Centomila per il ritiro!

“Manifesto dei 500 insegnanti e genitori per il ritiro della riforma dei cicli e la difesa della scuola pubblica”

Dichiarazione del 30 novembre 2003

Daniela Colturali e Guglielmo Epifani dichiarano nei loro discorsi:
“Questo decreto non è emendabile. Questo decreto va ritirato”
La manifestazione di Roma lo dimostra: oggi più che mai è possibile battersi per l’unità, per il ritiro del decreto, per l’abrogazione della riforma.
Prepariamo l’Incontro Nazionale!

90.000 insegnanti e genitori, seguiti da migliaia di studenti, hanno manifestato a Roma nell’unità con CGIL-CISL e UIL.
Un solo coro ha caratterizzato questa mobilitazione: ritiro del decreto applicativo, abrogazione della legge. Gli insegnanti, i genitori, gli studenti hanno saputo ancora una volta superare difficoltà enormi e il pericolo della divisione, affermando in questo modo la loro ferma volontà di battersi fino in fondo per la difesa della scuola pubblica.
Il “Manifesto dei 500” si era impegnato a portare nella manifestazione di CGIL-CISL e UIL tre contenuti chiari, quelli che caratterizzano il nostro accordo, il nostro mandato: ritiro del decreto, abrogazione della legge, unità.
Abbiamo affermato questa linea con tutti gli strumenti a disposizione.
1) Dietro i nostri tre grandi striscioni che si esprimevano in questo senso hanno sfilato decine e decine di insegnanti e genitori provenienti dalle diverse città
2) Il nostro spezzone di corteo ha costantemente scandito gli slogan: “Una sola soluzione, abrogazione, abrogazione”; “Se il decreto sarà presentato, sciopero, sciopero immediato”; “Attentato, Attentato, il decreto va ritirato”; “Il mandato deve essere rispettato, il decreto va ritirato”…..A poco a poco altri spezzoni del grande corteo si sono uniti e queste parole d’ordine hanno riempito la manifestazione.
3) Dopo aver chiesto ai dirigenti sindacali di prendere la parola, Lorenzo Varaldo è intervenuto subito prima delle conclusioni di Daniela Colturani (segr. Generale CISL-Scuola), Foccillo (segreteria nazionale UIL) e Guglielmo Epifani (segretario generale CGIL): “Sono qui per parlare a nome del “Manifesto dei 500”. Noi ci siamo battuti per più di un anno per arrivare a questa manifestazione. Abbiamo raccolto decine e decine di firme di RSU, di eletti nelle istituzioni, di responsabili sindacali e oggi siamo finalmente uniti. Perché siamo uniti? Perché dobbiamo esserlo? Per un motivo molto semplice: oggi siamo di fronte ad un pericolo imminente, un percolo concreto: il primo decreto applicativo. Con questo decreto cadono tutte le illusioni che potevano esserci da parte di qualcuno sulla “riforma”, sulla sua applicazione. Con questo decreto si dimostra che il governo non vuole far altro che distruggere la scuola pubblica e disarticolarla completamente. E allora di fronte a questo pericolo imminente non c’è che una strada: dire chiaramente “Questo decreto va ritirato, questa legge va abrogata”. Noi siamo qui oggi per dire questo, per aprire questa prospettiva. L’unità di oggi non è solo l’unità di CGIL-CISL e UIL, ma è l’unità dal nord al sud del Paese e questo è particolarmente importante di fronte a questa riforma e al progetto di regionalizzazione della devolution. Vogliono dividere il Paese per dividere i lavoratori, per distruggere più facilmente le loro conquiste, non solo la scuola, ma tutte le conquiste. Vogliono dividere il paese per dividere e frantumare questa resistenza, per frantumare i sindacati nazionali, per dislocare l’intero Paese, per metterci gli uni contro gli altri. La distruzione della scuola è un tassello fondamentale per il governo in questo senso. E’ per questo che la manifestazione di oggi, qui a Roma, è la risposta più importante: noi siamo uniti, ci batteremo contro questa dislocazione. Noi rilanciamo a tutte le scuole del Paese, a tutti gli insegnanti e i genitori la nostra proposta: convocate le assemblee, votate mozioni che si esprimano chiaramente per il ritiro del decreto, per l’abrogazione della legge, per l’unità. Eleggete i vostri delegati sulla base di questo mandato e costruite con noi l’Incontro Nazionale che abbiamo convocato per l’inizio dell’anno”.

Durante questo intervento venivano distribuiti nella piazza i volantini del “Manifesto dei 500” che chiedevano lo sciopero generale immediato se il decreto dovesse essere presentato.
L’intervento è stato interrotto due volte dagli applausi di tutta la piazza: nel momento in cui si è chiesto il ritiro del decreto e nel momento in cui si è parlato della unità del Paese e delle conquiste.
Subito dopo Daniela Colturani (segretaria generale CISL-Scuola) e Guglielmo Epifani (segretario generale CGIL) hanno concluso la manifestazione dicendo entrambi chiaramente: “Questo decreto non è emendabile. Questo decreto va ritirato. Noi ci batteremo per questo, per la difesa della scuola pubblica”.
Entrambi gli interventi sono stati interrotti dagli applausi di tutta la piazza in questi passaggi.
Daniela Colturani ha duramente criticato la “riforma”, dicendo che essa rappresenta un grande passo indietro e che da essa emerge una visione d’insieme della scuola e della società molto preoccupante.
Guglielmo Epifani ha concluso il suo intervento legando la lotta per la difesa della scuola pubblica a quella per la difesa dei diritti dei lavoratori, contro la riforma delle pensioni.
Si tratta di dichiarazioni importanti che aprono una prospettiva di unità e che sono risultate per tutti i manifestanti un impegno solenne. Tutto ciò dimostra che battersi per l’unità di tutti i genitori, gli insegnanti, gli studenti e i cittadini con tutti i sindacati è possibile e che la mobilitazione non è che all’inizio.
La linea del “Manifesto dei 500” portata avanti in questi anni e in particolare nelle ultime settimane esce dunque rafforzata dalla manifestazione di Roma.
Alle decine di migliaia che hanno manifestato a Roma vanno aggiunte le migliaia che hanno partecipato alla manifestazione di Bologna e che sono scesi in piazza per dire: “Ritiro del decreto, abrogazione della riforma, unità”.
E’ per fare dei passi avanti nella costruzione di questa unità, per portare tutto il nostro contributo che rilanciamo il nostro invito: convocate le assemblee, votate i delegati, preparate con noi l’Incontro Nazionale.
A tutti i nostri contatti diciamo: segnalateci al più presto la vostra adesione all’incontro nazionale, inviateci le vostre mozioni, inviateci le vostre iscrizioni.

“Manifesto dei 500”, 30 novembre 2003

 

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