Dichiarazione adottata dal comitato nazionale a seguito delle elezioni del 13 maggio 2001

“Manifesto dei 500 insegnanti e genitori per il ritiro della riforma dei cicli”

Dichiarazione adottata dal comitato nazionale a seguito delle elezioni del 13 maggio.

Il 2 novembre scorso un lavoratore sconosciuto, elettore dei DS, intervenendo su Internet, scriveva le seguenti parole indirizzate al sito dei dirigenti del suo partito: “Fermate la riforma dei cicli prima che sia troppo tardi. Adesso bisogna fermarla. Inventatevi un modo per uscire da questo pasticcio che rischia di farci perdere ancora, come le regionali con il concorsone. Inventatevi un modo (…), ma fate capire che la riforma dei cicli non si farà. (…) Fatela andare nel dimenticatoio (…) Chiamate D’Alema: fategli vedere i sondaggi su quello che pensano i professori. Non li avete? Portatelo in una scuola!) (…) Scusate lo sfogo, ma fa rabbia vedere che con tutto quello che non funziona nella scuola si filosofeggia a vanvera. Cominciamo a far arrivare la carta igienica nelle scuole, che adesso la devono portare i genitori. Lo sapete?”.

Il messaggio completo è ancora disponibile (al 14 maggio 2001) sul sito dei DS.
Come tutti sanno, i DS e il governo hanno ignorato totalmente, sprezzanti di ogni democrazia, questo messaggio, i sondaggi, le nostre delegazioni, le migliaia di firme che in questi mesi e anni sono arrivate da tutta Italia. Non solo: sprezzante fino all’ultimo, il ministro ha annunciato l’11 aprile che avrebbe ignorato il parere del CNPI (vedi dichiarazione dell’11/4) e, ancora a pochi giorni dalle elezioni, aveva dichiarato: “La riforma si farà, i risultati delle elezioni non c’entrano: è il parere del Consiglio di Stato quello che conta”.
Dopo aver provveduto in questi anni a eliminare il limite massimo di alunni per classe, ad abolire il tetto di 20 alunni nelle classi con portatori di handicap, a eliminare le supplenze, a sopprimere migliaia di posti di sostegno, a tagliare (nel settembre scorso) il 65% dei finanziamenti alle scuole, ad approvare la legge di “parità” con le scuole private, a sostenere il “buono scuola” nel Veneto e i finanziamenti alle scuole private dell’Emilia-Romagna, il governo ribadiva, a pochi giorni dalle elezioni, la sua intenzione nel portare a termine il colpo finale di distruzione del sistema scolastico pubblico italiano.

Come previsto dallo sconosciuto lavoratore che si indirizzava ai DS nel novembre scorso, il governo ha perso le elezioni anche a causa di questa politica ed è quindi completamente responsabile della vittoria delle destre.
La reazione e la mobilitazione contro la “riforma dei cicli” e la politica scolastica del governo sono state talmente forti che Berlusconi ha dovuto annunciare che sospenderà questa legge. Ma di fronte al programma elettorale complessivo per la scuola presentato da Berlusconi, nessuno può essere contento di quello che si prospetta. Un altro attacco violentissimo è previsto contro la scuola pubblica per i prossimi anni, e questa prospettiva ci pone di fronte all’esigenza di unire le forze, discutere apertamente i problemi posti e rilanciare la nostra lotta in difesa della scuola pubblica.
Oggi è necessario proseguire la mobilitazione perché si arrivi davvero all’abolizione completa della “riforma” dei cicli, ma non possiamo nasconderci che altri gravissimi pericoli sono all’ordine del giorno.

Di fronte alle politiche di distruzione della scuola pubblica che il centro-sinistra ha portato avanti in questi anni e che la destra programma, noi pensiamo che sia necessario fare un bilancio e confrontarsi nel modo più ampio possibile su quali iniziative assumere.
Noi ci siamo sempre battuti per promuovere l’unità tra gli insegnanti, i genitori e le organizzazioni, a partire dai sindacati. E’ in questa prospettiva che rilanciamo oggi l’invito rivolto a tutti i gruppi, le associazioni, i comitati, i sindacati: rispondete alla “Lettera aperta”, aderite all’incontro nazionale del 23 giugno, apriamo la discussione su come difendere insieme la scuola pubblica.

 

Il “Manifesto dei 500”, 16 maggio 2001

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