Il Rilancio dell’Appello

In … delegati e rappresentanti di …. scuole di Torino e provincia che aderiscono all’Appello per il ritiro del decreto sul tutor e per l’abrogazione della “riforma” Moratti ci siamo riuniti in modo urgente il 22 settembre a seguito dell’annuncio di un nuovo decreto applicativo. Alla fine dell’assemblea decidiamo di rilanciare il nostro

APPELLO

– Per l’unità, Per il Ritiro Immediato del Decreto che istituisce il Tutor e distrugge il Tempo Pieno e i Moduli,
– per l’Abrogazione della “riforma” Moratti.

“Quale sindacato può accettare la distruzione che si prepara? Dirigenti sindacali: prendete posizione con noi per l’unità e la mobilitazione, fino allo sciopero generale e al ritiro del decreto. Al ministro Moratti, al governo e ai parlamentari diciamo: noi ci prepariamo a convocare le assemblee delle nostre scuole e a costruire lo sciopero generale unito! Genitori, insegnanti, prepariamo insieme un Incontro Nazionale dei delegati”.

Verifichiamo come il nostro appello lanciato a maggio sia purtroppo estremamente attuale: “Di fronte al primo decreto applicativo tutte le ambiguità, le parole, le manipolazioni stanno cadendo: attraverso l’istituzione del tutor e la soppressione della titolarità degli insegnanti, il TP, i Moduli, il rapporto insegnanti-classe, i programmi nazionali saranno distrutti e con loro i diritti delle famiglie, il livello culturale della scuola, le motivazioni degli insegnanti”

A maggio e giugno la mobilitazione unita e immediata degli insegnanti e dei genitori aveva costretto il governo a ritirare il decreto. Tuttavia il ministro ha varato a luglio un altro decreto che permetteva alle scuole di “sperimentare” alcuni aspetti della “riforma”. Nel momento in cui centinaia di collegi docenti in tutta Italia stavano votando contro questa sperimentazione, il governo vara il decreto legislativo che conferma completamente la distruzione della scuole elementare e media a partire dal settembre 2004.
Noi poniamo una questione ai dirigenti sindacali che hanno sostenuto il decreto di luglio: esiste una prova più evidente della volontà e degli obiettivi del governo? Può esistere ancora qualche illusione che la “riforma” possa essere attuata senza disarticolare completamente la scuola italiana? Quale giustificazione può ancora avere la richiesta di “democrazia” e “trasparenza” per l’applicazione della legge?

Oggi più che mai è evidente quello che il “Corriere della Sera” scriveva in prima pagina il 16 luglio: “Perno del nuovo sistema è la figura del tutor, indispensabile per i piani di studio personalizzati”
Noi lo ripetiamo: con l’istituzione del tutor il Tempo Pieno e i Moduli saranno distrutti e con loro i programmi nazionali, sostituiti da questi Piani di Studio Personalizzati. Con essi, gli alunni più bravi e socialmente avvantaggiati raggiungeranno risultati di buon livello, mentre gli altri avranno solo obiettivi minimi.
Si tratta di un fatto gravissimo che stravolge il ruolo della scuola pubblica e apre la strada alla divisione del Paese.
E’ evidente: non è possibile difendere oggi la scuola pubblica e la sua unità su tutto il territorio nazionale senza prendere posizione chiaramente per il ritiro del decreto presentato a settembre, per l’abrogazione della “riforma”, per il ritiro del decreto di luglio.
E’ evidente: invocare l’Autonomia Scolastica e lasciare i collegi docenti e le scuole isolate vuol dire aprire la strada al caos che il governo prepara. Le ultime vicende dell’inizio di quest’anno lo confermano in modo evidente.
Solo la mobilitazione unita di tutti i sindacati con gli insegnanti e i genitori può fermare il decreto.

