Lettera aperta agli organizzatori del Terzo Forum Mondiale dell’Educazione

Entente Internationale des Travailleurs e des peuple –
Intesa Internazionale dei Lavoratori e dei Popoli

LETTERA APERTA AI PARTECIPANTI DEL
“FORUM MONDIALE DELL’EDUCAZIONE DI PORTO ALEGRE”

Cari amici, cari compagni,
come sindacalisti e militanti del settore dell’Educazione ci indirizziamo a voi per un dialogo che noi riteniamo necessario.

Dal 29 al 31 luglio si terrà a Porto Alegre (Brasile) il Terzo Forum Mondiale dell’Educazione che avrà come testi di convocazione e di preparazione le dichiarazioni adottate nelle precedenti sessioni e in particolare l’incontro preparatorio che si è tenuto dal 1° al 4 aprile a San Paolo con il tema “Educazione cittadina per una città educatrice”.

È evidente che nel mondo attuale noi subiamo un’offensiva di distruzione dei diritti sociali e della sovranità dei popoli, camuffata dietro lo slogan “mondializzazione”, che pretende di conservare i privilegi dei grandi proprietari dei mezzi di produzione, spingendo l’umanità verso la guerra e la regressione sociale, rimettendo in causa tutti i diritti conquistati attraverso la lotta dei lavoratori e dei popoli.

Le lavoratrici e i lavoratori del settore dell’Educazione partecipano alla resistenza dei lavoratori e dei popoli contro questa offensiva di distruzione. (…)

L’insegnamento pubblico, laico e gratuito, a tutti i livelli, come conquista sociale è (infatti) uno dei bersaglio di questa offensiva distruttrice. Le forme della distruzione pianificata si concretizzano in: tagli nei budget pubblici destinati all’insegnamento pubblico, nelle privatizzazioni che rimettono in causa la gratuità della scuola obbligatoria, nella distruzione dei diplomi e delle qualifiche.

La convocazione del Comitato Organizzatore di San Paolo sottolinea che:

gli insegnanti e gli educatori del mondo intero cercano di unire le forze per la costruzione di una piattaforma di lotta che difenda l’educazione come un diritto sociale inalienabile e non ridotto alla condizione di merce sul mercato. Orientandosi verso i principi e gli obiettivi del Forum sociale mondiale, il Forum Mondiale dell’Educazione si costituisce come un grande movimento intorno ad una causa comune: un’altra educazione è possibile”.

Noi poniamo la questione: ci può essere un modo di intendere l’educazione come “diritto sociale inalienabile, che mai sia ridotto alla condizione di merce acquistabile” diverso dalla lotta per il rispetto del diritto all’insegnamento pubblico gratuito?

Per noi, e pensiamo anche per i lavoratori della scuola che sono impegnati nella difesa della democrazia e del progresso sociale, è evidente che la risposta è “no”.

Si pone allora questa domanda: perché nella convocazione del Forum Mondiale dell’Educazione di San Paolo, che parla di “progetto di educazione globale”, “un’altra educazione è possibile”, non c’è alcuna menzione della difesa dell’insegnamento pubblico?

Noi tutti sappiamo che le multinazionali vedono l’Educazione come un mercato da miliardi di dollari che sfuggono ancora oggi al loro controllo totale. È proprio per questo che è necessaria la più ferma opposizione alla privatizzazione dell’insegnamento pubblico e al suo smantellamento, quale che sia la forma in cui avviene: insegnamento privato, dequalificazione delle scuole pubbliche, contratti tra Università e Aziende private o con ONG, distribuzione di fondi pubblici a istituzioni private.

Perché, allora questa assenza? La risposta a questa domanda la possiamo leggere nel testo della convocazione:

Il segno distintivo di questo Forum è quello della ricerca della garanzia dei diritti sociali per tutti, per dei progetti emancipatori nei diversi spazi educativi formali, non formali e informali, il cui obiettivo è l’educazione cittadina per costruire la città educatrice” (il neretto è nostro).

