Il nuovo 30 domande – 30 risposte sulla “riforma” Moratti

“Manifesto dei 500 insegnanti e genitori per il ritiro della riforma dei cicli e la difesa della scuola pubblica”

Il nuovo “30 domande – 30 risposte”

tutto quello che la Moratti nasconde

1) A che punto è la “riforma” Moratti? Sarà applicata?

La legge Moratti (legge n. 53-2003) è stata approvata dal Parlamento. Poiché si tratta di una “legge delega” sono necessari diversi decreti per applicarla. Il primo decreto applicativo è stato approvato il 23 gennaio e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 2 marzo. Riguarda la scuola dell’infanzia, elementare (primaria) e media (secondaria di I grado). Il 5 marzo il Ministro ha diramato una circolare (n. 29) che chiarisce il contenuto del decreto e i termini di applicazione.

2) Che cosa prevedono il decreto e la circolare?

La circolare parla chiaro: “Il decreto nel prossimo anno scolastico dovrà trovare attuazione, da parte di tutte le istituzioni scolastiche statali e paritarie, nella scuola dell’infanzia, in tutte le classi della scuola primaria (elementare) e nella prima classe della scuola secondaria di primo grado (medie)”. Non ci sono equivoci: per questo noi del “Manifesto dei 500” diciamo che l’unica soluzione è il ritiro del decreto e della circolare per aprire la strada all’abrogazione della legge. Noi ci battiamo per l’unità con tutti i sindacati, per lo sciopero generale unito, perché siano messi in campo tutti gli strumenti possibili per arrivare al ritiro.


3) Che cosa succederà concretamente a settembre se il decreto e la circolare non saranno ritirati?

In primo luogo da settembre non esisterebbero più i Programmi Nazionali, sostituiti dai Piani di Studio Personalizzati. Poi deve essere istituito il tutor, mentre cominciano a sparire Tempo Pieno e Moduli (elementari), Tempo Normale e Prolungato (medie) e vengono tagliate centinaia di ore di insegnamento di italiano, inglese, storia, geografia, scienze…


4) Che cosa sono questi Piani di Studio Personalizzati?

I programmi nazionali sono aboliti dalla legge, dal decreto, dalla circolare. Lo Stato non si impegna più a fornire gli strumenti alle scuole e alle famiglie per far raggiungere a tutti gli stessi obiettivi. Al posto dei programmi nazionali, garanzia dell’uguaglianza dei diritti, vengono istituiti i programmi individuali: i più bravi raggiungeranno livelli alti, gli altri avranno obiettivi più bassi. Il “tutor” dovrebbe decidere quali obiettivi far raggiungere ad ogni bambino. Dovrebbe comunque fare i conti con le ore tagliate, le classi affollate, le differenze di età nella classe ( vedere oltre…..).
La scuola è sempre esistita, fin dall’antichità, ma era riservata ai ricchi e a chi poteva permettersi una formazione, sia perché aveva tempo, sia perché aveva soldi…I programmi nazionali rappresentano proprio l’impegno dello Stato a fornire una cultura e una formazione tendenzialmente uguale a tutti. Senza di essi non si può dire che esista davvero una scuola pubblica.


5) Chi è l’insegnante “tutor”?

L’insegnante “tutor” è il responsabile dei Piani di Studio Personalizzati e del Portfolio (vedere punto 29). In prima, seconda e terza elementare il “tutor” farebbe tra le 18 e le 21 ore su 27. Dalla terza queste ore diminuirebbero (12, 13, anche 8 in alcune simulazioni del ministero, vedere oltre). Il Ministro scrive: “Il tutor è il solo che completa l’orario cattedra rispetto ad un solo gruppo classe (…) Tutti gli altri docenti completano il proprio orario lavorando su più gruppi classe e gruppi di interclasse” (Ipotesi organizzative). E’ chiaro: il “tutor è il solo insegnante. Gli altri sarebbero di “serie B” e dal nuovo contratto si comprende che il governo vorrebbe a poco a poco introdurre anche differenziazioni salariali.


