Alcune lezioni evidenti sull’Autonomia differenziata dall’epidemia del Coronavirus

“Comitato Nazionale per il ritiro di qualunque Autonomia differenziata, l’unità della Repubblica e la rimozione delle diseguaglianze”

Il “Comitato Nazionale per il ritiro di qualunque Autonomia differenziata, l’unità della Repubblica e la rimozione delle diseguaglianze” si unisce a tutti gli inviti giunti dalla comunità scientifica e dalle istituzioni della sanità a rispettare scrupolosamente le misure di contenimento della diffusione del corona virus.

Nella situazione preoccupante d’emergenza che si è determinata registriamo come diverse voci sia siano sollevate per sottolineare l’importanza di una gestione centralizzata e unitaria della crisi. Alcune di queste voci hanno anche messo in evidenza i problemi creati da un sistema sanitario che è già ampiamente regionalizzato e frammentato. Walter Ricciardi, docente di Igiene alla Cattolica e membro del Comitato esecutivo OMS ha sottolineato: “…la mancanza di una linea di comando unica a fronte di una frammentazione regionale…” e che mentre  “Francia e Gran Bretagna hanno una linea unica, condivisa su tutto il territorio, l’Italia ha invece una linea declinata dalle regioni”, aggiungendo che per fronteggiare il rischio epidemia sono necessarie “scelte adeguate dal punto di vista dell’evidenza scientifica, in modo tempestivo e coordinato su tutto il territorio nazionale”.

Aggiungiamo che negli ultimi venti anni è venuto meno un serio lavoro di prevenzione, che la Sanità pubblica è stata trascurata mentre, in particolare nelle regioni più colpite, si è favorita la sanità privata (in questo momento del tutto latitante), che il Servizio Sanitario Nazionale è stato drammaticamente definanziato con fortissimo depauperamento di personale e mezzi. Tutto ciò sta costringendo lavoratori e lavoratrici a turni massacranti.

Sta emergendo ora la scarsità di attività di educazione sanitaria e prevenzione da parte delle regioni: se si considerano i dati vaccinali degli ultimi anni per l’influenza stagionale, essi sono di gran lunga al di sotto del minimo vaccinale (75%) necessario per ridurre complicanze e mortalità nella categoria esposta degli ultra 65enni. Tra l’altro le regioni dove le vaccinazioni sono tra le più basse sono proprio la Lombardia e il Piemonte (dopo la provincia di Bolzano che ha la copertura peggiore).

Il Coronavirus è una malattia zoonotica così come la maggior parte delle malattie infettive che colpiscono la nostra specie, e come saranno quelle con cui avremo a che fare negli anni a venire, anche a causa delle variazioni indotte dai cammbiamenti climatici.

Da qui l’importanza di non sottovalutare la diffusione delle malattie infettive mettendo in atto un sistema di interventi che coordini sanità e prevenzione animale ed umana, la interdisciplinarità delle professioni sanitarie, l’igiene e la tracciabilità degli alimenti, e tutto ciò che previene l’emergere delle patologie, anzichè dover intervenire quando la malattia è conclamata.

La regionalizzazione della Sanità ha portato inoltre al depotenziamento degli organi centrali come il Ministero della Sanità e l’Istituto Superiore di Sanità, che, soprattutto nei primi giorni, hanno mostrato lacune nella comunicazione e sono stati quasi sopravanzati dal prevalere delle dichiarazioni dei Presidenti delle regioni e dall’informazione dei media. Quest’insieme ha prodotto confusione e poca trasparenza provocando un vero e proprio stato di eccezione, con gravi limitazione dei movimenti e una sospensione del normale funzionamento delle condizioni di vita e di lavoro in intere regioni.

In campo sanitario si è già andati fin troppo lontani con la regionalizzazione, un solo altro passo potrebbe essere fatale.

Questa vicenda oltre a dimostrare l’assoluta necessità di fermare ogni processo di Autonomia differenziata per quanto riguarda la sanità, dimostra altresì come tutte le altre materie per le qual si richiede maggiore autonomia possano andare incontro a problemi enormi. Infrastrutture, energia, istruzione, ambiente, beni culturali…: c’è bisogno di disastri per capire che nulla può essere regionalizzato?