Noi diciamo ai dirigenti sindacali: di fronte all’arroganza del governo si può ancora aspettare? Le vicende di giugno, e in particolare l’unità tra gli insegnanti, i genitori e tutte le organizzazioni sindacali che si è realizzata a Torino, dimostrano che nulla è irreversibile. Quale sindacato può accettare la distruzione che si prepara? Dirigenti: prendete posizione con noi per l’unità e la mobilitazione, fino allo sciopero generale e al ritiro del decreto”

Noi non staremo a guardare. Al ministro Moratti, al governo e ai parlamentari diciamo: a Torino il Tempo Pieno è nato, noi ci prepariamo a convocare le assemblee delle nostre scuole e a costruire la mobilitazione per uno sciopero di avvertimento se il decreto non sarà ritirato. Non accetteremo mai questa distruzione.
Per fare dei passi avanti nella costruzione di questa mobilitazione rilanciamo l’invito ai delegati e ai rappresentanti delle scuole di tutta Italia: riunite le assemblee, votate mozioni che si rivolgano ai dirigenti sindacali per chiedere la mobilitazione unita e immediata, fino allo sciopero generale e al ritiro del decreto; eleggete i delegati incaricati di costruire con noi un Incontro Nazionale.

APPELLO

– Per l’unità, Per il Ritiro Immediato del Decreto che istituisce il Tutor e distrugge il Tempo Pieno e i Moduli,
– per l’Abrogazione della “riforma” Moratti.

“Quale sindacato può accettare la distruzione che si prepara? Dirigenti sindacali: prendete posizione con noi per l’unità e la mobilitazione, fino allo sciopero generale e al ritiro del decreto. Al ministro Moratti, al governo e ai parlamentari diciamo: noi ci prepariamo a convocare le assemblee delle nostre scuole e a costruire lo sciopero generale unito! Genitori, insegnanti, prepariamo insieme un Incontro Nazionale dei delegati”

nome cognome ins/gen/del.Rsu/altro indirizzo città tel/e.mail firma













A tutti gli insegnanti e i genitori lanciamo l’invito: inviate in massa telegrammi al governo e ai sindacati per dire: “Ritiro del decreto applicativo della “riforma”. Abrogazione della “riforma”. Noi aderiamo all’appello per l’unità, per lo sciopero generale”

Telegrammi da inviare a: Ministro della Pubblica Istruzione, viale Trastevere 76/a, 00153, Roma
CGIL-Scuola, v. Leopoldo Serra, 31, 00153, Roma – CISL-Scuola, v. Angelo Bargoni, 8, 00153, Roma
UIL-Scuola, v. Marino Laziale, 44, 00179, Roma – SNALS, v. Leopoldo Serra, 5, 00153, Roma

Da dove arriva questo Appello e l’assemblea dei delegati? Il 22 maggio scorso, su iniziativa del “Manifesto dei 500”, 480 insegnanti e genitori hanno manifestato a Torino alla “Galleria d’Arte Moderna” per l’abrogazione della “riforma” Moratti. Al termine hanno approvato un “Appello per il ritiro del decreto che istituisce il tutor e sopprime il Tempo Pieno e i Moduli”. Questo appello è stato ripreso e integrato dalla “Conferenza Nazionale” che il sabato successivo ha riunito a Milano 95 insegnanti e genitori delle province di Milano, Firenze, Pisa, Varese, Ravenna, Lodi,Parma, Torino. L’appello invita le assemblee delle scuole a riunirsi, ad adottarlo, a eleggere i delegati e si rivolge ai dirigenti sindacali perché organizzino la mobilitazione unita. Il 9 giugno si è svolta la prima assemblea dei delegati a Torino. Nella mozione conclusiva si legge tra l’altro: “La nostra assemblea dei delegati è aperta a tutti, indipendentemente dall’appartenenza o meno a gruppi, associazioni, sindacati, sulla base dell’appello della GAM o comunque di mozioni che si esprimano chiaramente per il ritiro del decreto sul tutor, della circolare sulle 18 ore e per l’unità. Il nostro obiettivo è organizzare e sostenere nel miglior modo possibile iniziative che si muovano in questo senso”. Il 20 giugno, a Torino, più di mille insegnanti e genitori manifestano con tutti i sindacati a seguito degli incontri di una delegazione dei firmatari dell’appello con i dirigenti sindacali provinciali. Delegazioni ai prefetti di Milano, Arezzo, Firenze si sono svolte sempre sulla base dell’appello”. Contatti: Lorenzo Varaldo, c/o sc. el. “S. Aleramo”, v. Lemie, 48, 10149 Torino. E.mail: [email protected] Sito Internet: http://manifestodei500.altervista.org cicl. in proprio, c. Marconi 34.

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