Dichiarazione su un servizio del TG3

Manifesto dei 500 insegnanti e genitori per il ritiro della riforma dei cicli e la difesa della scuola pubblica

Dichiarazione a proposito del servizio televisivo del TG3 Regionale di sabato 24 gennaio 2004.

Il servizio in oggetto, passato al TG3 regionale del Piemonte, diretto da Bruno Geraci, alle 14.30 e alle 20.00, riportava la notizia del presidio-manifestazione per i ritiro del decreto di applicazione della “riforma” Moratti convocata a Torino il sabato 24 gennaio alle ore 10 da coordinamenti dei genitori e degli insegnanti, associazioni e sindacati della scuola. Dopo aver brevemente mostrato alcune immagini della vivace e affollata manifestazione, veniva intervistata nella piazza la responsabile della CGIL-Scuola, Chiara Profumo, a cui venivano poste alcune domande sul perché dell’opposizione alla “riforma”. Un abile montaggio contrapponeva alle risposte della sindacalista le considerazioni preparate in studio da parte del rappresentante del governo, sottosegretario all’istruzione Siliquini, che negava o minimizzava tutte le argomentazioni di critica alla “riforma”. L’evidente disparità del preteso dialogo tra un relatore intervistato senza possibilità di replica ed uno posto nella condizione di rispondere ad un’intervista vista in anticipo, ha suscitato l’immediata indignazione di decine di insegnanti e genitori che hanno telefonato alla redazione del TG3 protestando. Successivamente numerose lettere e prese di posizioni pubbliche sono state espresse da giornalisti, personalità del mondo politico e sindacale per denunciare il servizio ritenuto lesivo del diritto democratico ad un’informazione imparziale ed equilibrata.
Di fronte a questo episodio il “Manifesto dei 500”, che ha aderito alla manifestazione del 24, ha espresso la seguente dichiarazione che invierà a tutti gli organismi di informazione e ai dirigenti sindacali e a tutti i contatti per estendere la denuncia di fatti come questo.

“Il “Manifesto dei 500 insegnanti e genitori per il ritiro della riforma e la difesa della scuola pubblica” ritiene che il servizio del TG3 del Piemonte del 24 gennaio scorso, si sia prestato alla disinformazione e alla mistificazione creata dal governo intorno alla “riforma” della scuola.
Il ministro Moratti e il suo governo hanno sostenuto con dichiarazioni, con costosi opuscoli, con interviste senza replica, che l’introduzione del tutor, dei programmi personalizzati, della frammentazione delle classi, sarebbero stati strumenti di un migliore funzionamento della scuola, che il Tempo pieno e i moduli nella scuola elementare e il tempo prolungato nella media non sarebbero stati toccati, che le risorse non sono ridotte. Le manifestazioni, le raccolte di firme, le assemblee di insegnanti e genitori dimostrano che i veri contenuti della “riforma” stanno apparendo sempre più chiaramente per quello che sono: un attacco ai diritti dei bambini ad avere una classe e dei compagni, agli insegnanti ad avere dignitose condizioni di lavoro, ai genitori di avere la certezza che i propri figli siano messi nelle migliori condizioni di formarsi per la vita. Attraverso l’introduzione del tutor e l’eliminazione dei programmi uguali su tutto il territorio, si rinuncia all’obiettivo di arrivare per tutti a identici livelli di istruzione, con il tutor si elimina la parità tra gli insegnanti e si prepara la loro sottomissione al dirigente, con il tutor si mette in pericolo la libertà di insegnamento e si approfondisce la dipendenza delle singole scuole dalle condizioni locali. Con il decreto di attuazione della “riforma” si elimina la titolarità degli insegnanti sulle classi, si moltiplica il caos organizzativo, si eliminano ore di insegnamento (alle medie le ore di italiano passano da 7 a 5, quelle di inglese da 3 a 2!), si apre la strada ai danni di ulteriori riduzioni di risorse e personale (migliaia di tagli si prevedono già dal prossimo anno scolastico).
Il “Manifesto dei 500”, è impegnato da anni in una campagna di informazione e di sostengo a tutte le iniziative in difesa della scuola pubblica e contro la “riforma”denunciando in tutte le sedi, anche in Parlamento, con delegazioni e raccolte di firme la mistificazione che si nasconde dietro i provvedimenti di “riforma”. In questa attività il “Manifesto dei 500” ha organizzato centinaia di assemblee e incontri in tutta Italia nei quali ha chiarito, documenti alla mano, i veri contenuti dei provvedimenti, lasciando a tutti il diritto di replica e discutendo democraticamente. A queste riunioni sono stati spesso invitati esperti e rappresentanti del governo che non si sono mai fatti vedere. In particolare, proprio la Siliquini in Piemonte non ha mai accettato un confronto pubblico democratico nel merito della “riforma”. Appare dunque ancora più sconcertante che di fronte alla manifestazione di migliaia di insegnanti e genitori contro la “riforma”, alla Siliquini sia permesso di visionare in anticipo l’intervista della rappresentante sindacale e di intervenire dallo studio negando qualsiasi diritto di replica.
Il “Manifesto dei 500”, pur riconoscendo che il TG3 del Piemonte ha spesso reso conto in modo corretto delle iniziative di difesa della scuola pubblica, ritiene che il servizio mandato in onda non abbia costituito un’informazione equilibrata e si rende disponibile a partecipare a qualsiasi iniziativa di informazione e dibattito pubblico sui temi della “riforma” purché basata sul rispetto rigoroso dei tempi a disposizione e del diritto di replica.

27 gennaio 2004.

Il “Manifesto per il ritiro della riforma dei cicli e la difesa della scuola pubblica” viene promosso nell’ottobre del 1999 da 500 insegnanti e genitori di Torino, Milano e Lodi. Più di 15.000 insegnanti e genitori di 20 province italiane hanno aderito. Nel rispetto delle tradizioni culturali, pedagogiche, didattiche, politiche, religiose di ognuno, il “Manifesto dei 500” si batte per unire più largamente possibile gli insegnanti, i genitori, gli studenti, le organizzazioni sindacali in difesa della scuola pubblica. Il “Manifesto dei 500” ha organizzato in questi anni manifestazioni, assemblee, riunioni pubbliche, conferenze in tutta Italia e ha promosso delegazioni che sono state ricevute in Parlamento, al Ministero e a Palazzo Chigi. Insieme al “Coordinamento insegnanti e genitori” di Roma e Firenze e a rappresentanti di altri gruppi, associazioni, sindacati di tutta Italia, ha dato vita ad un “Comitato Nazionale di collegamento per la difesa della scuola pubblica”. Dopo aver raccolto più di 25.000 firme sull’“Appello per l’abrogazione della riforma Moratti” adottato da ins. e gen. di Varese, Lodi, Parma, Pisa, Firenze, Ravenna, Milano, Torino, il “Manifesto dei 500” con la delegazione di Torino, Milano, Varese, Parma, Genova, Reggio Emilia, Lodi, Arezzo che l’11 dicembre e il 12 gennaio è stata ricevuta al Senato e alla Camera (verbali disponibili sul sito) è impegnato a costituire l“Incontro Nazionale dei delegati delle scuole e delle città”, per il ritiro del decreto, per l’abrogazione della legge, per l’unità”. Tutte le iniziative sono completamente autofinanziate.
Contatti: Lorenzo Varaldo, c/o sc. el. “S. Aleramo”, v. Lemie, 48, 10149 Torino. E.mail: [email protected]  Sito Internet : http://manifestodei500.altervista.org
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