I verbali degli incontri in Parlamento

VERBALE DELL’INCONTRO DEL 12/12/2000 CON I POPOLARI ON.LI VOGLINO E VOLPINI.

Varaldo: Presenta la lettera, sottoscritta da migliaia di insegnanti e genitori, con cui si invitano i Parlamentari a non votare il piano di attuazione. Spiega i motivi per cui è stato chiesto questo incontro.

Volpini. Desidererei che ci spiegaste punto per punto la vostra contrarietà al piano. Nella Commissione che lo ha esaminato ci sono Presidi, Direttori didattici, maestri. Si è svolto un dibattito. La decisione non nasce da interessi politici, anche se ci sono posizioni politiche diverse. Se voi ci spiegate noi vi risponderemo.

Voglino: Perchè siete contrari? Contrari a che cosa? Alla Legge? Al piano? La legge è stata approvata. Legge e piano sono collegati.

Varaldo Partiamo dal piano che è un elenco di problemi (Li enumera sottolineando “l’onda anomala). Non c’è stato un dialogo (accenna all’impossibilità di un incontro con i D.S.).

Volpini: C’è stato un confronto con intere scuole, con numerose associazioni di genitori e insegnanti. Si tratta di problemi già dibattuti.

Voglino: Ho incontrato i quadri CISL, ho parlato con insegnanti CISL della mia città. Ho registrato il malessere. Ora alcuni nodi vengono sciolti, anche se i rischi ci sono. Ma il piano quinquennale va visto nella logica della processualità. La Legge si costruisce facendo. Ci sarà una gradualità di attuazione. Occorrerà preparare gli insegnanti, ma già alcune esperienze nella direzione dell’applicazione della Legge (intende la continuità tra scuola elementare e media) sono state fatte nell’ambito dell’autonomia, anche rispetto ai curricoli. Perchè non utilizzare quanto di positivo è stato fatto? Ciascun docente sarà utilizzato secondo le sue competenze.

Defeudis: E i contenuti? Io, insegnante, come posso spiegare ai genitori dei miei alunni che i contenuti e i programmi saranno costruiti in itinere?

Volpini: L’offerta formativa viene fatta dalla scuola. Questa è l’opportunità dell’autonomia; anche la scansione degli anni sarà decisa dalla scuola: 2+3+2 o altro. Non esistono vincoli. Il piano non dà dei vincoli; non è prescrittivo. Dà delle indicazioni, offre opportunità. In questo consiste l’importanza dell’autonomia. Per quanto riguarda i programmi, per es.la storia non verrà più fatta a pezzetti e poi ripresa alla scuola elementare, media, superiore. Non ci saranno ripetizioni. L’alunno sarà più motivato. L’alunno in difficoltà può essere recuperato perchè il programma è più organico.

Varaldo: ( osservazioni sulla difficoltà di non riprendere gli argomenti) Non c’è più il diritto. Il piano comporta un salto di qualità dall’autonomia all’anarchia.

Defeudis: ricorda Piaget, altri pedagogisti e l’apprendimento ciclico e a spirale. Chiede di nuovo chiarimenti sui contenuti.

Volpini: Non si tratta di anarchia o di caos, ma di realizzare la libertà d’insegnamento.

Devecchi: Dell’autonomia conosciamo la competitività tra le scuole e il taglio dei fondi. Mancano i finanziamenti per attuare il piano dell’offerta formativa e persino per pagare i supplenti.

Volpini: Questo è impossibile. Dal 1996 abbiamo continuamente aumentato i finanziamenti per l’istruzione. nel 1996 44.000 miliardi, poi 63.000, nel 2000 68.000 miliardi. O i vostri dirigenti hanno le mani bucate o i fondi finiscono in un buco nero.

Defeudis:chiede di nuovo precisazione sui contenuti, in quanto non le è stata data risposta.

Voglino. E’ importante inserire nuove discipline, per es. ed. musicale; ma il passaggio sarà graduale.

Facchin: Ci sarà una diminuzione di cultura anche a causa della diminuzione di un anno di scolarità, tolto alla scuola di base

Volpini: Questo è impossibile. La struttura dell’istruzione in Italia , con questa legge, prevede 7 anni di scuola di base, più 5 anni di scuola superiore più due anni di formazione integrata per ottenere titoli per es di perito elettronico, o idraulico ecc. Qui ci vanno gli studenti che non vanno all’Università.

Dopo la scuola superiore ci sarà l’università con i 5 anni di corso per ottenere la laurea, in tutte le facoltà. Abbiamo già apportato modifiche migliorative sia rispetto alle proposte di F.I. che chiedeva l’addestramento professionale fin dai 13 anni ( nella legge si parla di possibilità di addestramento professionale dopo i 15 anni) e di R.C. che voleva il biennio unico con differenziazioni negli anni successivi. Il biennio sarà orientativo e specifico insieme, per questo sono state ipotizzate le “passerelle”. La riforma era necessaria per adeguarci all’Europa. Il sistema italiano presentava la sfasatura di un anno in più rispetto ai sistemi degli altri paesi.

Varaldo e gli altri componenti della delegazione commentano che la maggior parte dei paesi non ha modificato il proprio sistema d’istruzione e che l’Italia, la cui scuola era apprezata anche all’estero, si sta adattando ai modelli peggiori. Argomentano, esemplificando con l’organizzazione sia della scuola di base attuale sia della scuola superiore. Sottolineano le difficoltà di applicazione del piano.

Volpini: Le stesse difficoltà si sono avute quando è partita la scuola media unificata, anche in questo caso si sono risolte in itinere. Quindi è inutile preoccuparsi.

