Grave voto del CNPI

“Manifesto dei 500 insegnanti e genitori per il ritiro della riforma dei cicli e la difesa della scuola pubblica”

Dichiarazione del 16 luglio
Gravissimo voto dei rappresentanti sindacali al CNPI. Appuntamento fin d’ora al 1° settembre
per decidere insieme la risposta a quello che si prepara.

Ieri, 15 luglio 2003, il CNPI (Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione) ha espresso parere favorevole alla nuova bozza di decreto per l’avvio della “riforma” Moratti. La bozza, praticamente identica a quella già commentata da noi nella lettera urgente di Lorenzo Varaldo ai segretari di CGIL-CISL-UIL e SNALS, precisa (punto 1) che per il prossimo anno scolastico “è avviato, ai sensi dell’art.11 del D.P.R. n. 275/1999, un progetto nazionale rivolto a tutte le classi prima e seconda della scuola primaria” Le classi coinvolte nel “progetto” dovranno attuare i Piani di Studio personalizzati, che comprendono l’istituzione del “tutor”, la distruzione dei programmi nazionali, gli orari individualizzati, il Portofolio delle competenze, la distruzione del gruppo classe… Si tratta quindi esattamente della trappola temuta con la quale si cerca di aggirare la resistenza di insegnanti e genitori.

Il CNPI è composto principalmente dai rappresentanti dei sindacati. I rappresentanti della CGIL hanno votato contro il punto 1) del decreto e a favore del punto 2) che riguarda l’introduzione di informatica e inglese. I rappresentanti di CISL, UIL e SNALS hanno votato a favore del decreto.

 

Constatiamo che con questo voto, ancora una volta, la volontà della maggioranza non è stata ascoltata e che si offre ora al ministro un punto di appoggio per cominciare ad applicare la legge. Non solo: persino i membri del CNPI hanno deciso di accettare in pieno il metodo che da anni utilizza l’estate per passare sopra la testa dei cittadini.

Incredibilmente, i rappresentanti sindacali che hanno votato la mozione sono arrivati a dire che “Il C.N.P.I. auspica che si utilizzi positivamente questa situazione (la “modifica” del precedente decreto) recuperando il confronto con le scuole (…) per la definizione dei decreti attuativi della legge 53/2003”. (…) Pertanto il C.N.P.I. valuta positivamente (…), avviare (…) iniziative finalizzate all’innovazione (…) nell’individuazione di percorsi metodologico-didattici atti a favorire il passaggio graduale e progressivo dall’attuale al nuovo ordinamento”.
Sarebbe dunque compito di un sindacato appoggiare i “percorsi atti a favorire il passaggio graduale al nuovo ordinamento”? Sarebbe compito di un sindacato favorire i passaggi che portano alla distruzione della scuola pubblica?
Come ci si può burlare degli insegnanti e dei genitori fino al punto di dire che tutto ciò recupera il “confronto”tra il Ministero e le scuole?
No: il compito di un sindacato è battersi in tutte le sedi possibili per fermare questa distruzione e rispettare la volontà della maggioranza. Il compito di un sindacato è spiegare esattamente quello che è in gioco, chiarire che i “passaggi graduali” mirano a disarticolare, dislocare e infine distruggere completamente la scuola pubblica.
Il “Corriere della Sera” di oggi scrive: “Perno del nuovo sistema è la figura del “tutor” indispensabile per i piani di studio individualizzati”: se il decreto sarà attuato questi elementi cominceranno a scardinare la scuola italiana.

Il decreto precisa che tutto ciò si farà ai sensi dell’art.11 del D.P.R. n. 275/1999”. Il CNPI sostiene che questo renderà necessario, in applicazione dell’Autonomia, il voto dei collegi docenti per aderire al progetto nazionale. Grazie all’Autonomia, quindi, a partire da settembre le scuole potranno adottare i programmi, gli orari, le organizzazioni più diverse e disparate, nel caos totale, sotto la pressione del Ministero. In ogni caso, il decreto non chiarisce se le scuole dovranno votare solo “le modalità” di adesione al progetto nazionale (rivolto, lo ripetiamo, a “tutte” le classi prime e seconde), o se potranno anche non aderire al progetto. Tutto ciò non farà altro che alimentare il caos e le pressioni.

Di fronte a questa situazione noi lo ribadiamo: esiste un’altra strada.

E’ la strada del rispetto della volontà della maggioranza. E’ la strada della mobilitazione unita per l’abrogazione della legge e il ritiro definitivo del decreto. E’ la strada che gli insegnanti e i genitori di Torino, con tutte le organizzazioni sindacali provinciali, avevano indicato chiaramente nella manifestazione-presidio del 20 giugno.
Su questa strada si erano fatti passi avanti importanti e la prima bozza di decreto era stata bloccata. Su questa strada le segreterie nazionali di CGIL-CISL e UIL avevano presso posizione per la “non attuazione della riforma”.

Ai dirigenti della CGIL diciamo: annunciate immediatamente la mobilitazione per il ritiro del decreto se sarà pubblicato. Voi avete la responsabilità di far seguire al vostro voto i fatti: lanciate un appello a CISL, UIL e SNALS per l’unità, per il ritiro del decreto, per il rispetto della dichiarazione del 25 giugno.
Ai dirigenti di CISL, UIL e SNALS diciamo: rispettate la volontà della maggioranza: dichiarate immediatamente nullo il vostro voto al CNPI. Non rendetevi complici della distruzione della scuola pubblica.

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