Che cosa significa? Le parole hanno sempre un significato e, qui, esse riprendono i termini usati dalla Banca Mondiale, dall’UE, dall’OMC, dall’OCDE e da tutti i governi che applicano una politica di distruzione della scuola pubblica, propugnando l’importanza dei “diversi spazi educativi formali, non formali ed informali”.

Per esempio nel rendiconto OCSE sull’educazione del 1998 si dice: “è permesso che l’apprendimento avvenga in contesti multipli, formali e informali” precisando che “la globalizzazione – economica, politica e culturale – rende obsoleta l’istituzione impiantata localmente ed ancorata ad una determinata cultura che noi chiamiamo Scuola e Professori”.

Se gli spazi “formali” comprendono l’insegnamento privato (dove, evidentemente l’educazione è una merce che si può vendere e comperare), gli spazi “non formali e informali”, per definizione, sono al di fuori di qualsiasi regolamentazione pubblica e rafforzano l’obiettivo di distruzione della scuola intesa come pubblica istituzione. Nello stesso tempo le aziende, le chiese, le ONG sono chiamate ad essere gli “attori dell’educazione non formale” disimpegnando lo Stato dal suo dovere di garantire il diritto all’Istruzione pubblica, laica e gratuita a tutti i livelli.

Quanto poi alla formazione “informale”, che cosa si capisce, se non che con “la formazione permanente”, che si discute all’OMC con il sostegno entusiasta dei capitalisti, gli individui saranno considerati come “risorse umane” riciclabili, con dei salari sottomessi alle esigenze dell’azienda, così preparando la flessibilizzazione dei loro stessi diritti?

Questa politica conduce alla diretta messa in discussione della formazione integrale nel quadro della scuola pubblica, a beneficio del lavoro precoce (compreso quello infantile). Essa rimette in discussione il diritto universale all’educazione pubblica formale, che garantisce i diplomi e le qualifiche che valorizzano la forza lavoro.

Per l’insegnamento pubblico e gratuito,
finanziamenti pubblici solo per la scuola pubblica.

Tra i 60.000 partecipanti che gli organizzatori sperano di accogliere al 3° Forum mondiale dell’Educazione che si terrà a Porto Alegre nel luglio prossimo, saranno presenti sindacalisti e addetti ai lavori che sono ideologicamente orientati verso la difesa dei lavoratori e dei popoli, verso la difesa del diritto ad una scuola pubblica, laica e gratuita a tutti i livelli, e quindi in difesa della scuola pubblica.

È a voi che ci rivolgiamo per mettervi in guardia da questo tipo di Forum, che rivendica dei “principi e obiettivi dei Forum Sociale Mondiale” (convocazione del FME, San Paolo).

Dissolvendo le distinzioni tra gli interessi contrapposti dei lavoratori e quelli dei capitalisti in quella che è chiamata “società civile” – dove si ritrovano insieme le grandi multinazionali, le fondazioni private la Banca Mondiale, i governi, le ONG, fino ai sindacati dei lavoratori della scuola – i principi e gli obiettivi del FSM si riassumono in uno slogan: “dare un volto umano alla mondializzazione”!

Colleghi educatori, il capitalismo non si “umanizza” !: oggigiorno si tratta della lotta contro una furia distruttrice mai vista prima d’ora, una lotta per preservare le vecchie conquiste, come il quadro formale della scuola pubblica e gratuita, che riceva fondi pubblici sufficienti a pagare il suo personale e a rispondere al diritto di ogni cittadino a ricevere un insegnamento di qualità.

La politica della “società civile”, dell’ “educazione del cittadino” che dimentica la difesa della scuola pubblica crea un terreno fertile alla propagazione d’idee e proposte del tipo “progetti di emancipazione nei diversi spazi educativi formali, non formali e informali”.

A partire di qui, in effetti, tutto è possibile: una scuola privata può essere “emancipatrice”, un corso di riconversione di mano d’opera organizzato dall’azienda anche. I sindacati, ad esempio, invece di concentrare le loro energie nel richiedere che l’insegnamento sia pubblico e gratuito e che i fondi pubblici vadano unicamente alle scuole pubbliche, sono invitati a istituire e a promuovere dei loro “progetti di educazione emancipatrice”.