6) Ma se ognuno avrà il suo programma come si farà ad avere delle classi?

Infatti le indicazioni del ministro distruggono la classe come riferimento affettivo, psicologico, relazionale stabile per il bambino. Ogni bambino potrà avere un suo orario personale e cambiare insegnanti e compagni in continuazione.


7) Ma come sarà organizzata la scuola? Quali orari ci saranno?

L’orario diminuisce a sole 27 ore alla settimana. Poi le scuole elementari dovranno istituire altre 3 ore e le Medie altre 6. Ma la frequenza di queste ore è “facoltativa e opzionale” per le famiglie. La stessa cosa vale per le ore di mensa e assistenza che potranno arrivare fino ad un totale di 40 ore settimanali.


8) Ore facoltative: non è un vantaggio per le famiglie?

Facciamo due conti. Oggi la scuola elementare è organizzata nel Tempo Pieno (40 ore) e nei Moduli (30 ore con la Lingua straniera). Le Medie hanno 30 ore (Tempo Normale) o 36 (Prolungato). Passando a 27 ore ci sarebbe un taglio netto di ore e di materie. Nella scuola Media i prospetti orari prevedono il taglio di due ore di italiano alla settimana, di un’ora e mezza di inglese (!), di tutta la cattedra di Educazione Tecnica….. Nella scuola elementare, se si tolgono le ore di inglese, informatica, religione, si arriva a meno del Tempo Normale di una volta. E’ evidente che ci sarà un danno culturale enorme. I ragazzi usciranno dalla scuola con deficit di apprendimento molto grandi nelle materie fondamentali. Questo è direttamente collegato ai Piani di Studio Personalizzati: di fronte al taglio delle ore i ragazzi più svantaggiati verranno incanalati verso programmi più bassi.


9) Ma il Tempo Pieno e i Moduli sono aboliti?

Tutti gli articoli della legge attuale che istituiscono Tempo Pieno, Moduli, Tempo Prolungato e Normale sono stati abrogati dal decreto. Ciò significa che questi modelli di scuola, con due insegnanti titolari ogni classe a TP e 3 ogni Modulo e con 30 e 36 ore alle Medie sono aboliti. Esisterà ancora la possibilità di lasciare a scuola per 40 ore i bambini. Ma il cambiamento fondamentale è il seguente: solo per una parte limitata di tempo (circa 20 ore) i bambini avranno una classe e un insegnante stabile. Nelle restanti ore i bambini cambierebbero compagni e insegnanti in continuazione e potrebbero essere accorpati a grandi gruppi per fare attività non didattiche.


10) Concretamente cosa potrebbe succedere?

Le 40 ore potrebbero essere coperte nel modo seguente: 18 al tutor, 3 con un insegnante di inglese, 2 per quello di religione, 1 di informatica, 3 per un altro insegnante per raggiungere le 27. Tutto il resto, fino a 40, a chi non è tutor, magari mescolando le classi… Il ministro arriva a scrivere: “Le scuole dovranno ricercare ulteriori modalità per incrementare le occasioni di differenziazioni dei percorsi: si pensi, ad esempio (…) , alla predisposizione di spazi attrezzati quali biblioteche o altro da dedicare allo studio individuale, alle lezioni frontali per grandi gruppi, alle videoconferenze su più scuole…”. Il significato è evidente: per molte ore non ci sarà più un insegnante responsabile di una classe. I bambini potranno essere abbandonati in “biblioteca” o in mensa, dove un insegnante potrà anche guardare “grandi gruppi”. Il discorso è ancora più grave per i Moduli, dove non è più necessario il terzo insegnante!


11) Si può fare un esempio?

Prendiamolo direttamente da quello che scrive la Moratti nelle sue 64 pagine per gli orari della scuola elementare….

