Appello a tutti gli insegnanti ed i genitori

“Manifesto dei 500 insegnanti e genitori per il ritiro della riforma dei cicli”

A TUTTI GLI INSEGNANTI, A TUTTI I GENITORI

 

Cari colleghi, cari genitori,

nel corso di questi anni ci siamo battuti, insieme a migliaia di insegnanti e genitori di tutta Italia, contro le disastrose conseguenze che la “riforma dei cicli” comporterebbe se venisse applicata.
Mentre vi scriviamo queste note migliaia di genitori stanno iscrivendo i loro figli al nuovo “ciclo di base” senza conoscere i programmi, l’organizzazione, le prospettive.
Due insegnanti intervistati dalla TV hanno così commentato: “Noi stessi non sappiamo quasi nulla. E’ assurdo far partire l’applicazione di questa legge senza sapere cosa si insegnerà, in che modo, come sarà organizzata la scuola. Questa legge è passata sulla testa di chi vive nella scuola”.

Di seguito trovate una scheda che riassume la situazione e le prospettive. Tutti voi potrete valutare: non è forse vero che tutti i timori espressi da noi in questi anni si stanno rivelando esatti?

Noi pensiamo che in questa situazione sia molto importante informare più largamente possibile i colleghi e i genitori su quello che il governo vorrebbe attuare: per questo vi invitiamo a diffondere questa lettera con la scheda esplicativa.

Vi invitiamo infine a sottoscrivere la “Lettera Aperta ai dirigenti sindacali(all’interno). Sappiamo tutti che una grande mobilitazione potrebbe ancora fermare la legge e per questo abbiamo deciso di rivolgerci a coloro che possono organizzarla su scala nazionale: i sindacati non possono accettare il disastro che si sta preparando.

Gli insegnanti e i genitori del comitato nazionale del “Manifesto dei 500”

Che cosa è e che cosa comporta la “Riforma dei cicli”

La riforma dei cicli è una legge che il governo prevede di applicare dal settembre prossimo. Gradualmente, le attuali elementari e medie verrebbero fuse in un “ciclo primario” (chiamato anche “scuola di base”) di soli 7 anni contro i 5+3 di oggi (elementari + medie). Al termine del “ciclo primario” gli alunni frequenterebbero la scuola superiore di 5 anni, dei quali due obbligatori (fino a 15 anni come oggi). Al termine della scuola superiore (18 anni) verrebbe rilasciato un diploma generico senza qualifiche professionali.
La soppressione di un anno di scuola e l’eliminazione dei diplomi comporterebbero un enorme abbassamento culturale e di prospettive per i giovani, mentre la fusione di elementari e medie porterebbe un enorme caos organizzativo e l’intera dislocazione del sistema scolastico pubblico. Per evitare la reazione di insegnanti e genitori, il governo ha deciso di applicare la legge in modo “leggero”, iniziando solo con le prime e le seconde del ciclo primario del prossimo anno. Per un anno la scuola potrebbe essere “riformata” solo nel nome, ma poi…