Nel luglio prossimo a Porto Alegre si terrà anche il 4° Congresso dell’Internazionale dell’Educazione, organizzazione che ha dei sindacati affiliati in tutti i continenti, sul tema “l’Educazione per il progresso globale”. Le questioni poste in questa Lettera Aperta saranno proposte anche a questo congresso.

È per questi motivi che noi vi mandiamo queste riflessioni, perché noi consideriamo quanto mai necessaria l’unità dei lavoratori del settore dell’Educazione e dei loro sindacati per dire:

No alla privatizzazione e alla deregolamentazione dell’insegnamento!

Difesa dell’insegnamento pubblico e gratuito,
come un dovere dello stato e un diritto del cittadino!

I fondi pubblici solo alle scuole pubbliche!

I denari per le scuole e i servizi pubblici,
non per la guerra e il pagamento dei debiti internazionali!

Tra le prime firme:

Brésil : Professora Mazé Favarão (Vereadora PT Osasco, SP) – Julio Turra (Diretor Executivo CUT Nacional) – José Jorge Maggio (Diretor do Sinpro ABC, SP) – Cleide Rosa (APEOESP, regional Osasco, SP) – Eudes Baima (Diretor do ANDES-Sindicato Nacional, Ceará) – Josenildo Vieira (Diretor da CUT-PE e Sinpro Pernambuco) – Luiz Gomes (Diretor do SINTEP de Maceiõ, AL) – Carlos Recacho (Diretor da CUT PR, APP Paranã) – João Bosco (CUT DF e Sinpro DF, Brasília) – Cely Taffarel (Diretora do ANDES-SN e APUF Bahia) – Juanito Vieira (APES de Juiz de Fora, MG).

France : Paul Barbier, syndicaliste enseignant – Jean-Marc Bouchet, syndicaliste formation continue pour adulte – Marie-Edmonde Brunet, segretaire national CGT-FO-enseignante – François Chaintron, syndicaliste enseignant – Jacques Paris, segretaire national CGT-FO-enseignant – Hubert Raguin, syndicaliste enseignant.

Gran Bretagna : Helen Peters, segretaria aggiunta della sezione Natfe, Università di Londra – Sue Wicks, Università di Leeds.

Belgio: Philippe de Menten, presidente CGSP scuola Cocof – Nadine Negelmann, presidente CGSP scuola schaerbeek (Bruxelles)

Portogallo: Ana Paula Amaral, insegnante scuola secondaria, delegata sindacale della Federazione Nazionale dei professori (SPGEL) – Carmelinda Pereira, insegnante scuola primaria, delegata sindacale SPGEL, ex deputato – Joaquin Antonio C. Franco Pagarete, insegnante scuola superiore, delegato sindacale SPGEL

Benin: Inoocent Assorba, insegnante (CSTB)

Messico: Braulio Sanchez delegato sindacale del Sindacato indipendente dei lavoratori dell’Università autonoma metropolitana (SITUAM) – Armando Pasos, delegato sindacale del SITUAM – Alfonsina Flores Ocampo, Olivia Osante Corona, Jacopo Rodriguez Barrera, Agistin Perez, Migule Cruz Hernandez, Algemira Figueroa Gama, Tonas Mata, Pedro Domiguez Escamilla, Aurelio Perales, Raques Rosales M., Ricardo Ortega H, lavoratori affiliati SITUAM – Fernando Augusto Reyes Medina, membro delal sezione 22 del Sindacato Nazionale Lavoratori della scuola (SNTE-CNTE, Oaxaca) – Humberto Matinez Bruzuela e Roberto Alcaraz Lopez, professori all’Istituto Politecnico Nazionale (SNTE) – Luis Vasquez Villalobos e Javier Brena Alfaro, professori dell’UNAM – Rusell Aguillar e Misael Palma Lopez, professori scuola secondaria (Chiapas, SNTE)

Italia : Lorenzo Varaldo (insegnante, delegato sindacale) ; Guido Montanari (docente Università); Rita Defeudis (sindacalista insegnante), Antonella Chieffa (insegnante, delegata sindacale); Alessandro Maiorino (musicista, genitore); Marina Vettorato (grafica, genitrice)

Print Friendly, PDF & Email