Sentenza contro i diplomati magistrali: ci vuole una soluzione subito

Conferme in ruolo e riconoscimento del diritto al ruolo per non gettare le scuole nel caos

Il caso ha voluto che la sentenza dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato che nega il diritto dei diplomati magistrali precedenti al 2001-2002 di accedere alle GAE (Graduatorie ad Esaurimento) arrivasse giusto pochi giorni prima dell’annuncio della fine della legislatura.

Si è trattato di un caso, certo, ma emblematico: questa sentenza rappresenta l’ultima micidiale conseguenza della volontà politica di portare avanti costi quel che costi, contro il parere e la volontà di tutto il mondo della scuola, la “riforma” Renzi, con tutti i suoi corollari di misure reazionarie mescolate ad altre che si annunciavano fin dall’inizio – e ora si dimostrano – frutto di superficialità, presunzione e ignoranza su come funziona realmente il mondo della scuola pubblica.

Si è voluto annunciare al mondo che il problema del precariato sarebbe stato risolto con un colpo di bacchetta magica e ora ci si ritrova con una situazione che, se non sarà affrontata e sanata immediatamente, produrrà più precariato, più instabilità delle cattedre, più dislocazione del sistema di prima, il tutto sulla pelle dei diritti di decine di migliaia di insegnanti colpiti dalla sentenza!

Questo problema non riguarda infatti solo gli insegnanti toccati dal giudizio dell’adunanza Plenaria, ma tutto il mondo della scuola che rischia di essere gettato nel caos. E’ sufficiente riflettere su quante classi perderebbero i loro docenti (dopo che ormai da due o tre anni stanno svolgendo con professionalità il loro lavoro, tanto da essere confermati in ruolo) e sulle decine di migliaia che ritornerebbero nel “girone” delle graduatorie d’istituto, cioè nella girandola delle assegnazioni che si definiscono ad ottobre, novembre, dicembre…, per comprendere ciò che si prepara se un provvedimento immediato non pone rimedio alla situazione.

Il “Manifesto dei 500”, nell’unirsi alle iniziative in corso da parte dei diplomati magistrali, chiede alle organizzazioni sindacali che si realizzi subito l’unità della mobilitazione per arrivare ad una soluzione politica immediata, prima che sia troppo tardi.

Nello spirito che da sempre ha animato la nostra associazione, la soluzione deve mettere insieme i diritti sacrosanti di chi è già stato immesso in ruolo ed ha addirittura superato un anno di prova (e, tra l’altro, non ha potuto nemmeno accedere all’ultimo concorso, proprio perché in ruolo!), quelli di chi da anni insegna con professionalità e competenza pur essendo ancora precario e nello stesso tempo è necessario garantire che il sistema nel suo complesso sia messo nelle condizioni di recuperare stabilità e credibilità.

La legislatura è finita, ma il governo è in carica, come ha dichiarato Gentiloni. 

Che si arrivi dunque subito ad un provvedimento in grado di confermare al loro posto, senza  ulteriori procedure o corsi, tutti gli insegnanti immessi in ruolo e nello stesso tempo aprire una prospettiva per gli altri. 

Manifesto dei 500”, 2 gennaio 2018

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