1) Come si prevede di organizzare il ciclo primario? Nel primo anno il governo intende conservare, probabilmente, la situazione attuale. Ma a partire dal settembre 2002, si prevede un progressivo mescolamento di insegnanti elementari e professori delle medie, con annullamento delle competenze, disorientamento dei bambini e caos organizzativo. Il piano di applicazione della legge prevede che il ciclo primario sia organizzato “come un campus americano”, con distruzione della “classe” e alunni che cambiano professori e compagni in continuazione: “I gruppi di studenti, durante l’anno scolastico, potranno scomporsi e ricomporsi secondo logiche diverse, sia in senso orizzontale (nella stessa fascia d’età) che in senso verticale (mescolando cioè livelli di età differenti”.
2) Che fine farà il Tempo pieno? Se la legge sarà applicata, dovrà essere abolito: il Piano prevede per la scuola di base “un orario settimanale di 30 ore”. Solo “in relazione a specifiche esigenze delle famiglie” si potrà arrivare alle 40 ore attuali, ma attraverso accordi “con gli Enti Locali per la garanzia dei servizi di supporto”.
3) Che fine faranno i diplomi attuali? Attualmente i ragazzi si diplomano a 19 anni e possono prendere il titolo di “geometri”, “ragionieri”, “periti”…Con la nuova legge i ragazzi si diplomerebbero un anno prima ma con un diploma generico e senza valore legale: la scuola secondaria “deve rinunciare a finalità di formazione specialistica (…) e ridurre la valenza professionalizzante”; “le opzioni professionalizzanti non competono più alla scuola superiore. Nessuna area della scuola superiore dovrà essere caratterizzata da un percorso a forte terminalità”. “Geometri”, “ragionieri” ecc. si diventerebbe a 21-22 anni frequentando scuole universitarie a pagamento. Anche i titoli “professionali” attualmente rilasciati a 17 anni verrebbero aboliti: al loro posti subentrerebbero corsi privati e/o regionali.
4) E i licei? Apparentemente tutte le scuole superiori diventerebbero “licei”. “Apparentemente”….Nei fatti gli attuali licei sarebbero distrutti nei programmi e nell’organizzazione. Mentre si elimina la funzione professionalizzante di una parte di scuola superiore, si preveda di “attivare, per tutte le aree e i relativi indirizzi concrete esperienze di lavoro”. Il governo, che tanto si “scandalizza” del lavoro minorile, introduce un principio per cui, a partire dai 13 anni, i ragazzi potrebbero essere mandati a lavorare per una parte o per l’intero orario scolastico. Le classi potrebbero essere coinvolte da un caos organizzativo enorme: una parte di alunni che vanno a “fare esperienze di lavoro” mentre altri restano in aula, altri che frequentano solo per una parte dell’anno…
5) Quali conseguenze dal taglio di un anno? Sia la scuola primaria che la secondaria subirebbero un abbassamento culturale enorme. Il vuoto che emerge dal piano di attuazione e dal documento dei “saggi” sui programmi della scuola è impressionante. Al di là del fatto che si prevede di lasciare fino al 40% del curricolo in mano alle singole scuole, nulla si dice su cosa dovrebbe essere insegnato, se non che la scuola “non può più inseguire l’accumulazione delle conoscenze”. In ogni caso, esattamente come previsto dal “Manifesto dei 500” quasi quattro anni fa, la storia, la geografia, le scienze, gli studi sociali non vengono nemmeno nominati.
6) Come sarebbero organizzate le scuole? I 7 anni potranno essere organizzati a piacere dalle scuole Il piano di applicazione votato dal Parlamento ha accolto la proposta della commissione dei “saggi” di lasciare ampia libertà alle scuole in nome dell’Autonomia: “Sono state avanzate diverse ipotesi di articolazione del settennio. Ovviamente se ne potrebbero fare tante altre, una per ogni possibile scomposizione del numero 7”. Il piano propone comunque una scansione in cui dal terzo anno comincino ad intervenire i professori delle medie con conseguente moltiplicazione delle figure di riferimento dei bambini: “Nel triennio centrale si realizza, in modo più incisivo, un intreccio tra le professionalità docenti”.
7) Come si prevede di determinare gli organici, di riorganizzare gli istituti, di assegnare gli insegnanti alle classi? Ogni scuola verrà abbandonata a se stessa: alcune svolgeranno il ciclo primario in un unico edificio, ma “in sede di prima applicazione si potrà ricorrere alla dislocazione di interi corsi settennali su più edifici”. In alcune scuole ci sarà una prevalenza di maestri, in altre di professori: saranno i collegi docenti e i dirigenti a “spartire” le materie.
8 ) I “saggi”, il governo e il Parlamento nascondono questioni che, se esposte, indignerebbero chiunque. La prima è quella chiamata dal governo “Onda Anomala”: applicando la legge si arriverebbe ad un anno in cui gli alunni di seconda e terza media andrebbero contemporaneamente alle superiori, “intasando” gli edifici e creando problemi. La causa di questo fenomeno è il taglio di un anno di scuola. Ecco la “soluzione” proposta e approvata: far transitare ogni anno gruppi di alunni a caso alle superiori facendogli saltare un anno. “In due anni un alunno può realizzare gli apprendimenti essenziali corrispondenti a 3 anni dell’attuale corso di studi e così saltare un anno”. In questo modo l'”Onda Anomala” verrebbe “frantumata” e l’impatto sarebbe diluito nel tempo: “A tal fine le istituzioni scolastiche possono intervenire per favorire la riduzione del percorso scolastico da 8 a 7 anni”. Poi c’è il problema degli organici di elementari e medie che vanno mescolati, quello degli edifici, ci sarà una contrazione di posti dovuta all’anno in meno….E tutto questo nel momento in cui è appena terminato il processo del “dimensionamento”…
9) Solo gli alunni di prima e seconda del prossimo anno saranno coinvolti dalla legge? Assolutamente no: tutti i bambini che oggi fanno dalla seconda elementare alla seconda media saranno coinvolti dall’Onda Anomala e comunque frequenteranno la scuola superiore “riformata”, senza diplomi e con programmi distrutti.

Inviare le firme per e-mail ([email protected])

Prossima riunione comitato nazionale: giovedì 22 febbraio , ore 17.30, Abbiategrasso

Riunioni a Torino (1 marzo, ore 17.45, G.A.M.) e Ravenna (9 marzo, Sala Forum – via Berlinguer (!) di fronte alla Questura)

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