Dichiarazione adottata sugli scioperi indetti in questo periodo.

“Manifesto dei 500 per il ritiro della riforma dei cicli e la difesa della scuola pubblica”

Dichiarazione adottata il 2 novembre 2001 dal comitato nazionale del “Manifesto dei 500” sugli scioperi indetti in questo periodo.

“Il “Manifesto dei 500” ha promosso e ha diffuso in queste settimane l’appello approvato a Firenze il 5 ottobre 2001 dal “Comitato Nazionale di collegamento per la difesa della scuola pubblica”, appello che si pronunciava per lo sciopero generale contro la Finanziaria (vedi nota).

Di fronte all’evoluzione della situazione e in particolare agli scioperi indetti  per il 12 novembre, nonché alle modifiche alla Finanziaria annunciate dal ministro, prendiamo posizione:
le modifiche annunciate non sono assolutamente sufficienti per revocare la mobilitazione e la richiesta di sciopero; le aspirazioni alla difesa della scuola pubblica della maggioranza degli insegnanti e dei genitori non possono considerarsi soddisfatte da queste modifiche.
Esse infatti prevedono comunque:
       un nuovo metodo di calcolo degli insegnanti da attribuire alle scuole basato su più parametri ma con esclusione dell’unico riferimento che può garantire la qualità della scuola, e cioè il numero delle classi esistenti. L’abolizione di questo parametro, già attaccato dai governi precedenti, apre la strada alla disarticolazione completa dell’attività didattica, all’imposizione dei gruppi flessibili o all’aumento degli alunni nelle classi;
       la riduzione drastica degli organici (Il “Sole 24 Ore” riporta l’intenzione del ministro di ridurre dal 90% all’80% la spesa relativa agli organici rispetto al totale della spesa scolastica, fermo restando il totale complessivo);
       la conferma del “nuovo” esame di maturità in cui si eliminano i membri esterni;
       l’assoluta mancanza di stanziamenti per l’adeguamento dei salari alle medie europee e per il recupero del potere d’acquisto reale perso in questi anni;
       la “riduzione” a 15 giorni del periodo in cui non si nominano i supplenti nelle medie e nelle superiori, mentre per le materne e le elementari la normativa resterebbe quella vigente.

Poiché queste modifiche non cambiano la sostanza dell’attacco alla scuola pubblica contenuto nella Finanziaria, noi manteniamo le nostre posizioni: l’unica soluzione è lo sciopero generale unito di tutti gli insegnanti e di tutte le organizzazioni sindacali, nella stessa data e per tutta la giornata.

La divisione non può che giovare al governo: indipendentemente e nel rispetto delle posizioni personali che ogni insegnante assumerà in occasione degli scioperi del 12/11, noi continueremo a batterci per il ritiro integrale dei provvedimenti della Finanziaria e per la difesa della scuola pubblica.
Invitiamo gli insegnanti e i genitori a restare uniti su questi punti e a continuare a inviare alle segreterie sindacali l’appello per un unico sciopero generale di tutto il giorno.

Il gruppo organizzativo del “Manifesto dei 500”,
riunito ad Abbiategrasso (Mi), il 2 novembre 2001

Nota. Il “Comitato di collegamento per la difesa della scuola pubblica” si è costituito a Roma il 23 giugno scorso al termine di un incontro nazionale che aveva visto la partecipazione di insegnanti e genitori di tutta Italia, di responsabili sindacali e di associazioni, di rappresentanti di movimenti e partiti. L’iniziativa dell’incontro nazionale era stata presa dal “Manifesto dei 500” e dal Coordinamento insegnanti-genitori di Roma. Il 6 ottobre 2001 il Comitato ha svolto a Firenze il suo primo incontro, al termine del quale è stata approvata la mozione per lo sciopero generale. Il Comitato si è dato appuntamento per il 24 novembre, sempre a Firenze, per discutere un appello generale di difesa della scuola pubblica sul quale iniziare una campagna di adesioni in tutta Italia. Il “Manifesto dei 500” e i Coordinamenti insegnanti-genitori di Roma e Firenze sono stati incaricati di coordinare i lavori.

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