Resoconto del meeting

“Manifesto dei 500 insegnanti e genitori per il ritiro della riforma dei cicli e la difesa della scuola pubblica”

800 insegnanti e genitori hanno riempito ieri sera, 15 marzo 2004, il Teatro Nuovo di Torino!
Uno striscione di otto metri che sovrastava il palco ha accolto i partecipanti al grande meeting: “Ritiro del decreto applicativo – Abrogazione della riforma Moratti – Sciopero generale unito”.
Superando difficoltà e ostacoli di ogni genere, gli insegnanti e i genitori di Torino e provincia, con delegazioni di Milano città, Milano-Abbiategrasso, Parma, Varese, Savigliano, Bra, Alba, hanno ancora una volta risposto all’invito del “Manifesto dei 500” e dell’assemblea dei delegati delle scuole di Torino e hanno ribadito il loro “NO” alla riforma Moratti, il loro NO al decreto applicativo, il loro NO alla politica del governo che vorrebbe dividere le scuole e implicare gli insegnanti, i genitori, i sindacati nella messa in opera del primo decreto.
Dal palco hanno preso la parola insegnanti e genitori dei vari ordini di scuola, per spiegare le conseguenze del decreto e della legge, ma anche per dire chiaramente: non è nella divisione, non è scuola per scuola che possiamo resistere. Noi faremo di tutto per batterci nelle nostre scuole, ma solo il ritiro del decreto per aprire la strada all’abrogazione della legge può salvaguardare la scuola pubblica.
Siamo di fronte ad un paradosso incredibile: il governo vara i suoi decreti in nome dell’Autonomia scolastica e l'”opposizione”… rivendica l’Autonomia Scolastica per combattere la “riforma”! Come è stato detto in un intervento: “Come si può sopportare la figura meschina che l’opposizione sta facendo in TV, a quale demoralizzazione vogliono portare gli insegnanti e i genitori? Noi non siamo per nulla demoralizzati, noi vogliamo conbattere contro questa demoralizzazione che ci viene instillata ogni giorno e che passa attraverso il dire che scuola per scuola ci si può salvare, o che la responsabilità sarebbe adesso sulle nostre spalle”.
Non è su questa strada che ci si potrà difendere.
La lettera aperta ai dirigenti sindacali che gli 800 presenti hanno ricevuto alla fine del meeting parla chiaro: se il governo non si ferma, se il decreto non viene ritirato nemmeno dopo lo sciopero del 26 marzo, è di uno sciopero generale della scuola, per il ritiro, per l’abrogazione della legge, nell’unità di tutti i sindacati che abbiamo bisogno. Come è stato detto nelle conclusioni: “E’ vero, il ministro ha la TV, i giornali, la propaganda. Ma noi abbiamo i nostri sindacati, su tutto il territorio nazionale, con centinaia di sindacalisti che possono spiegare la realtà, far leggere i documenti, mettere a nudo ciò che viene nascosto, preparare il successo dello sciopero. E’ questo che vogliamo, è questa la responsabilità dei sindacati.
Da parte nostra siamo pronti a contribuire al successo di questo sciopero unito. Siamo pronti come insegnanti, perchè il nostro lavoro e il futuro dei giovani sono in pericolo. Siamo pronti come genitori, certi che l’attacco alla scuola pubblica non è un problema “corporativo”, ma tocca le libertà democratiche e i diritti di ognuno, di tutti noi. E’ per portare un contributo in questa direzione che rilanciamo l’Incontro Nazionale dei delegati che si terrà a Parma il prossimo 3 aprile.
Dirigenti sindacali, il nostro meeting di oggi è un messaggio chiaro: preparate lo sciopero generale unito della scuola, mobilitate con tutti i mezzi a disposizione, nell’unità delle scuole con tutti i sindacati, fino al ritiro del decreto!”
Al termine del meeting si è formata la delegazione di Torino che il 3 aprile prossimo sarà a Parma all’Incontro Nazionale dei delegati delle scuole e delle città.
Noi lo ribadiamo: la situzione è grave. Nel corso del meeting è stato letto un messaggio proveniente da Milano che dice testualmente: “I collegi si stanno spaccando, tirandola alla lunga abbiamo permesso che accadesse ciò che tanto desiderava la signora Moratti: la divisione dei collegi”.
Noi diciamo: non cadiamo in questa trappola, non dividiamoci. Spieghiamo con calma a tutti cosa si nasconde dietro i “criteri” e dietro le ore facoltative, votiamo la lettera aperta ai dirigenti sindacali, facciamola firmare, inviamola alle segreterie nazionali. Restiamo uniti e costruiamo la nostra unità sulla base delle firme raccolte, delle mozioni votate.
A tutti i consiglieri comunali, gli assessori, i sindaci, i responsabili dei partiti dell’opposizione che abbiamo incontrato nelle assemblee; a tutti i deputati e i senatori dell’opposizione, a cominciare da quelli incontrati in Parlamento, diciamo: sottoscrivete la Lettera ai dirigenti sindacali, aderite al nostro incontro nazionale.
La linea dell’assemblea dei delegati di Torino esce rafforzata da questo meeting; prepariamo insieme il prossimo passo: tutti all’Incontro Nazionale di Parma del 3 aprile! Firmate la lettera ai sindacati, diffondetela nella scuole, nei luoghi di lavoro!

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