Più che mai ci rivogliamo al governo, al Ministro della Sanità, ai parlamentari, agli eletti nelle Regioni: fermatevi prima che sia troppo tardi!

Le richieste delle Regioni, la Legge quadro, le ipotesi di Intese vanno ritirate!

L’Esecutivo del Comitato Nazionale, 27 febbraio 2020

17 marzo: una delegazione sarà ricevuta dal Ministro Boccia

DichiarazioneEsecutivo150220

Proprio mentre si moltiplicano le voci su un nuovo possibile testo del progetto di Legge quadro per l’Autonomia differenziata, il ministro ha finalmente risposto alla richiesta di ricevere una delegazione del “Comitato Nazionale per il ritiro di qualunque Autonomia differenziata” e ha fissato l’incontro per il prossimo 17 marzo.

Pubblichiamo la dichiarazione che il Comitato Nazionale ha approvato sabato scorso, 15 febbraio, che fa il punto della situazione, partendo proprio dall’importanza di questo incontro.

Più che mai, ritiro della Legge Quadro, No all’Autonomia differenziata

Appello ritiro Legge quadro

Dichiarazione delegazione di Torino

I presidi che si sono tenuti in tutta Italia dal 16 al 22 gennaio sono stati un altro momento molto importante di mobilitazione per il ritiro dell’Autonomia differenziata. Molti presidi si sono conclusi con delegazioni ai prefetti o ai consigli regionali. La base di questi incontri è stata l’Appello per il ritiro della Legge Quadro, lanciato dal Comitato Nazione per il ritiro di qualunque Autonomia differenziata insieme alla Rete dei numeri pari.

Come a dicembre con la “Staffetta per l’unità della Repubblica e i diritti uguali per tutti”, dal nord al sud del Paese i presidi hanno rappresentato la volontà di battersi contro una divisione artificiale, che nessuno vuole, e che se raccoglie qualche consenso è solo perché un silenzio quasi totale sull’argomento impedisce ai cittadini di conoscere ciò che si prepara.

Invitiamo tutti a visitare il sito perilritirodiqualunqueautonomiadifferenziata nel quale sono publicate le foto dei presidi che hanno attraversato l’Italia.

Da parte nostra pubblichiamo la dichiarazione della delegazione di Torino che è stata ricevuta dal capo di gabinetto del Prefetto e l’Appello per il ritiro della Legge Quadro.

Da oggi, presidi al via in tutta Italia

Volantino Torino

Sono partiti oggi in tutta Italia i presidi e i sit-in davanti alle Prefetture e alle Regioni, per il ritiro della Legge Quadro e di qualunque progetto di Autonomia differenziata.
Pubblichiamo il volantino del Presidio di Torino di lunedì prossimo che si terrà a partire dalle 17 davanti alla Prefettura (Piazza Castello 201).
Fin d’ora il Prefetto ha annunciato che riceverà una delegazione.
Vi invitiamo dunque d essere presenti per costruire insieme il successo dell’iniziativa.
Partecipate alle iniziative delle vostre città, consultate il sito perilritirodiqualunqueautonomiadifferenziata per conoscere luoghi e orari! 

Presidi e sit-in in tutta Italia: NO alla Legge Quadro sull’Autonomia differenziata!

Nei prossimi giorni si svolgeranno in diverse città italiane, su iniziativa del Comitato Nazionale per il ritiro di qualunque Autonomia differenziata, presidi e sit-in davanti alle Regioni e/o alle Prefetture per manifestare l’opposizione generale al processo in atto e più in particolare alla Legge Quadro che il governo ha presentato (*), che vorrebbe approvare in tempi brevi e che, lungi dal porre un freno ai pericoli più grandi dell’autonomia differenziata, di fatto aprirebbe le porte ai peggiori scenari che in questi mesi abbiamo denunciato. 