64 pagine! Sembra fantascienza, ma è così: ci sono gli orari individuali dei bambini che cambiano in continuazione compagni e insegnanti., con nomi e cognomi inventati. .Vediamo un esempio L’alunno Mario Rossi:

– nel Gruppo classe, con il Coordinatore Tutor, svolge attività relative a tutte le discipline del Piano di studio, escluse RC e LS;

– nelle ore del Laboratorio IRC, si ritrova con i compagni del Gruppo classe, ad eccezione di coloro che hanno scelto di non avvalersi dell’insegnamento della Religione Cattolica, che in questa fascia oraria sono impegnati in un altro tipo di laboratorio;

– in base al livello di competenza manifestato in Inglese, frequenta un Laboratorio Interclasse LS con molti compagni di classe 2°;

nel Laboratorio Interclasse LARSA 8 , insieme ad alcuni compagni del Gruppo classe di appartenenza, incontra alcuni alunni di classe 2° e due di classe 3°, con i quali svolge attività motorie e sportive, per lui necessarie, secondo quanto individuato dal Coordinatore Tutor, in accordo con gli altri docenti dell’équipe pedagogica, per consolidare l’organizzazione spazio-temporale. Nella settimana successiva…”

IPOTESI C

a) per il bambino Mario Rossi – Gruppo Classe 5°A nella settimana X

Lunedì Martedì mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
8,30 – 9,30 M L.Motorio Sportivo 3 n LARSA 7 l IRC 10 rc N M
9,30 – 10, 30 M L.Motorio Sportivo 3 n LARSA 7 l IRC 10 rc N M
10,30 – 11,30 L. LS 9 ls N M M L.Espressivo 2 l LARSA 8 l
11,30 – 12, 30 L. LS 9 ls N M M L.Espressivo 2 l LARSA 8 l
12,30 – 14 MENSA MENSA MENSA
14 – 15 L.Espressivo 1 l N L.Informatica 3 o
15 – 16 L.Espressivo 1 l N L.Informatica 3 o

b) per lo stesso bambino Mario Rossi – Gruppo Classe 5°A nella settimana Y

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
8,30 – 9,30 M L.Motorio Sportivo 3 n LARSA 7 l IRC 10 rc N M
9,30 – 10, 30 M L.Motorio Sportivo 3 n LARSA 7 l IRC 10 rc N M
10,30 – 11,30 L. LS 9 ls N M M L. Espressivo 2 l LARSA 8 l
11,30 – 12, 30 L. LS 9 ls N M M L. Espressivo 2 l LARSA 8 l
12,30 – 14 MENSA MENSA MENSA
14 – 15 L.Espressivo 1 l N M
15 – 16 L.Espressivo 1 l N M

Mario Rossi incontra gli insegnanti:

m :nella settimana X per 4 G C ( 8 h ),nella settimana Y per 5 G C ( 10 h ),quindi per una media di 9 h la settimana n:in ognuna delle due settimane per3 GC ( 6 h )1 L Motorio / Sportivo ( 2 h ) L: in ognuna delle due settimane per2 L. Espressivo ( 4 h )2 LARSA ( 4h) l’insegnante rcl’insegnante lsin una delle due settimane,nel L. Informatical’insegnante o


12) Settimana “x”, settimana “y”, insegnante “m”, “n”, “LARSA”…. E gli altri bambini?

Secondo la Moratti ognuno dovrà avere il suo orario personale diverso e bambini, famiglie e insegnanti dovrebbero orientarsi in questa Babele. Questo non è che uno dei tanti schemi: immaginatevi 64 pagine così! E specialmente immaginatevi come potranno orientarsi famiglie e bambini……Ci potranno essere settimane con 27 ore, altre con 20, altre con 40, altre con 10, e anche settimane senza lezione: nelle ore non coperte da lezione le famiglie dovranno pagare.


13) Quali conseguenze ci saranno per i bambini?

