40 mila a Torino: mai visto, ora lo sciopero unito!

Quattro gatti? 40 mila nell’unità a Torino cambiano le cose!

40.000 insegnanti, genitori, cittadini hanno manifestato oggi a Torino nell’unità di CGIL, CISL, UIL, SNALS, COBAS, CUB, GILDA, con le associazioni « Coordinamento Genitori », « Manifesto dei 500 », « Cocise », « Coordinamento Genitori Democratici ».
Dietro gli striscioni, i cartelli, i manifesti, le vignette di decine e decine di scuole, con interi pullman arrivati dalla provincia, tutti uniti hanno detto: « Ritiro del decreto sul « maestro unico ». Ritiro dei tagli. Ritiro della Legge Aprea. Difesa e riconquista del vero Tempo Pieno. STOP alla distruzione della scuola pubblica ». Insegnanti, genitori, cittadini, dirigenti sindacali, hanno detto: « Sciopero generale subito, nell’unità ».
E’ questo il primo messaggio che Torino manda a tutto il Paese.
Ciò che è stato realizzato qui non ha alcun motivo di non essere esteso a tutte le città, a tutte le province, a tutti i comuni, dal nord al sud dell’Italia, in un unico giorno, con un unico sciopero.
40 mila dimostrano che con l’unità tutto è possibile.
Il corteo era previsto da Piazza Castello alla sede RAI, per imporre un’informazione che troppo spesso non è corretta. Ma non siamo stati noi a dover andare alla RAI, è la RAI che è dovuta venire da noi!
Il corteo era infatti talmente grande che da Piazza Castello non poteva passare nelle vie che portavano alla RAI e non poteva essere contenuto entro il percorso progettato. Si è allora proseguito per via Po, poi per Piazza Vittorio, poi per Corso San Maurizio, per il viale dei Giardini Reali. Ma quando il corteo, attraverso questi viali, è ritornato in Piazza Castello, la coda della manifestazione aveva appena iniziato a muoversi!
Questi sono i fatti, e questi fatti sono la risposta più chiara e più netta alla propaganda del governo, della Gelmini, all’arroganza di chi parla di « quattro gatti », di « quattro frange » o si permette di dire che « bisogna comprare lavagne luminose nelle scuole », mentre liquida 87.500 posti di insegnamento. Al posto delle lavagne luminose, in corteo c’erano invece persone di tutte le idee, di tutte le provenienze, di diversa estrazione sociale: che il governo si regoli.
Al termine degli interventi dei rappresentanti delle associazioni e dei sindacalisti è stato annunciato lo sciopero generale della scuola.
Noi diciamo: ora più che mai vogliamo che tutti si uniscano in un’unica data. Gli insegnanti, i genitori, i cittadini chiedono questo e Torino dimostra ciò che vorrebbe dire.
Questo 4 ottobre resterà nella storia della nostra città. Mai si era vista una simile manifestazione per la scuola pubblica, mai si era realizzata una simile unità tra sigle e persone che hanno idee e analisi anche diverse, ma hanno saputo unirsi di fronte al pericolo comune.
Come è stato detto dal palco in conclusione: che il governo lo sappia, questo non è che l’inizio.
Non siamo in lutto, siamo in lotta!

« Manifesto dei 500 », 4 ottobre 2008

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