Sul sito perilritirodiqualunqueautonomiadifferenziata potete trovare l’elenco delle iniziative nelle diverse città, elenco che viene aggiornato quotidianamente man mano che altri presidi o siti si aggiungono.  

A Torino, dove come “Manifesto dei 500” siamo più presenti, il Presidio si svolgerà lunedì 20 gennaio, davanti ala Prefettura (piazza Castello 201). 

Invitiamo tutti i nostri contatti ad essere presenti. 

Vi aspettiamo in tutte le piazze, rilanciamo la mobilitazione, per fermare il disastro che l’Autonomia differenziata annuncia e del quale nessuno parla!

(*) Il commento alla Legge Quadro si può trovare sul nostro sito alla pagina del 21 novembre 

Staffetta per l’unità della Repubblica in tutto il Paese!

Volantino Staffetta

Si sta svolgendo in questa settimana, in tutta Italia, l’annunciata “Staffetta per l’unità della Repubblica e i diritti uguali per tutti”, promossa dal Comitato Nazionale per il ritro di qualunque Autonomia differenziata. 

Da Brescia a Catania, da Torino a Bari, da Padova a Roma, passando per tante città di tutto il territorio, si stanno svolgendo fino a sabato prossimo volantinaggi, incontri con la popolazione, lezioni pubbliche, assemblee per sensibilizzare i cittadini attorno ad un tema che i due ultimi governi hanno largamente nascosto al dibattito e che, per quel poco che è stato oggetto di informazione, è stato presentato in modo alquanto distorto e inesatto. 

Per esempio a Torino, ieri, il volantinaggio e la raccolta firme si sono tenuti durante la manifestazione delle cosiddette Sardine che ha visto la partecipazione di 50.000 persone. 

Moltissimi presenti, leggendo il volantino, si sono scandalizzati per ciò che si prepara e per il silenzio attorno a questo attacco micidiale.

Sempre a Torino, un secondo momento di mobilitazione sarà in occasione della manifestazione per il lavoro di CGIl-CISL-UIL di venerdì sera (ore 20, piazza Arbarello).

Al di là di Torino, dove il M500 è più presente, potete prendere visione delle iniziative della Staffetta nelle altre città sul web (perilritirodiqualunqueautonomiadifferenziata) o sulla pagina FB (Contro ogni Autonomia Differenziata).

L’adesione della FLC-CGIL nazionale, giunta in giorni scorsi, rafforza questa Stafffetta e sottolinea il momento grave al quale siamo confrontati. 

A tutti lanciamo l’invito: consultate il web e la pagina FB, partecipate alla Staffetta nella vostra città, scaricate il volantino e diffondetelo nei luoghi di lavoro, nelle assemblee, nei vostri Comuni!

Legge Quadro Autonomia differenziata: il nuovo governo svela il suo volto, uguale al precedente!

Dichiarazione Legge quadro AD

L’8 novembre il ministro Boccia ha presentato una bozza di Legge Quadro “per l’attribuzione alle Regioni di forme e condizioni particolari di autonomia”, ai sensi dell’articolo 116 terzo comma della Costituzione.

Il “Comitato Nazionale per il ritiro di qualunque Autonomia differenziata” ha approvato la dichiarazione che pubblichiamo, che analizza questa bozza di Legge quadro e dimostra, punto per punto, come essa non solo non metta al riparo dai pericoli dell’Autonomia, ma apra proprio la strada ad essi.

La Dichiarazione rilancia la “Staffetta per l’unità della Repubblica e dei diritti uguali per tutti” come prima iniziativa di mobilitazione, dal 9 al 14 dicembre (la Staffetta era già stata decisa dal Comitato riunito a Roma il 9 novembre).

Vi invitiamo a leggere la Dichiarazione, a diffonderla e a organizzare in tutte le città, con i comitati di scopo, questo primo momento di mobilitazione.

Che cosa ci fa la Guardia di Finanza nelle aule?