E’ evidente che mancherebbe ogni punto di riferimento stabile, sia per quello che riguarda i compagni, sia per quello che riguarda i maestri. I bambini sarebbero pacchi da spostare tra un laboratorio e un altro, tra un’attività e l’altra. Il danno psicologico dell’abolizione della classe e della responsabilità dei due/tre insegnanti titolari sarebbe enorme. La Moratti si rende responsabile fin d’ora dei danni che ricadranno sui ragazzi.


14) Il “tutor”: un insegnante o un manipolatore che decide il futuro dei bambini?

Il “tutor”sarebbe incaricato di decidere quali orari, programmi, materie saranno adatte ad un bambino e quali no. Il “Manifesto dei 500” rifiuta questa parola e questa logica. I maestri e i docenti sono insegnanti e non “tutor”. Essi devono essere messi nelle condizioni di far raggiungere tendenzialmente a tutti gli obiettivi dei programmi e non decidere il futuro dei bambini sulla base dei tagli dello Stato, delle differenziazioni sociali o personali o di quello che gira nella testa del docente.. Il “tutor” è una figura aberrante che si incaricherebbe di sancire le differenze e instradare il bambino dove vuole lui. L’insegnante e la scuola pubblica devono fare l’esatto contrario: dare a tutti gli strumenti affinché ognuno decida liberamente del suo futuro, delle sue idee, della sua vita.


15) Ma le scuole devono davvero attuare la “riforma”?

Prima di tutto il decreto e la circolare impongono il “tutor”, i Piani di Studio Personalizzati, il Porfolio delle competenze….Quindi le scuole dovranno cominciare ad applicare la “riforma”. Poi va considerato un punto fondamentale: il decreto abolisce tutti gli articoli della legge che stabilivano gli organici, per il Tempo Pieno e i Moduli, per il Tempo Normale e Prolungato alle medie. Ciò significa che il governo non darà più due insegnanti ogni TP e 3 ogni Modulo, né la doppia cattedra alle medie….Darà solo gli insegnanti necessari a coprire le ore richieste. Come abbiamo visto anche accorpando le classi per alcune attività ecc..


16) Ma le scuole non potranno con l’Autonomia decidere di conservare l’organizzazione attuale?

In una classe di 40 ore alle elementari non ci sarà più spazio per il secondo insegnante, poiché la somma delle ore del tutor, di quelle di inglese, religione e informatica lo obbligherà a svolgere il suo lavoro anche in altre classi o gruppi. Va considerato che le compresenze sono abolite….Già da settembre i sussidiari spariscono dalle classi terze e i Programmi Nazionali sono aboliti….Va detto chiaramente: l’idea si salvarsi in nome dell’Autonomia è un’illusione. Il Ministro impone invece tutte le cose proprio “in nome dell’Autonomia”. Fin d’ora una grande pressione si esercita sui dirigenti e sui collegi docenti e centinaia di scuole fanno partire la legge.


17) Chi ha interesse a dire che l’Autonomia può salvarci ?

A chi giova una simile lotta che porta i collegi docenti a litigare e a poco a poco all’attuazione della legge e alla frantumazione della scuola nazionale? Il decreto dice che in nome dell’Autonomia i collegi docenti devono scegliere i “criteri” per individuare i tutor e decidere quali attività facoltative fare. No: noi non vogliamo questa gestione “partecipata” della legge. Nessun sindacato può accettare questo. La logica del governo è chiara: divide et impera…..


18) E’ vero che alcune materie potranno essere date in appalto ai privati?

Il decreto dice: “Le istituzioni scolastiche stipulano, nei limiti delle risorse iscritte nei loro bilanci, contratti di prestazione d’opera con esperti”. Questo significa aprire la strada alla privatizzazione di intere attività e al condizionamento della didattica da parte di chi sceglierà gli “esperti”. Inoltre non ci sarebbe alcuna garanzia sulla qualità.


19) E’ vero che si potranno fare materie all’esterno a pagamento?

