Commenti alla circolare n. 37/2003

Manifesto dei 500 insegnanti e genitori per il ritiro della riforma dei cicli e la difesa della scuola pubblica

Dichiarazione del 12 aprile sulla prima circolare di applicazione della “riforma” Moratti

Con la circolare ministeriale n. 37 dell’11 aprile il governo ha preso il primo provvedimento di applicazione della “riforma” Moratti. Per dare un giudizio è prima di tutto necessario analizzare i fatti.

1) La circolare riapre le iscrizioni per le prime elementari del prossimo anno per i bambini che compiono sei anni entro il 28 febbraio 2004. Si tratta esattamente di quanto previsto dalla legge, primo passo verso l’allargamento ai nati entro il 30 aprile nei prossimi anni. Le domande di iscrizione dovranno pervenire entro il 30 aprile 2003
2) La circolare annuncia che le iscrizioni saranno riaperte in via sperimentale anche per la scuola dell’infanzia, per i bambini che compiranno tre anni entro il febbraio 2004. In questo secondo caso, però, il termine per presentare le domande di iscrizione verrà comunicato in un secondo momento.
3) Nel caso della scuola elementare, la circolare prevede che “gli alunni nuovi iscritti sono inseriti nelle prime classi, già costituite a seguito delle iscrizioni per l’a.s. 2003-2004, nel rispetto dei limiti fissati” dai decreti precedenti degli anni ’98 e ’99. Solo se “non sarà possibile il totale riassorbimento dai citati alunni nelle classi già formate, si procede alla previsione di nuove classi, sempre sulla base dei limiti numerici e dei criteri” vigenti. La circolare precisa che se ci sono posti disponibili in altri plessi dello stesso circolo si devono indirizzare le famiglie verso queste scuole prima di istituire nuove classi. 4) La circolare allega una tabella da cui risulta che il governo mette a disposizione 1.472 posti “nuovi” per applicare la legge nella scuola elementare, nel caso quelli esistenti non siano sufficienti.
5) La circolare precisa che “come è noto la materia degli anticipi costituisce solo una delle innovazioni introdotte dalla legge 53 e non esaurisce la complessità dei temi e delle problematiche che si legano alla prima attuazione della riforma. Seguiranno pertanto apposite istruzioni e indicazioni sull’impianto della riforma, agli aspetti contenutistici e organizzativi della stessa, all’introduzione di nuove professionalità”.
6) Per quello che riguarda la scuola dell’infanzia, gli anticipi verranno autorizzati solo “nel rispetto dei limiti posti ala finanza comunale dal patto di stabilità”, dopo uno studio approfondito che verrà fatto in collaborazione con i comuni nelle prossime settimane. Per questo motivo, per il momento, le iscrizioni non sono ufficialmente riaperte.

Dal testo stesso della circolare si comprende dunque che la prima conseguenza dell’applicazione della legge Moratti sarà l’intasamento delle classi fino al limite di 28 alunni, anche in presenza di portatori di handicap.

La seconda conseguenza sarà che queste classi superaffollate saranno formate da alunni con grandi differenze di età (due mesi in più di oggi): questo porterà inevitabilmente un abbassamento dell’apprendimento e un danno su tutti i bambini.

Per ciò che riguarda le “apposite istruzioni e indicazioni sull’impianto della riforma, agli aspetti contenutistici e organizzativi della stessa, all’introduzione di nuove professionalità”, il “Manifesto dei 500” informa tutti gli insegnanti e i genitori: sul sito del Ministero (www.istruzione.it), alla prima pagina della riforma, voce “dettagli”, è possibile prendere visione di tutte le direttive che il ministro stesso ha diramato in questi mesi su come verrà attuata la legge. Ci sono i folli orari (64 pagine di orari per la scuola elementare! con gli orari individuali dei bambini, la distruzione del gruppo classe, gli orari antimeridiani e pomeridiani degli insegnanti, la fine del Tempo Pieno…), i programmi individuali e il portfolio delle competenze, l’insegnante tutor che coordina i colleghi “sottoposto”, il dimezzamento dei programmi di storia e geografia, l’amputazione drastica di quelli di matematica e scienze, la facoltatività di alcune attività che si potranno svolgere all’esterno… In breve: queste indicazioni contengono la vera e propria distruzione della scuola materna, elementare e media, con gravissime ripercussioni su quella superiore e sull’università.
Il fatto che la circolare annunci che queste indicazioni “seguiranno” e contemporaneamente il ministero sposti in prima pagina del suo sito le indicazioni fin qui prodotte ci indica chiaramente che quello che si prepara è esattamente il caos previsto.

