Mozione approvata alla Conferenza Nazionale

 

“Manifesto dei 500 insegnanti e genitori per il ritiro della riforma dei cicli”

Mozione approvata al termine della “Conferenza Nazionale per l’abrogazione della riforma dei cicli e la difesa della scuola pubblica”

Insegnanti e genitori di tutta Italia ci siamo ritrovati oggi, 25 novembre 2000, a Milano, in “Conferenza Nazionale per l’abrogazione della riforma dei cicli e la difesa della scuola pubblica”. Erano presenti, oltre a delegati di tutte le organizzazioni sindacali, un membro della segreteria nazionale CISL-Scuola, un rappresentante della direzione di Gilda, il responsabile della commissione scuola della Lombardia di Rifondazione Comunista. Al tavolo della presidenza era inoltre rappresentata l’associazione “Prisma”, mentre messaggi di sostegno alla conferenza sono giunti da intellettuali, docenti universitari, eletti nelle istituzioni di tutta Italia.

Noi ci siamo riuniti nel momento in cui il ministro della pubblica istruzione, Tullio De Mauro, ribadiva sulla stampa di “essere disponibile a sospendere l’applicazione della legge”, se il Parlamento glielo dice.

Abbiamo discusso delle gravissime conseguenze della “riforma” e al termine dei lavori abbiamo deciso di:

1) lanciare in tutta Italia la campagna rivolta ai deputati e ai senatori sulla lettera aperta “Non votate la distruzione della scuola pubblica, votate non alla riforma dei cicli”. Invitiamo tutti gli insegnanti e i genitori a inviare centinaia di fax, lettere, telegrammi ai deputati e senatori di sostegno a questa lettera aperta.

2) Promuovere sia a livello locale che nazionale delle delegazioni ai deputati e ai senatori, rendendo noti i verbali delle loro posizioni, in particolare rispetto a cosa faranno al momento di votare il piano distruttivo del governo.

3) Partecipare e sostenere comunque lo sciopero del 7 dicembre, sciopero che per la prima volta vede unite tutte le sigle sindacali, portando la nostra posizione contro la “riforma” dei cicli e contro le riforme distruttive del governo.

Al riguardo, rileviamo che la CISL, i COBAS e GILDA hanno già indicato tra le motivazioni dello sciopero il ritiro della “riforma” dei cicli. Le dichiarazioni del ministro e la convocazione dello sciopero confermano la grande difficoltà del governo a portare a termine i suoi piani.

Oggi è veramente possibile fermare questa legge. Noi lanciamo un appello a tutti i sindacati: unitevi a noi nel chiedere il ritiro della “riforma” dei cicli, unitevi a noi nella difesa della scuola pubblica.

Approvata all’unanimità dai 130 insegnanti, genitori, responsabili sindacali e associazioni

riuniti in Conferenza Nazionale il 25 novembre (un astenuto)

 

Il comitato nazionale del “Manifesto dei 500”, in conformità con la mozione approvata dall’assemblea, invita tutti gli insegnanti che aderiranno allo sciopero del 7 novembre a preparare un cartellone da apporre fuori dalla scuola per spiegare le motivazioni dello sciopero. Il comitato propone a tutti il seguente testo, da inviare anche alle segreterie nazionali dei sindacati (con le firme o con l’indicazione della scuola che aderisce).

“Gli insegnanti di questa scuola saranno in sciopero il giorno 7 dicembre con gli insegnanti di tutta Italia che risponderanno all’invito di tutti i sindacati. Oltre alle questioni salariali, che la stampa e la televisione presentano come l’unica motivazione dello sciopero, gli insegnanti di questa scuola e gli insegnanti di tutta Italia sciopereranno contro la “Riforma dei cicli”, il cui piano di applicazione dovrà essere discusso dal Parlamento nelle prossime settimane. Le gravissime conseguenze dell’applicazione di questa legge ricadrebbero completamente sui bambini e sui ragazzi nei prossimi anni (eliminazione dei diplomi, distruzione dei programmi, eliminazione di un anno di scuola, moltiplicazione delle figure di riferimento dei bambini, con inserimento dei professori delle medie fin dagli 8 anni…). La CISL, i COBAS e la GILDA hanno già indicato tra le motivazioni dello sciopero il rifiuto della “riforma”. SNALS e UIL si sono espresse per il ritiro del piano di applicazione della legge. Gli insegnanti e i genitori aderenti al “Manifesto dei 500 per il ritiro della riforma dei cicli” si sono riuniti in “Conferenza Nazionale” sabato 25/11 (vedi “La Stampa”, pag. 2, 26/11) e hanno deciso di aderire in tutta Italia a questo sciopero, partecipando alle manifestazioni con propri striscioni per il ritiro della legge”.

Il “Manifesto per il ritiro della riforma dei cicli” viene promosso nell’ottobre 1999 da 500 insegnanti e genitori delle province di Torino, Milano, Lodi, Bari, Avellino, Latina, Frosinone e Asti al termine di alcune manifestazioni pubbliche che avevano riunito centinaia di insegnanti e genitori contro la legge, allora in discussione in Parlamento.Più di 10.000 insegnanti e genitori di 20 province italiane hanno già sottoscritto il “Manifesto”. Nel rispetto delle tradizioni culturali, pedagogiche, didattiche, politiche, religiose di ognuno, il “Manifesto” si batte per unire più largamente possibile gli insegnanti, i genitori, gli studenti, le organizzazioni sindacali e più in generale tutte le persone che intendono difendere la scuola dalla distruzione e dal caos a cui si andrebbe incontro se la “Riforma dei cicli” dovesse essere applicata. Il 14 e il 15 dicembre 1999, una delegazione è stata ricevuta in Senato e ha accertato che molti senatori (anche della maggioranza) avevano perplessità, dubbi e contrarietà verso la legge. Essi hanno però dichiarato che avrebbero votato a favore poiché il ministro poneva una sorta di ricatto, “blindando” (termine adottato da loro) il testo. Il 4 luglio 2000 una delegazione è stata ricevuta dalla Presidenza del Consiglio e dal Ministero. Il gruppo organizzativo del “Manifesto” mette a disposizione il materiale prodotto, tra cui un “Dossier 50 domande-50 risposte” sulle conseguenze della legge, i verbali integrali degli incontri al Senato e alla Presidenza del Consiglio e al Ministero e un commento ai lavori della commissione dei 228 “saggi”

Contatti: Lorenzo Varaldo. Rita Defeudis, viale Papa Paolo VI, 6, Abbiategrasso (MI), tel 02/94965090.

Posta el: [email protected] Sito internet: manifestodei500.altervista.org

Print Friendly, PDF & Email