Le indicazioni su come attuare la riforma dicono che alcuni alunni potranno essere esentati dal frequentare una parte delle lezioni perché faranno fede “le sollecitazioni maturate in contesti extrascolastici.” Dunque, chi potrà permettersi la British School andrà a scuola e verrà inserito direttamente in quinta o prima media. Chi invece non potrà permetterselo resterà in prima o seconda, per questa materia, anche con alunni più grandi meno capaci. Lo stesso per un corso di pianoforte, di basket o altro….Ecco perché vengono progettati i cosiddetti gruppi flessibili…..


20) E’ vero che si potranno fare materie anche in altre scuole?

Certo. Non solo “si potranno”, ma in certi casi “si dovranno”. Infatti le scuole sprovviste di insegnanti competenti per attivare un laboratorio potrebbero invitare le famiglie a seguire il corso in una scuola “vicina”. Ci sono altre due alternative, descritte nei piani del ministro: l’insegnante cambia scuola (anche dalle Medie alla elementari) per alcune ore; ovvero la famiglia si cerca un corso privato, come descritto in precedenza.


21) Ma non ci saranno più obiettivi da far raggiungere a tutti?

Restano obiettivi minimi. In storia si prevede di arrivare solo ai Romani alla fine della quinta. I “programmi” di geografia si limitano alle Regioni italiane. In Scienze lo studio del corpo umano sarebbe praticamente abolito alle elementari. In Matematica tutta la parte dei problemi (fondamentale per la formazione del pensiero astratto e per le capacità logiche) viene eliminata. Ci sono poi aspetti inquietanti: Darwin e l’evoluzionismo vengono tolti dalla scuola!


22) E l’inglese, tanto sbandierato?

Oggi la lingua straniera si insegna per 3 ore in terza, quarta e quinta, per un totale di 9 ore a cui vanno aggiunte però le ore sperimentali, molto diffuse. I programmi della “riforma” prevedono 1 ora in prima e 2 nelle altre classi, per un totale uguale ad oggi e inferiore se si contano le ore sperimentali. Alle Medie la situazione è paradossale: un ulteriore taglio di un’ora e mezza alla settimana su tre attuali! Ognuno può giudicare la demagogia dei titoli di giornale…..


23) Che cosa rappresenta l’anticipo delle iscrizioni a 5 anni 1/2 (e 2 e 1/2 alla scuola dell’infanzia)?

Nelle classi (di 28 alunni) ci potranno essere bambini di 20 mesi di differenza (la legge prevede non solo l’anticipo, ma anche la possibilità di posticipo: su indicazione del “tutor” della scuola materna qualcuno potrebbe andare a scuola un anno in ritardo….). Questo significa un drastico peggioramento delle condizioni di lavoro e apprendimento dei bambini. Da subito si creerebbero i gruppi di livello flessibili e si obbligherebbero gli insegnanti a lasciare indietro i più deboli.


24) E alla scuola dell’infanzia?

Lasciamo immaginare il danno di inserire bambini di 2 anni e mezzo in classi di 28/30 con altri di 6 anni o 6 e mezzo. Le possibilità sono solo due: o i bambini piccoli, con pannolini ecc., verranno abbandonati a se stessi, oppure la scuola dell’infanzia rinuncerà a qualsiasi funzione formativa per fare solo “babysitteraggio”, con grave danno per i più grandi.


25) Quali conseguenze sulla scuola media?

Il drastico taglio dei curricoli renderebbe impossibile svolgere il programma attuale. All’inizio della terza media arriverebbero bambini senza alcuna idea di cos’è la Rivoluzione Francese, l’Unità d’Italia, le Guerre Mondiali, il Fascismo, La Resistenza. Senza alcuna idea del mondo al di fuori dell’Italia. Senza alcuna base di astrazione del pensiero e di logica….


26) E sugli anni successivi?

I licei subirebbero un abbassamento culturale di grande portata che si rifletterebbe sull’Università. La maggioranza, che non andrà al liceo, sarà avviata alla formazione professionale, che la legge regionalizza e quindi privatizza (la formazione professionale regionale è quasi completamente privatizzata). Non solo: al posto dei corsi professionali i ragazzi potrebbero andare a lavorare gratuitamente con l’apprendistato, al di fuori dei contratti, o con l’alternanza scuola-lavoro.