Per quello che riguarda la “concessione” di eventuali altri 1.472 posti, sarà sufficiente ricordare che la Finanziaria di quest’anno ne aveva appena tagliati 1.965, amputando drasticamente le attività di recupero, i laboratori sullo svantaggio, l’insegnamento della lingua straniera e specialmente la concessione dei nuovi Tempi Pieni richiesti. Quale ipocrisia nel “gioco delle tre carte” messo in atto dal ministero, che presenta come “aumento di organico” un taglio di 493 posti! Se questi posti erano disponibili, perché non concederli per ridurre il numero di alunni nelle classi, istituire i TP richiesti, ripristinare i posti di sostegno soppressi?
In breve: si concedono i posti per distruggere la scuola pubblica quando quegli stessi posti potevano servire a difenderla!

Per quello che riguarda la scuola dell’infanzia, i genitori che pensavano di poter ridimensionare i costi del “nido” passando i propri figli alla scuola dell’infanzia si preparino a due possibilità: veder respinta la loro richiesta, poiché non si potrà sforare il patto di stabilità, cioè non si potranno stanziare fondi per soddisfare le richieste (ci sono già oggi migliaia di bambini in lista d’attesa…); in alternativa, veder accolta la richiesta e avere quindi il proprio figlio di due anni e mezzo abbandonato in classi di 28-30 bambini.

Conclusioni.

Non siamo che all’inizio: questa circolare, che riguarda in modo limitato la scuola elementare e quella dell’infanzia, già produce e produrrà effetti disastrosi sulla qualità della scuola pubblica.
Fin da questo primo atto si comprende dove conduce la strada dell’applicazione di questa legge: in qualunque modo essa venga attuata porterà un peggioramento nella scuola pubblica italiana, danni sui bambini e sulle generazioni future, distruzione delle conquiste degli ultimi decenni (TP, diplomi, scuola media…) peggioramento delle condizioni di lavoro, caos nelle scuole.

Solo l’abrogazione della “riforma” potrà evitare tutto questo.
Per questo il “Manifesto dei 500” discuterà nei prossimi giorni la proposta di organizzare una “Conferenza Nazionale per l’abrogazione della “riforma” Moratti e la difesa della scuola pubblica” a cui invitare i delegati delle scuole e di tutte le città italiane, per discutere e decidere quali iniziative prendere per fermare il disastro che si prepara.
Nel momento in cui la propaganda del governo sta diffondendo con i soldi dei contribuenti una vergognosa pubblicità, noi constatiamo invece tutti i giorni la completa contrarietà degli insegnanti e la disinformazione totale delle famiglie. Di fronte ai documenti ministeriali che abbiamo presentato nelle nostre ultime riunioni, l’indignazione coinvolge indifferentemente insegnanti, famiglie e cittadini.
La nostra conferenza servirà anche a far conoscere in tutta Italia quello che si prepara e costituirà un punto di appoggio per tutti coloro che intendono difendere la scuola pubblica.

Ai dirigenti nazionali di tutti i sindacati, e in particolare a Epifani, Pezzotta, Angeletti, ribadiamo: è urgente l’unità per fermare questo disastro. Convocate immediatamente una manifestazione nazionale che porti a Roma centinaia di migliaia di insegnanti, genitori e cittadini, per l’abrogazione della legge, contro la devolution e per la difesa della scuola pubblica.

Il “Manifesto dei 500”, 12 aprile 2003

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