Decreto 36: No al colpo di coda del governo!

“Colpisci la scuola e scappa!”

Un governo dimissionario e rigettato dallo sciopero della scuola vara le norme applicative del Decreto 36 

Chiunque governerà dopo le elezioni, lanciamo subito la mobilitazione: abrogazione!

 

Un governo dimissionario, contestato dallo sciopero generale della scuola del 30 maggio, a poco più di un mese e mezzo dalle elezioni, ha avuto il coraggio, il 3 agosto!, di varare le norme applicative del Decreto 36, con il quale si prevede di “premiare” una piccola fetta di insegnanti, chiamati “esperti”, con un “bonus” al “merito” di 5.650 euro, sotto forma di assegno annuale ad personam.

Chi sarà docente “esperto”? Solo una piccola parte di insegnanti, dopo aver frequentato un corso triennale di formazione sotto il controllo di una Scuola di alta specializzazione, e dopo aver superato un esame ed essere stata valutata da una commissione composta da colleghi, dal proprio dirigente e da un dirigente esterno, potrà essere inserita in una graduatoria e quindi sperare di accedere al “bonus”.

Al di là del meccanismo che mira a dividere la categoria, attacca la libertà d’insegnamento, mette sotto controllo la cultura e la scuola, il provvedimento è particolarmente vergognoso in questo momento nel quale: 

  • i docenti italiani percepiscono uno stipendio nettamente inferiore agli altri Paesi europei e addirittura inferiore alla media dei lavoratori del Pubblico Impiego in Italia (28.000 euro annui a fronte di 33.000);
  • nell’ultimo anno gli insegnanti, come tutti i lavoratori, hanno ulteriormente perso almeno 1.500 euro di potere d’acquisto;
  • si prospetta un rinnovo contrattuale di 50 euro lordi, una miseria!

In questa situazione e con tutti i miliardi che il governo aveva e ha a disposizione, l’applicazione del Decreto 36 rappresenta una vera e propria provocazione. 

Al posto dei provvedimenti “urgenti” che un governo dimissionario poteva e doveva prendere per far fronte alla gravissima situazione economica dei lavoratori, in particolare quelli della scuola, si è deciso di attaccare ancora una volta i docenti e la scuola della Repubblica, naturalmente in pieno agosto!

“Prendi i soldi e scappa” era il titolo di un film di Woody Allen.

“Colpisci la scuola e scappa”, si può certamente dire per Draghi e Bianchi!

Tutto ciò avviene mentre per l’ennesima estate, la terza, non si fa nulla per la sicurezza e si chiudono gli occhi di fronte ai possibili e probabili problemi del rientro, per poi scaricarli ancora una volta sulla categoria, anche qui con l’intento di dividere i lavoratori.

Tutti gli esperti ripetono da mesi che bisognerebbe quantomeno mettere purificatori d’aria nelle aule e potenziare seriamente i trasporti. Il governo che cosa fa? Nulla di nulla, ma istituisce i “docenti esperti”!

Non siamo di fronte tuttavia, purtroppo, ad un paradosso. Dal punto di vista di questo governo e delle logiche che hanno mosso da troppi anni il ministero e i “riformatori”, questo ultimo colpo di mano è perfettamente logico: l’obiettivo non è potenziare il sistema scolastico pubblico statale, dare valore ai docenti, rilanciare una scuola di cultura a favore del futuro dei giovani, ma “riaddestrare” gli insegnanti (parole del ministro) per renderli docili ad una pedagogia e ad una didattica distruttive del sapere, della conoscenza, adatta a formare giovani disponibili a tutto, sfruttabili, pronti poi domani per essere a loro volta anche insegnanti del nulla per le generazioni future.

Il governo ha avuto il coraggio di procedere contro la scuola, ma le mobilitazioni del passato dimostrano che non è per nulla detta l’ultima parola. 

Nel fare appello a tutti i sindacati affinché a settembre riprenda subito la mobilitazione per l’abrogazione del Decreto 36 e dunque delle norme applicative, noi ci prepariamo, qualunque sia il prossimo governo, ad organizzare, con le altre associazioni con le quali stiamo condividendo l’Appello per una scuola di cultura e conoscenza, una Conferenza Nazionale in autunno esattamente con queste parole d’’ordine: via il Decreto 36, difendiamo e rilanciamo una scuola di cultura e conoscenza, contro tutti i tentativi di “riaddestrare” i docenti, per la difesa della libertà d’insegnamento, del futuro dei giovani e del sapere disciplinare! 

Manifesto dei 500, 5 agosto 2022

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