Che cosa ci fa la Guardia di Finanza nelle aule?

Dichiarazione Guardia di Finanza-Gioberti

La Guardia di Finanza al liceo Gioberti di Torino: un altro modo di attaccare la credibilità dell’istituzione scolastica

Il nuovo governo deve ritirare subito la norma che rende possibile queste ispezioni

Il Manifesto dei 500 esprime sostegno e solidarietà ai docenti del Liceo Gioberti che hanno subito l’identificazione, per rilevare la presenza a scuola, da parte della Guardia di Finanza. Dopo la sanzione alla professoressa Dell’Aria della scorsa primavera, un altro attacco all’istituzione scolastica.

La Guardia di Finanza si è presentata al liceo con un preavviso praticamente inesistente e ha identificato i docenti anche davanti agli allievi, interrompendo lo svolgimento delle lezioni. 

Si tratta di un provvedimento gravissimo perché è dannoso, lesivo e al tempo stesso inutile. 

È un provvedimento dannoso perchè mina la credibilità della scuola poiché sottende il messaggio, che si tenta di far passare all’esterno, che nella scuola debbano essere stanati i “furbetti del cartellino”. 

È un provvedimento lesivo perché mina la credibilità dell’istituzione scuola e degli insegnanti intaccando pericolosamente la relazione docente-discente e aggiungendosi alle tante misure che sono andate in questa direzione nel corso degli anni. 

È un provvedimento inutile perché la presenza dei docenti nelle classi è già rilevata dalla firma sul registro, dal registro elettronico e dalla subitanea evidenza.

Questo atto è una conseguenza del “Decreto concretezza” licenziato dall’ex ministro del precedente governo Giulia Bongiorno. 

Ma la scuola ha davvero necessità di questa concretezza? No! La scuola ha bisogno concretamente di tutt’altro! 

C’è la necessità di ristrutturare le scuole che cadono a pezzi. 

C’è la necessità di ripristinare migliaia e migliaia di posti del personale ATA per garantire la sorveglianza (poche ore dopo la visita della Guardia di Finanza al Gioberti, un bambino è caduto dalle scale in una scuola di Milano). 

C’è la necessità di restituire pienamente il ruolo istituzionale al sistema scolastico, cosa che passa prima di tutto per l’abrogazione delle misure che l’hanno rimesso in causa, a partire della cosiddetta “buona” scuola, e dal rinnovo dei contratti con aumenti significativi per tutti. 

C’è la necessità di avere le cattedre coperte su tutti i posti (compresi quelli di sostegno) fin dal primo giorno di scuola. 

E c’è la necessità di mantenere unita la Scuola della Repubblica e di ritirare ogni progetto di autonomia differenziata.

Ecco la concretezza di cui ha bisogno la scuola!

Per tutte queste battaglie non c’è che una strada da seguire: la mobilitazione unita su rivendicazioni precise, a partire dalla sospensione immediata di tutti i procedimenti di identificazione nelle scuole ad opera della Guardia di Finanza e quindi dall’abrogazione della relativa norma del “Decreto concretezza”. 

“Manifesto dei 500”, 19 ottobre 2019

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