Varaldo: Ben diversa era la spinta ideale e sociale degli anni ‘60. Ora ogni scuola determinerà all’interno del P.O.F. i contenuti, diversi per anni. (esemplifica portando l’esperienza delle scuole elementari del suo quartiere a Torino). Ci sarà il caos.

Volpini: Assolutamente no.Ci sarà la formazione professionale degli insegnanti, ci sarà un sistema nazionale di valutazione al 7° anno e le scuole si confronteranno fra di loro “aggiustando” la propria organizzazione. Abbiamo speso 2.100 miliardi per mettere le scuole in rete fra di loro perchè si confrontino. Ci saranno gli ispettori. E’ ora di finirla che per tutti i problemi i dirigenti scolastici (di scuola e provinciali) scrivano la loro letterina al Ministero perchè glieli risolva. Noi l’abbiamo detto al Ministro: basta con le circolari. E’ la scuola che fa l’organizzazione didattica e ha gli strumenti per farlo.
C’è un corpo insegnante, ci sono i genitori della scuola, c’è il dirigente scolastico, c’è il segretario amministrativo, ci sarà il Consiglio di gestione dell’autonomia. Questi possono gestire al meglio l’organizzazione scolastica, confrontandosi con il gestore provinciale. Ci saranno materie e orari. L’alunno sarà sempre al centro dell’attenzione. Il ciclo superiore non parte perchè richiede tempo per i contenuti. Per la scuola elementare i contenuti sono obbligati. Dopo il triennio si rivede tutto.

Facchin: Fa presente le difficoltà del biennio futuro e attuale esemplificando con l’introduzione dei nuovi programmi di storia, che hanno compresso eccessivamente la storia antica e medioevale.

Volpini: La valenza orientativa del biennio è importantissima e va supportata dal consiglio dell’insegnante. Lo studio della storia del ‘900 non è vincolante. Il ministro si è limitato a suggerire delle indicazioni, non a dare delle prescrizioni.

Facchin: Questa valenza orientativa (provare, consigliare, cambiare) comporta un biennio con programmi minimi, che si inserisce su una scuola dell’obbligo di 7 anni invece che di 8. Si devono preparare i ragazzi su basi più fragili.

Varaldo: Gli studenti recuperano all’Università la preparazione liceale.

Volpini: Chi passa da un’area (della scuola superiore) a una facoltà specifica corrispondente all’area non ha bisogno di alcuna preparazione particolare. Occorerà invece farsi il credito per la facoltà universitaria non attinente all’area.

Facchin: Ci rendiamo conto che c’è uno scollamento tra il paese e il mondo politico

Volpini: Ogni cosa che il Parlamento ha fatto è stata presentata falsandola. Occorre fare il combinato differito (?). Il piano non ha nessuna prescrivibilità, la risoluzione non è vincolante; è solo un suggerimento per le scuole. Se il piano fosse stato una legge l’avremmo spulciato…. Ci troviamo di fronte a una situazione politica particolare con una opposizione che dice che cancellerà la riforma se vincerà le elezioni. La Riforma va nella giusta direzione; occorre mettere un “rampino” che renda più difficile cancellare la legge. Il corpo docente italiano è il migliore a livello mondiale (e riuscirà a realizzarla).

Defeudis: Avete una enorme responsabilità per il caos che si creerà.

INCONTRO CON L’ON.LE MARIA LENTI (RIFONDAZIONE COMUNISTA).

Lenti ringrazia del materiale che le è pervenuto, condivide le osservazioni del “Manifesto”. Spiega che si voterà sulle risoluzioni: saranno tre; una di maggioranza, una del P.R.C. e una del Polo.

“ Hanno dato tutto alle destre: Berlusconi ha ottenuto la flessibilità (dei corsi e delle classi), la fluidificazione dei percorsi. Gli studenti usciranno dalla scuoila con meno competenze specifiche e con minori possibilità contrattuali.

Nicola :Parla di compattezza arrogante delle forze di governo; forse ci sono margini nel gruppo misto. Chiede precisazioni sul voto per parti separate. E’ pensabile? Quali vantaggi può offrire?

Lenti: Non sono d’accordo che offra dei vantaggi. Bisogna vedere su quali parti chiedono la votazione separata. In questo modo alcune parti del piano potrebbero essere tolte. Questo significa che il Governo consente su alcune loro richieste.

Lorenzo: Esistono modi per non fare passare anche solo alcune parti del piano?

Lenti: E’ possibile il rinvio di una parte. Con questa riforma distruggono quello che c’è e continuano la privatizzazione dei servizi pubblici. Il piano di attuazione è prescrittivo. Sarà indispensabile una consultazione sul territorio.

Lorenzo: La riforma è fatta contro gli insegnanti e i genitori. Che i lavoratori siano contrari lo ha dimostrato anche l’ultimo sciopero.

Lenti: Fai la riforma, ma tutto quello che i lavoratori ti chiedono non c’è. Oltre ai problemi sollevati anche da voi ci sarà il problema dell’edilizia scolastica e delle differenze di strutture tra il Nord e il Sud. Per quanto riguarda le materie scolastiche concorda sulle nostre osservazioni: “Ci sarà il problema di presentare dei contenuti una volta sola, magari quando il processo formativo è già compiuto”. Quanto alla possibilità di approvazione del piano ritiene che è quasi certa, in quanto il Polo potrebbe far mancare dei voti e coloro che a noi hanno espresso perplessità, votare secondo le indicazioni di partito. Ci chiede di essere informata sui nostri programmi futuri.

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