Dichiarazione Guardia di Finanza-Gioberti

La Guardia di Finanza al liceo Gioberti di Torino: un altro modo di attaccare la credibilità dell’istituzione scolastica

Il nuovo governo deve ritirare subito la norma che rende possibile queste ispezioni

Il Manifesto dei 500 esprime sostegno e solidarietà ai docenti del Liceo Gioberti che hanno subito l’identificazione, per rilevare la presenza a scuola, da parte della Guardia di Finanza. Dopo la sanzione alla professoressa Dell’Aria della scorsa primavera, un altro attacco all’istituzione scolastica.

La Guardia di Finanza si è presentata al liceo con un preavviso praticamente inesistente e ha identificato i docenti anche davanti agli allievi, interrompendo lo svolgimento delle lezioni. 

Si tratta di un provvedimento gravissimo perché è dannoso, lesivo e al tempo stesso inutile. 

È un provvedimento dannoso perchè mina la credibilità della scuola poiché sottende il messaggio, che si tenta di far passare all’esterno, che nella scuola debbano essere stanati i “furbetti del cartellino”. 

È un provvedimento lesivo perché mina la credibilità dell’istituzione scuola e degli insegnanti intaccando pericolosamente la relazione docente-discente e aggiungendosi alle tante misure che sono andate in questa direzione nel corso degli anni. 

È un provvedimento inutile perché la presenza dei docenti nelle classi è già rilevata dalla firma sul registro, dal registro elettronico e dalla subitanea evidenza.

Questo atto è una conseguenza del “Decreto concretezza” licenziato dall’ex ministro del precedente governo Giulia Bongiorno. 

Ma la scuola ha davvero necessità di questa concretezza? No! La scuola ha bisogno concretamente di tutt’altro! 

C’è la necessità di ristrutturare le scuole che cadono a pezzi. 

C’è la necessità di ripristinare migliaia e migliaia di posti del personale ATA per garantire la sorveglianza (poche ore dopo la visita della Guardia di Finanza al Gioberti, un bambino è caduto dalle scale in una scuola di Milano). 

C’è la necessità di restituire pienamente il ruolo istituzionale al sistema scolastico, cosa che passa prima di tutto per l’abrogazione delle misure che l’hanno rimesso in causa, a partire della cosiddetta “buona” scuola, e dal rinnovo dei contratti con aumenti significativi per tutti. 

C’è la necessità di avere le cattedre coperte su tutti i posti (compresi quelli di sostegno) fin dal primo giorno di scuola. 

E c’è la necessità di mantenere unita la Scuola della Repubblica e di ritirare ogni progetto di autonomia differenziata.

Ecco la concretezza di cui ha bisogno la scuola!

Per tutte queste battaglie non c’è che una strada da seguire: la mobilitazione unita su rivendicazioni precise, a partire dalla sospensione immediata di tutti i procedimenti di identificazione nelle scuole ad opera della Guardia di Finanza e quindi dall’abrogazione della relativa norma del “Decreto concretezza”. 

“Manifesto dei 500”, 19 ottobre 2019

Successo della Seconda Assemblea Nazionale per il ritiro di qualunque Autonomia differenziata

Pubblichiamo la Dichiarazione finale della Seconda Assemblea Nazionale per il ritiro di qualunque Autonomia differenziata che si è tenuta a Roma, domenica scorsa 29 settembre.
Nonostante il cambio di governo e nonostante il tema dell’Autonomia differenziata venga presentato dai media e dal governo stesso come uno “scampato pericolo”, i Comitati di scopo che si sono costituiti in questi mesi e le 120 associazioni che avevano aderito all’assemblea di luglio non sono per nulla cadute nella trappola e hanno risposto in massa, partecipando ad una Assemblea che ha coniugato l’approfondimento teorico sui pericoli di oggi e quindi sulla necessità di ribadire il NO a qualunque Autonomia differenziata con la discussione su come rilanciare la mobilitazione.
La Dichiarazione riassume e riprende questi temi.
Vi alleghiamo anche il link della registrazione completa dei lavori, fatta da Radio Radicale.

Buona lettura, buon ascolto e visione, la mobilitazione riparte più forte e cosciente che mai.

Manifesto dei 500, 1 ottobre 2019