No alla “riforma” Moratti – No alla “svendita” della scuola pubblica

Lo sapevate che?… Con la “nuova” riforma dei cicli presentata dal governo:

1) La scuola elementare e quella media sarebbero distrutte:abolizione del Tempo pieno che verrebbe sostituito da un servizio a pagamento;
– si creerebbero insegnanti di seria “A” titolari, incaricati di “coordinare” gli altri di serie “B” che vagherebbero tra una scuola e l’altra per coprire degli spezzoni; – i programmi sarebbero distrutti e si perderebbero centinaia di ore di insegnamento ogni anno; materie come storia, geografia e scienze sarebbero spostate all’inizio della V elementare.
– infine, fatto gravissimo, si prevede di poter avviare i bambini al lavoro tramite la scuola con il pretesto della formazione a 12 anni. 2) I licei sarebbero ridotti di un anno: matematica, geografia astronomica e chimica sparirebbero dal liceo classico, il latino dallo scientifico.
3) La “formazione professionale” diventerebbe regionale e nei fatti segnerebbe il puro e semplice avviamento al lavoro attraverso l’apprendistato, da svolgersi presso privati, ditte, agenzie, che sfrutterebbero la manodopera al posto di lavoratori regolari e avrebbero persino degli sgravi fiscali.
4) Le qualifiche e i diplomi non avrebbero alcun valore legale paragonabile a quello che oggi i ragazzi ottengono a 19 anni. I diplomi di oggi sarebbero acquisiti invece a 22 anni con un’università dequalificata. 5) la frequenza della scuola diventerebbe un fatto ampiamente facoltativo, sostituibile con agenzie private, enti, scuole private, imprese, lavoro in famiglia, lezioni individuali.
6) intere materie diventerebbero facoltative aprendo il mercato dei privati (lingue straniere, musica, storia dell’arte e educazione artistica, educazione fisica, informatica…).

Le vicende della “riforma” Berlinguer dimostrano che questo sfacelo si può fermare: se vuoi capire cosa si sta progettando per i nostri ragazzi e prendere delle iniziative concrete per fermare ancora una volta un progetto distruttivo, vieni alla

ASSEMBLEA PUBBLICA CITTADINALUNEDI’ 28 GENNAIO, ore 17.45 c/o GALLERIA d’ARTE MODERNA,c.so G. FERRARIS, 30 (Torino)

Il “Manifesto per il ritiro della riforma dei cicli” viene promosso nell’ottobre 1999 da 500 insegnanti e genitori di Torino, Milano, Lodi. Più di 15.000 ins. e gen. di 20 province italiane hanno sottoscritto il “Manifesto”. Nel rispetto delle tradizioni culturali, pedagogiche, didattiche, politiche, religiose di ognuno, il “Manifesto” si batte per unire più largamente possibile gli insegnanti, i genitori, gli studenti, le organizzazioni sindacali e tutte le persone che intendono difendere la scuola dalla distruzione e dal caos a cui si andrebbe incontro se la “Riforma dei cicli” dovesse essere applicata. Il “Manifesto dei 500” ha organizzato in questi anni assemblee, riunioni pubbliche, conferenze in tutta Italia e ha promosso delegazioni che sono state ricevute alla Camera e al Senato, al Ministero della Pubblica Istruzione e a Palazzo Chigi. Il 24 marzo 2001 si è svolta a Torino una manifestazione pubblica che ha visto sfilare 1.000 insegnanti e genitori. Insieme a rappresentanti di altri gruppi, associazioni, sindacati e partiti di tutta Italia, il “Manifesto dei 500” ha promosso un “Manifesto per la difesa della scuola pubblica” e ha dato vita ad un “Comitato Nazionale di collegamento” che si riunirà per la quarta volta a Bologna il 16 marzo. Le iniziative del “Manifesto dei 500” sono completamente autofinanziate dai contributi dei firmatari.

Contatti: Lorenzo Varaldo. Rita Defeudis, viale Paolo VI, 6, Abbiategrasso (MI) tel. 02/94965090. e-mail: [email protected] – sito Internet: http://manifestodei500.altervista.org

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