate al termine delle assemblee che abbiamo svolto in diverse città nelle scorse settimane e porgiamo distinti saluti.

Per il comitato organizzativo dell’Assemblea Nazionale:

Monica Bertasi (ins. Caronno-Varese),

Gabriella Daniele (genitore, Torino);

Rita Defeudis (ins e gen., Abbiategrasso, Mi);

Roberta Roberti (gen e ins, Coord. LaScuolaSiamoNoi, Parma)

Maria Grazia Sala (gen e ins., coordinatrice zona 8, Milano);

Lorenzo Varaldo (ins. coordinatore nazionale “Manifesto dei 500”)

Contatti e informazioni: “Manifesto dei 500”, c/ Lorenzo Varaldo, sc. el. “Sibilla Aleramo”, v. Lemie 48, 10149, Torino. Tel: 340/2932826. e.mail: [email protected]; sito Internet: manifestodei500.altervista.org

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