27) E all’Università?

Qui sono già attuati corsi universitari di 3 anni + 2 che frammentano la formazione e offrono una laurea triennale dequalificata. Intanto un disegno di legge propone per i ricercatori e i docenti universitari la precarizzazione e il controllo politico della ricerca e della didattica.


28) Che fine fanno i diplomi di oggi, come “perito”, “ragioniere”, “geometra”?

La legge li abolisce e li sposta a 21-22 anni con corsi di tipo universitario, a pagamento e dequalificati. Il grande patrimonio degli Istituti Tecnici e Professionali Statali sarebbe distrutto. A 18 anni, dopo l’apprendistato, l’alternanza scuola lavoro o i corsi regionali i ragazzi prenderebbero una semplice qualifica, senza alcun valore nei contratti e nel mondo del lavoro. In questo modo si cerca di inserire il concetto di “formazione permanente”: privare i giovani di un titolo stabile che dia accesso ad un lavoro e renderli flessibili e precari, perennemente licenziabili, riconvertibili.


29) Che cos’è il “Portfolio” individuale.

La legge, il decreto, la circolare istituiscono il Portfolio individuale delle competenze. Da esso si comprende il significato reale di tutto il progetto. Il Portfolio collega la distruzione dei Programmi Nazionali, delle classi, dei diplomi…..In pratica il tutor si incaricherebbe di raccogliere tutti i documenti, i lavori, le prove di valutazione, le esperienze dei ragazzi in un fascicolo chiamato appunto “Portfolio”. Questo Portfolio individuale sarebbe il nuovo documento con cui un individuo si presenterà sul lavoro: senza un diploma, isolato, senza possibilità di rivendicare un contratto, dovrà “vendersi” sul mercato flessibile del lavoro accettando le peggiori condizioni.


30) Ma la Moratti non spiega queste cose…Parla di maestro “unico”….di Tempo Pieno confermato…

Ci sarebbe da stupirsi se le spiegasse. Nessuno avrebbe potuto accettare una simile devastazione. Tutti i documenti e le idee di questo dossier sono tratti direttamente dai documenti ministeriali disponibili sul sito del ministero. Si tratta di più di 1.000 pagine (ah, democrazia “virtuale”): noi siamo disponibili in qualunque momento per consultarli, commentarli, approfondire i problemi trattati. Una cosa secondo noi è chiara: parlare solo di Tempo Pieno, di 40 ore, è un modo per nascondere i fatti e cercare di far passare “sottobanco” la “riforma”.

Il “Manifesto per il ritiro della riforma dei cicli e la difesa della scuola pubblica” viene promosso nell’ottobre del 1999 da 500 insegnanti e genitori di Torino, Milano e Lodi. Più di 15.000 insegnanti e genitori di 20 province italiane hanno aderito. Nel rispetto delle tradizioni culturali, pedagogiche, didattiche, politiche, religiose di ognuno, il “Manifesto” si batte per unire più largamente possibile gli insegnanti, i genitori, gli studenti, le organizzazioni sindacali in difesa della scuola pubblica. Il “Manifesto dei 500” ha organizzato in questi anni manifestazioni, assemblee, riunioni pubbliche, conferenze in tutta Italia e ha promosso delegazioni che sono state ricevute in Parlamento, al Ministero e a Palazzo Chigi. Insieme al “Coordinamento insegnanti e genitori” di Roma e Firenze e a rappresentanti di altri gruppi, associazioni, sindacati e partiti di tutta Italia, ha dato vita ad un “Comitato Nazionale di collegamento per la difesa della scuola pubblica”. Tutte le iniziative sono completamente autofinanziate. Contatti: Lorenzo Varaldo, c/o sc. el. “S. Aleramo”, v. Lemie, 48, 10149 Torino. E.mail: [email protected] Sito Internet:http://manifestodei500.altervista.org

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