Tutti a Roma

“Manifesto dei 500 insegnanti e genitori per il ritiro della riforma dei cicli e la difesa della scuola pubblica”

 

TUTTI A ROMA, LA’ DOVE SI DECIDE, PER DIRE CHIARAMENTE: RITIRO DEL DECRETO CHE ISTITUISCE IL TUTOR, ABROGAZIONE DELLA “RIFORMA”, UNITA’!

A dieci giorni dal 29 novembre le due manifestazioni nazionali convocate a Roma (da CGIL-CISL e UIL) e a Bologna (dal “Coordinamento Nazionale in difesa del Tempo Pieno e Prolungato”) non sono ancora confluite in un’unica manifestazione nazionale, a Roma, per dire chiaramente “Ritiro del decreto applicativo, abrogazione della riforma”.
Non solo: come se non fossero sufficienti la divisione e il disorientamento che si rischiano di creare in questo modo, una terza manifestazione nazionale è stata convocata a Napoli, dai Cobas, nella stessa data!

Infine, altri gruppi e comitati hanno annunciato manifestazioni regionali!
I genitori, gli insegnanti, i cittadini non vogliono questa divisione, non la comprendono, non la giustificano. La stragrande maggioranza ha espresso chiaramente e a più riprese il suo mandato: unità, una sola manifestazione, ritiro del decreto, abrogazione della legge.

In questi giorni abbiamo ricevuto decine di mozioni, lettere, prese di posizione scandalizzate per la divisione che si prepara.
Noi ci rivolgiamo prima di tutto a questi genitori, a questi insegnanti, a questi cittadini: se gli organizzatori arriveranno davvero a dividere, se avranno il coraggio, in un momento così grave per la scuola italiana, di realizzare ben due o tre manifestazioni nazionali, noi non lasciamoci prendere da questa logica.
Tre manifestazioni sono una trappola micidiale che rischia di portare il grande movimento che si è espresso contro la riforma all’impasse: non cadiamo in questa trappola.
Agli organizzatori delle diverse manifestazioni lanciamo ancora l’appello: siete ancora in tempo, realizzate l’unità.

Per parte nostra, nel rispetto di tutte le opinioni, prendiamo una posizione che sottoponiamo alla libera discussione.
Noi saremo a Roma, là dove si decide, dove c’è il Parlamento e il governo, nel momento in cui il decreto applicativo dovrà passare alle Commissioni parlamentari, per dire prima di tutto a chi decide, a chi ha la possibilità di aprire la strada ad uno stop alla riforma: votate NO al decreto.
Se si tratta davvero di fare tutto il possibile per il ritiro del decreto e per l’abrogazione della legge, quale motivo ci sarebbe per non andare dove c’è il Parlamento e il Governo a manifestare, a portare le nostre parole d’ordine, a riempire la manifestazione della volontà della maggioranza?
Quale sarebbe il motivo per rinunciare a tutto ciò, per rinunciare a realizzare l’unità?

CGIL-CISL e UIL hanno convocato la manifestazione “per la difesa delle scuola pubblica”, per “contestare la riforma”.
Tuttavia diversi dirigenti sindacali di CGIL-CISL e UIL che parteciperanno alla manifestazione di Roma hanno preso posizione in modo chiaro. Per esempio Chiara Profumo, segretario della CGIL-Scuola di Torino, si è espressa chiaramente per il ritiro e l’abrogazione, votando una mozione in questo senso in un’assemblea di Torino. Ad Arezzo i dirigenti di CGIL-CISL e UIL, con i rappresentanti dei COBAS, hanno firmato una mozione per il ritiro del decreto e l’abrogazione della legge.
Quale sarebbe dunque il motivo per rinunciare a riempire la manifestazione di Roma di queste parole d’ordine?
Quale sarebbe il motivo per cui portare migliaia di persone da un’altra parte?
Altre volte qualcuno ha convocato manifestazioni in difesa della scuola pubblica, ma con parole d’ordine non completamente chiare o da noi condivisibili al 100%.
Ma in tutte queste occasioni, pur non essendo direttamente promotori delle iniziative, noi abbiamo sempre deciso di partecipare, di non dividere, di costruire l’unità portando dentro le manifestazioni la volontà della maggioranza.

Il “Manifesto dei 500” non è un sindacato. E’ uno strumento per battersi per l’unità per l’abrogazione della “riforma” e il ritiro del decreto.
Per questo noi pensiamo che oggi il nostro posto sia a Roma, nella manifestazione del 29 novembre, per far valere con tutta la forza che avremo la nostra posizione: dirigenti, esprimetevi per il ritiro del decreto, per l’abrogazione della legge.
A tutti diciamo: la lotta per l’unità non è che all’inizio.
Il “Manifesto dei 500” rilancia la mobilitazione sulla linea che ha promosso in tutti questi mesi: convocare le assemblee nelle scuole e nelle città, discutere e mettere ai voti mozioni che si esprimano chiaramente per il ritiro del decreto, per l’abrogazione della legge e che su questa base si indirizzino ai dirigenti sindacali per dire: “realizzate l’unità, preparate lo sciopero generale”.

E’ in questa direzione che cominciamo immediatamente a preparare l’“Incontro Nazionale dei delegati delle scuole e delle città”, per il ritiro del decreto, per l’abrogazione della legge, per l’unità e fissiamo fin d’ora le assemblee dei delegati delle province di Torino (4 dicembre, ore 17.30, sc. el. Aleramo), Milano, Varese.
A tutti lanciamo il nostro invito: sfilate con noi alla manifestazione di Roma!
Convocate le assemblee nelle scuole e nelle città, preparate l’Incontro Nazionale!

Manifesto dei 500, 19 novembre 2003

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